Tutt'altro che di facile soluzione il primo enigma Europeo per la Germania di Dirk Nowitzki che all'esordio alla O2 Arena in quel di Berlino, davanti ai propri tifosi, non convince contro l'Islanda. La squadra nordica, temeraria e lottatrice fino all'ultimo secondo, ha avuto più volte l'occasione di tornare ad un tiro di distanza dai tedeschi. Il 40% al tiro non permette a Stefansson e compagni di tornare in albergo con una vittoria clamorosa, ma la prestazione degli islandesi è da encomio. 

Il play di Atlanta è il protagonista assoluto dell'inizio tedesco, che grazie alla maggiore sfrontatezza rispetto ad un'intimorita Islanda, piazza subito il primo parziale: 7-2 firmato Schroder prima, 18-9 che porta il segno delle triple di Benzing. Nowitzki sonnecchia, prima di mettersi al lavoro nel secondo quarto. L'Islanda si scrolla dalle spalle la tensione iniziale e con Stefansson e Palsson torna sotto nel punteggio grazie ad un 5-0 di parziale. Gli ospiti giocano discretamente bene e sopperiscono all'assenza di un lungo nel pitturato con tanti cambi in difesa ed aggressività al limite del consentito. Nel secondo quarto la tattica islandese sembra pagare i primi dividendi: difesa e contropiede ricuciono lo strappo, prima che le percentuali dall'arco inizino a calare. Dalla parte opposta, il volpone di Wurzburg si mette all'opera, scaldando le mani del pubblico berlinese. Il vantaggio si dilata, prendendo prima la doppia cifra, poi definitivamente il largo grazie agli otto punti filati dell'ala dei Mavericks. 

L'Islanda accusa il colpo ed al ritorno dagli spogliatoi non riesce a ritrovare il bandolo della matassa che a cavallo tra primo e secondo quarto sembrava loro. I padroni di casa, tuttavia, non azzannano la giugulare islandese, lasciando ancora aperto lo spiraglio di una rimonta. Detto, fatto: Stefansson non se lo fa dire due volte, Vilhjálmsson spalleggia il ben più blasonato compagno di squadra. E' meno otto, con la partita che sembra ancora in equilibrio. Schroder prova ad assestare l'ennesimo colpo alla gara, servendo a ripetizione i lunghi nel paint che fanno malissimo alla squadra islandese: Giffey e Voigtman sembrano chiudere definitivamente i conti. Nel quarto ed ultimo periodo, quando tutto sembra filare sui binari teutonici, l'infortunio alla caviglia a Benzing scuote l'animo tedesco e rilancia quello avversario che con l'ex Napoli e Roma torna nuovamente in partita. Negli ultimi minuti Nowitzki perde la bussola così come la lucidità, perdendo una banale palla su uno scarico di un compagno e sbagliando due conclusioni. Dall'altra però l'Islanda non ne approfitta, regalando a King i rimbalzi offensivi che chiudono la contesa. 

I tabellini 

Germania

Islanda