Il titolo dato sul sito ufficiale di Eurobasket, al report sulla sfida vinta dalla Francia contro Israele, è emblematico. "Francia perfetta ma ancora imperfetta": perfetta perchè chiude il girone a punteggio pieno, imperfetta perchè c'è ancora qualcosa che non va nei meccanismi dei giocatori a disposizione di coach Vincent Collet. In particolare, a far storcere un po' il naso è il rendimento di quello che dovrebbe essere il faro della compagine campione d'Europa in carica, ovvero Tony Parker.

Il playmaker dei San Antonio Spurs non ha ancora dato una vera testimonianza del grande talento e dell'esperienza che lo contraddistingue, tanto che l'unico momento di gloria per lui è arrivato con il primo canestro della sfida contro la Polonia, che lo ha reso il miglior marcatore di sempre nelle fasi finali degli Europei. Ma per il resto, il campione transalpino ha dato poche tracce della sua presenza, tanto che gli altri big a disposizione di coach Collet si sono dovuti dare una mano a vicenda per portare a casa le cinque vittorie che hanno dato l'en plein ai 'galletti' nel proprio girone, quello di Montpellier. Si potrebbe pensare che Parker ha riservato il meglio del proprio repertorio per le fasi finali, quando la classe di un grande giocatore può fare la differenza in una gara secca e senza ritorno.

Tuttavia, non è da escludere che Tony Parker, dopo tre anni a tutta, abbia la necessità di tirare il fiato. Nel 2013 arrivò fino in fondo alla stagione in NBA, dove perse la finale per l'anello contro i Miami Heat, per poi guidare la Francia alla conquista del titolo europeo; un anno fa, per il nativo di Bruges e gli altri 'allievi' di Gregg Popovych arrivò la vendetta ai danni della franchigia della Florida, in un'altra stagione lunghissima e pesantissima; e infine quest'anno, con un altro playoff concluso questa volta al primo turno, con la sconfitta sul filo di lana di gara7 contro i Los Angeles Clippers di Chris Paul. Tre annate che rischiano di appesantire oltremisura sul fisico del giocatore classe 1982, quindi giunto a quota 33 primavere e che in realtà non riposa del tutto dall'estate del 2010, quando non prese parte ai Mondiali di Turchia assieme ai suoi compagni, che di fatto sentirono la sua assenza e non andarono oltre il tredicesimo posto.

Ora la Francia ha bisogno di Parker più che mai, vedremo se il suo apporto arriverà o se la stanchezza si farà sentire.