L'assurdo che si concretizza, l'incredibile che prende forma. Questo Eurobasket 2015 è tutto fuorchè pronosticabile, e non erano bastate le eliminazioni di Grecia e Francia per mano della Spagna, prima finalista scoperta ieri sera. Stasera è riuscito un altro miracolo, ancora più grande, molto più grande di quanto visto 24 ore fa. 40 di Gasol ieri, 67 di una Squadra stasera.

Ogni tanto il nome sulla maglia porta più orgoglio di quanto già i giocatori ne abbiano dentro, e la Lituania lo testimonia: un clamoroso 67-64 per battere una Serbia strafavorita, che dopo l'eliminazione della Francia sembrava avere la strada spianata. E invece no. E invece i ragazzi di coach Kazlauskas ribaltano i pronostici, battono l'Italia nei quarti giocando una partita perfetta, battono la Serbia in semifinale giocando una partita altrettanto perfetta. E ora la finale.

E dire che l'approccio non era stato morbidissimo: neanche 15 secondi è già Milos Teodosic illustra le sue intenzioni, non certo pacifiche, agli avversari, con un tripla in precario equilibrio che a malapena fa muovere la retina. La Lituania si affida subito al solito Maciulis per rimanere a contatto, e non solo, ce la fa, ma migliora addirittura le aspettative grazie a un Valanciunas che sotto canestro è assolutamente dominante e crea parecchie difficoltà a Raduljic sotto entrambi i canestri, con tanto di due stoppate consecutive. Bjelica entra in campo e si fa sentire per quanto possibile contro una squadra indiavolata, che chiude il primo quarto con un importante vantaggio di cinque punti. Entrano le seconde linee per Kazlauskas, addirittura le terze, guidate da un Seibutis che porta cinicità in backdoor.

Djordjevic è costretto a un time-out sul -11, i suoi tirano male e attaccano ancora peggio, subendo anche in continuazione i canestri di un Kuzminskas assolutamente infuocato nel secondo quarto in fase offensiva. L'attacco serbo viene acceso quando Milos Teodosic decide di essere nuovamente decisivo, illuminando a destra e a manca e mostrando sprazzi di talento finissimo e purissimo. Il problema è che la Lituania è mentalmente fortissima e non molla un centimetro in difesa (clamoroso doppio recupero in difesa guidato da Kalnietis che stoppa al tabellone Markovic in contropiede), anche se crolla nei minuti finali subendo un pesante parziale di 9-0, chiuso da un appoggio dolce al ferro di Bogdanovic in contropiede.

La guardia del Fenerbahce è anche il primo a segnare un canestro nella ripresa per i suoi, ma dopo oltre 4 minuti dal rientro. Attacco in enorme difficoltà con Teodosic che spende malissimo il suo terzo fallo, mentre Kuzminskas chiude un gioco da tre e un parziale di 5-0 che viene annullato dal sopracitato Bogdanovic. Si gioca sui parziali, segna Markovic rubando un gran pallone dalla rimessa, ma dall'altra parte la Lituania riprende a trovare la via del canestro e si stacca nuovamente, tornando ancora sul +5 (48-43).

Il digiuno Serbo si ripropone anche a cavallo tra il terzo e il quarto quarto, dura quasi 6 minuti e viene interrotto solamente da un libero di Erceg, anche se poi la squadra di Djordjevic riesce a sbloccarsi grazie a uno spettacolare gioco da tre di Nedovic e un super Bjelica che nel momento peggiore spara la tripla dal nulla. Kalnietis risponde con un'altra tripla folle, il vantaggio si mantiene sul +4 con la Serbia sempre in lunetta ma che subisce l'aggressività lituana. Maciulis in lunetta scrive +6 sul 63-57, Bjelica replica allo stesso modo e Teodosic avvicina fino al -2.

Un errore di Seibutis da sotto da una parte, poi uno di Bjelica in traffico dall'altra, possesso Lituano con Raduljica che commette un fallo inutile a 4 secondi dal termine dell'azione, ancora Seibutis stavolta in lunetta freddo fa 2/2. Poco più di 20 secondi e -4, palla a Teodosic che inventa una tripla folle dopo anche essersi palleggiato sul tacco, in equilibrio a dir poco precario, lasciando 13 secondi. Mandato ancora in lunetta Seibutis, segna il primo ma sbaglia il secondo, Bogdanovic parte in un contropiede folle e inciampa, mangiandosi la chance per il pareggio. La Serbia riesce comunque a commettere fallo su Kalnietis, ma il play in lunetta fa ancora 1/2 e porta i suoi solo a +3: Teodosic si fa consegnare palla ma sceglie un passaggio suicida per Kalinic che viene intercettato.

Alla sirena è un'esplosione di gioia verde-gialla. In finale, alle Olimpiadi, a giocarsi il titolo e la medaglia a Rio ci vanno Maciulis e compagni, ci va una Squadra che ha quasi rischiato di uscire nel girone, ma di tirar fuori tutto al momento giusto. La Serbia raggiunge Francia, Italia e Grecia al preolimpico. Raduljica manca, Teodosic va a sprazzi. Gli avversari sono dal primo all'ultimo perfetti, trascinati da Kalnietis e Kuzminskas. 20 palle perse, 14% da tre, ma sono solo numeri. Domenica sera sarà Spagna contro Lituania.

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About the author
Giorgio Dusi
Vivo a Bergamo, scrivo di calcio, in particolare di Juventus e Arsenal, e di basket tra NBA ed Eurolega. Giornalista. Laureando. Forse. [email protected]