La delusione di Tony Parker dopo la sconfitta in overtime contro la Spagna nella prima semifinale di EuroBasket 2015 è stata quella di una nazione intera, che già assaporava il dolce sapore del bis continentale nel torneo di casa. Ma da Montpellier a Lille lo scenario tecnico e psicologico degli Europei è cambiato radicalmente per i Bleus di Collet. Tanto in scioltezza nel girone eliminatorio, quanto in difficoltà nella seconda fase della competizione, i transalpini hanno probabilmente pagato la pressione del dover vincere a tutti a costi, scontando peraltro tutti i problemi derivanti da un Tony Parker irriconoscibile, ancora ben lontano dalla miglior condizione dopo l'infortunio del finale di stagione Nba che ne aveva compromesso le prestazioni nella serie di primo turno di playoff della Western Conference.

Per una Francia che giunge alla finalina per il bronzo di domenica (Lille, ore 14) con l'amaro in bocca, c'è una Serbia alle prese con la delusione per la sconfitta choc contro la Lituania, arrivata dopo aver disputato un intero torneo da imbattuti. I ragazzi di Djordjevic erano dati come grandi favoriti per la vittoria finale, ma si sono scontrati contro l'ostacolo baltico, che già era stato troppo alto da superare per l'Italia di Simone Pianigiani. In un match a basso punteggio, Milos Teodosic ha mostrato tutta la discontinuità della sua pallacanestro: splendido passatore in attacco, tiratore non sempre incisivo, il leader della Serbia ha esibito una prestazione difensiva inaccettabile per il livello della competizione, aggravando la sua posizione con alcuni falli inspiegabili commessi contro Kalnietis e compagni. Con il suo playmaker a mezzo servizio, la Serbia ha faticato enormemente a costruire tiri in ritmo, con un Bogdanovic alterno nel trovare il canestro e un Bjelica troppo esitante per le esigenze di squadra. Anche il Raduljica visto contro la Lituania ha dimostrato tutti i suoi limiti tecnici, spazzato via dal maggior atletismo di Valanciunas. Ma sono stati tutti i componenti del roster serbo a scendere di colpi in semifinale: da Nedovic a Kalinic, passando per Erceg e Kuzmic, gli uomini di Djordjevic sono rimasti a lungo aggrappati a una partita non giocata secondo il loro ritmo, prima di cadere nel finale davanti a una Lituania a tratti inarrestabile.

Smaltire la delusione per ciò che poteva essere e non è stato sarà dunque fondamentale per la Serbia, attesa comunque a un match che vale una medaglia continentale e un posto sul podio di Lille. In condizioni simili si trova a dover lavorare il c.t. francese Collet, che ha visto i suoi colare a picco tra quarto quarto e overtime della gara contro la Spagna dell'infinito Pau Gasol. Contro degli avversari lontani dai fasti dei giorni migliori (eccezion fatta appunto per il giocatore dei Bulls), i transalpini sono apparsi nervosi, quasi bloccati nei momenti cruciali della semifinale. Parker ha provato a riscattare un avvio orribile con un paio di canestri nel secondo tempo, salvo ripiombare in un vortice di errori che è poi costato la gara ai suoi. Ma anche senza il contributo del loro playmaker i francesi avrebbero potuto e dovuto fare meglio in attacco, dove invece hanno fermato a lungo la palla, con i soli De Colo e Lauvergne (coadiuvati da Gelabale) a inventarsi canestri peraltro improbabili. Anche Boris Diaw, uomo barometro dei galletti, ha notevolmente faticato contro le Furie Rosse, mentre Batum, che  pure aveva avuto il merito di segnare una tripla spaziale per mandare tutti all'overtime, ha continuato nei suoi tipici up&down fino agli errori ai liberi che hanno dato il via libera per la finale agli avversari. E che il nervosismo francese abbia contribuito a bloccare la Francia nei momenti decisivi della semifinale è stato poi confermato da un botta e risposta su Twitter tra Rudy Gobert e Ricky Rubio, con il primo che ha accusato spagnoli e arbitri per non aver potuto difendere con decisione negli ultimi possessi causa fischi ripetuti - e a suo dire generosi - a favore di Gasol.

Per due squadre che molti vedevano giocarsi la finale per l'oro, ci sarà invece solo l'occasione per la consolazione di un bronzo che potrebbe avere comunque il sapore della beffa. Ma sarebbe di certo più deludente per entrambe chiudere l'Europeo con due sconfitte consecutive, dopo un cammino da imbattuti, rispettivamente da Montpellier e Berlino, sino all'inatteso stop di Lille.