Non si può parlare compiutamente delle imprese e dei risultati della Lituania in questi Europei di basket senza menzionare il loro coach Jonas Kazlauskas.

Jonas Kazlauskas non è solo un semplice coach, ma un vero e proprio santone sia del basket lituano che di quello europeo. D'altronde basta osservare il suo curriculum per capirlo: come giocatore ha legato tutta la sua carriera alla squadra dello Statyba Vilnius (oggi Lyetuvos Rytas), da coach è stato l'emblema dello Zalgiris Kaunas e della Lituania negli anni '90, mentre nel decennio successivo ha avuto importanti esperienze al Lyetuvos Rytas, all' Olympiakos e successivamente anche alla guida della Grecia, al CSKA Mosca oltre che alcune esperienze in Cina. Anni ed esperienze ricche di vittorie naturalmente. Ma il suo rapporto con la Nazionale lituana è sempre stato speciale: un bronzo olimpico e un argento europeo non possono essere dimenticati.

La Nazionale lituana di basket è l'orgoglio di una Nazione intera, c'è davvero un intero popolo a spingere i giocatori, e loro stessi quando indossano la maglia della Nazionale si trasformano. Kazlauskas è l'emblema di questo. E' un vero e proprio comandante, ha una capacità di costruire una squadra e inculcarle un'idea precisa di basket e una mentalità vincente con una volontà di ferro.

Molti analisti consideravano la Lituania come una buona squadra ma non capace di arrivare fino in fondo viste anche le assenze di Kleiza, Pocius e Motiejunas. Kazlauskas ha costruito una squadra comunque di talento, sfruttando un buon reparto lunghi con la stella Valanciunas e buoni supporter come Javtokas e Kavaliauskas, la regia talentuosa ma a volte scellerata di Kalnietis e la leadership e la maturità di Maciulis. Ma la realtà è che in ogni partita hanno trovato almeno un giocatore uscente dalla panchina che ha reso più di quello che ci si aspettava. Kazlauskas lo sapeva sicuramente, ma il Kuzminskas visto contro la Serbia è stato fenomenale, così come il Milaknis che spara da 3 contro l'Italia. Uno dei segreti della Lituania sono state le rotazioni e la loro gestione decisa da Kazlauskas: tutti sono stati coinvolti, anche nei momenti chiave dei match, come ad esempio contro l'Italia: mentre Pianigiani insisteva con il nostro quintetto base nell'overtime nonostante le energie ormai ridotte al lumicino Kazlauskas continuava a ruotare continuamente gli uomini a disposizione ottenendo in cambio maggiore lucidità e freschezza nel momento clou del match. I suoi piani di gioco eseguiti molto bene dai suoi giocatori hanno permesso di fermare attacchi di talento come quello italiano e serbo. I suoi time out sono stati sempre chiamati al momento giusto per parlare e ragionare su alcune situazioni di gioco o per spronare i giocatori, magari riaccendendo la scintilla dell'orgoglio lituano. Non si può non notare la sua calma e la sua lucidità, anche quando mette pressioni agli arbitri da bordocampo. Non si può non notare la sua capacità di variare il gioco e la lettura della partita: se Valanciunas è gravato di falli e il gioco con i centrali non gira, ecco che Maciulis e Kalnietis insieme al prezioso Seibutis cambiano modo di attaccare; devi avere talento per farlo, ma devi avere anche chi te lo ha insegnato e chi ti aiuta a gestire da fuori il gioco. Questa squadra ha carattere, lo stesso del suo allenatore: non può essere un caso se la Lituania ha vinto quasi tutte le sue partite con uno scarto inferiore ai 5 punti, se il loro modo di difendere manda in crisi talenti come Teodosic, Bjelica, Belinelli e Gallinari.

Forse questa squadra avrà anche un po' meno talento rispetto ad altri roster, anche a causa di assenze importanti, ma, come dice Kazlauskas "guardate come gioca e poi ne riparliamo". E domani c'è la Spagna per l'atto finale: il mostro Gasol dovrà stare attento alle trappole che coach Kazlauskas gli avrà preparato perchè è sicuro che il comandante lituano ha una voglia matta di migliorare un argento europeo che è già sicuro al cospetto di una delle stra-favorite del torneo. Sempre con la sua sapienza cestistica, la sua grinta, la sua lucidità.