La carriera di Andrea Bargnani è costellata di tanti episodi, ma soprattutto di tante, troppe chiacchiere sul suo modo di stare in campo - sotto entrambi i canestri - e soprattutto sulla sua attitudine durante gli allenamenti. Un atteggiamento che ha fatto andare su tutte le furie persino Phil Jackson, il quale ha messo da parte la filosofia zen imparata nel corso degli anni per manifestare tutto il proprio malcontento nei confronti del giocatore romano, in qualità di presidente dei New York Knicks e quindi di "datore di lavoro" del Mago. Non più tardi di un mese e mezzo fa, mister Eleven Rings apostrofava l'ex giocatore della Benetton Treviso e dei Toronto Raptors come un lavativo, un enigma, ancor peggio come "una sorta di presa in giro". E chissà cosa avrà pensato, l'ex coach di Bulls e Lakers, dopo aver visto Andrea Bargnani all'opera durante gli Europei appena conclusi.

L'inizio è stato quasi in naftalina per il nuovo giocatore dei Brooklyn Nets, forse ancora condizionato dal problema patito durante il Torneo di Trieste, quando la sua caviglia si girò e fece preoccupare chi confidava in una sua presenza sul parquet della Mercedes Benz Arena di Berlino. Partita decisamente negativa contro la Turchia, in leggera crescita nella metà campo offensiva contro la 'cenerentola' Islanda, contro la quale Andrea continua a soffrire quando c'è da difendere il canestro italiano. Ma la svolta arriva, come spesso accade, con le partite più difficili sulla carta, e che al tempo stesso valevano la permanenza della Nazionale in corsa per una medaglia o anche un posto al pre-olimpico. Contro Spagna e Germania tutti i riflettori sono finiti - giustamente - addosso a Gallinari e Belinelli, ma la prova di Bargnani è stata splendida sotto entrambi i canestri: confrontarsi con Pau Gasol ha indotto il Mago a fare un salto di qualità importante e ad entrare subito in partita. Le statistiche parlano di 18 punti e solo 3 rimbalzi, ma il suo impatto è stato decisamente più importante.

Con la Germania i punti sono 17 e i rimbalzi 5, sempre con ottime percentuali dal campo e una splendida presenza sotto il canestro azzurro che lo rende finalmente un difensore apprezzabile, ciò che non è mai saltato all'occhio negli anni vissuti dall'altra parte dell'Oceano. Bargnani c'è, il giocatore che tutta l'Italia del basket aspettava ora si è finalmente palesato, e anche nella sfida ininfluente contro la grande Serbia lo vede giganteggiare, nonostante il confronto con giocatori come Raduljica. La sfortuna, però, si ricorda del volto solitamente inespressivo di Bargnani, e il polpaccio della gamba destra lancia un campanello di allarme durante la sfida degli ottavi contro Israele: Andrea esce dopo aver segnato 7 punti e tirato giù tre rimbalzi in 12 minuti, si teme per una bandiera bianca che potrebbe alzarsi in vista dei quarti contro la Lituania. Ma lo staff medico azzurro compie la magia, e il Mago è pronto a sfidare Valanciunas. È un duello bellissimo, con il numero 9 azzurro che mette a segno 21 punti, cattura rimbalzi, stoppa, difende e si scontra con uno dei centri più forti d'Europa. Alla fine passano i baltici e l'Italia dovrà raggiungere il pre-olimpico grazie alla sfida contro la Repubblica Ceca - in cui Bargnani giganteggia con 21 punti - ma l'Italia è finalmente consapevole di un fatto indiscutibile: Andrea Bargnani è tornato.