Il Laboral Kutxa raggiunge il CSKA Mosca e il Fenerbahce nel novero delle squadre che si giocheranno, nelle Final Four in programma a Berlino, l'edizione 2015/2016 dell'Eurolega. Una serie giocata ai limiti della perfezione dalla compagine di coach Perasovic, che ha completato il capolavoro in uno dei templi del basket europeo, l'OAKA di Atene, dove il Panathinaikos ha capitolato per la terza ed ultima volta al cospetto dei baschi. La squadra spagnola ha bissato il colpaccio messo a segno dieci anni fa, quando ancora il club si chiamava TAU Vitoria e riuscì, vincendo proprio sul parquet ellenico, a staccare il biglietto per le finali. Ed è stato il tandem americano, composto da Mike James e Darius Adams, a fare la differenza nella serata di Atene, in cui è stato comunque tributato il meritato omaggio a Dimitris Diamantidis, giunto alla sua ultima gara in campo internazionale.

E Velimir Perasovic ha voluto porre l'accento su entrambi i momenti importanti della serata, ovvero la vittoria che ha regalato al Laboral Kutxa le Final Four, ma anche il canto del cigno in campo europeo del playmaker avversario: "Questo risultato rappresenta un momento incredibile per il nostro club - ha dichiarato il coach dei baschi - e intendiamo goderci il momento. Ci siamo riusciti dieci anni fa, e sempre contro lo stesso avversario, ma nel 2006 avevamo giocatori forse più forti di quelli attuali. In questo momento mi sento molto orgoglioso di allenare una squadra che lotta sempre al massimo e dimostra grande confidenza nei propri mezzi. Noi siamo molto contenti per aver raggiunto la qualificazione contro un avversario di questa levatura, specialmente avendo di fronte una leggenda come Diamantidis. Abbiamo giocato alla grande, credo che la chiave di questa serie sia stato Bourousis, su entrambi i lati del campo".

Coach Djordjevic, dall'altra parte, rende omaggio ai suoi avversario: "È stata una brutta serata per noi, quando siamo andati a Vitoria per iniziare la serie eravamo convinti di poter ottenere almeno una vittoria sul loro campo, ma così non è stato. Allora siamo tornati a casa e volevamo regalare una gioia ai nostri tifosi, ma il Laboral Kutxa ha giocato veramente bene. Mi congratulo con loro, ma al tempo stesso sono molto triste per come sono andate le cose. Nel quarto periodo hanno anche segnato sette triple su 10 tentativi, quindi era impossibile per noi riuscire a rimontarli".

Dulcis in fundo, parola al grande protagonista della notte dell'OAKA: "Congratulazioni  al Laboral Kutxa per la vittoria e la qualificazione - ha dichiarato Diamantidis - . È stata una serata difficile per me e per la squadra, il nostro obiettivo erano le Final Four, ma invece è tutto finito. Ognuno di noi sta vivendo emozioni negative, siamo frustrati e irritati in primis. Ora proveremo a rimediare a questa grande delusione con la vittoria del campionato, abbiamo le energie e le qualità giuste per riuscire a condurre un grande playoff. Sarebbe un grande errore dire che ero l'unico della squadra a voler vincere, chiunque dà il 100% per vincere una singola partita, figuriamoci una del genere che era da 'dentro o fuori'. Piuttosto bisogna dire che è molto difficile riuscire a recuperare, quando i tuoi avversari trovano con grande regolarità il canestro da tre punti".