Ancora una volta il copione sembra quello scritto due estati fa e la scorsa.
Giorgio Armani e Livio Proli si confermano protagonsiti assoluti del basket-mercato italiano e, per il momento, stanno allestendo una formazione di primo livello per spezzare l'egemonia senese.
Dalla città del palio per ora tutto tace riguardo a possibili nuovi acquisti mentre le scarpette rosse hanno praticamente già chiuso il roster per la prossima annata.
Con l'annuncio della firma di Curtis Jerrels, arrivato ieri, anche la casella del paly titolare è stata coperta.
Jerrels lo scorso anno è stato protagonista di una buona annata nelle fila del Besiktas chiudendo la regular season di Eurolega ad una media di 14.2 punti a partita.
Il 26enne americano non era alla prima esperienza a livello europeo avendo già militato nel Fenerbache ed approda a Milano dopo un lungo corteggiamento della dirigenza biancorossa.
Alle sue spalle come regista di riserva agirà un altro americano. Si tratta si Marquez Haynes, statuinitense di nascita ma georgiano di passaporto, messosi in luce nelle ultime stagioni a gran Canaria. 
Il georgiano di adozione ha avuto anche la possiblità di gicoare l'edizione 2011 degli europei nella quale ha trovato molto spazio alla guida della nazionale allenata da Igor Kokoskov.
Il pacchetto di guardie è anch'esso sulla carta di primissimo ordine.
Confermato Langford che dovrebbe, così, essere il primo terminale offensivo della compagine milanese è arrviato dagli arcirvali di Siena un giocatore di grandissima intelligenza cestistica come David Moss, già rodato nel nostro torneo e a livello internazionali con i pluricampioni toscani.
Nel pacchetto di esterni è atteso alla stagione della consacrazione dopo un finale si stagione in crescendo Alessandro Gentile.
Il figlio di Nando avrà molto spazio in termini di minuti e tutto l'ambiente di aseptta la sua definitiva esplosione.
A rimpolpare la panchina è stato firmato anche Bruno Cerella a lungo il box lo scorso anno a causa di una grave infortunio.
Il guerriero italo-argentino ha concluso positivamente l'annata con la Cimberio Varese ritagliandosi minuti importanti nei playoff e le sue dote di aggressivo difensore ed atletiche potrebbero renderlo una pedina preziosa uscendo dalla panchina, infortuni permettendo.
Tra gli esterni un altro volto nuovo è quello di Mohammed Toure, play-guardia classe '92 che Milano ha rilevato da Treviglio.
Il prodotto del vivaio Robur Varese era uno dei prospetti italiani più interessanti e la Ea7 non ha esitato a metterlo sotto contranno anche se non è escluso che venga girato in prestito per farsi le ossa.
Sotto le plance i meneghini hanno una batteria di lunghi invdiabile.
Dal Barcellona è arrivata una vecchia conoscenza del basket italiano. Stiamo parlando di Cj Wallace, idolo delle folle a Capo d'Orlando prima e a Treviso poi.
Il lungo americano abbina energia, forza fisica e senso della posizione a rimbalzo ad una perimetralità che lo rendono una costante minaccia per le difese avversarie, C'è da scommettere che saprà farsi apprezzare rapidamente dai tifosi milanesi.
Persi gli scontenti Bourousis e Fotsis, il centro milanese sarà quest'anno Samardo Samuels ex seconda scelta dei Cleveland Cavs.
Il 24enne jamaicano rappresenta un po' un oggetto misterioso a livello europeo ma incuriosiscono le sue doti altetiche fuori dal comune.
A completare il settore oltre ai confermati Chiotti e Melli è arrivato, dalla Virtus Bologna, un altro lungo azzurro: Angelo Gigli.
L'ala centro ex v-nere ha sottoscritto un accordo biennale e sarà con Melli la prima alternativa ai lunghi garantendo, sicuramente in campionato, minuti di sicura affidabilità.
Insomma la Milano che sta nascendo appare una squadra costruita con maggiore senso logico rispetto al passato con meno accentratori e prime donne.
C'è una prima punta offensiva che è Langofrd coadiuvato da un play realizzatore come Jerrels e da un gicoatore fantastico per intelligenza e freddezza su entrambi i lati del campo come David Moss.
Il reparto lunghi pare essere ben assortito con buoni ricambi dalla panchina. 
In più tutto il materiale umano è stato posto nelle mani di un allenatore di primo livello come Luca Banchi che ha lasciato Siena dopo averle cucito addosso uno scudetto che. nell'anno del ridimensionamento, è stato un piccolo miracolo. Avrà dalla sua una squadra meno bizzosa da guidare con il vantaggio di avere con se il pretoriano Moss.
Le carte per riportare lo scudetto sotto la madunina paiono esserci tutte ma sulla carta era così anche in passato.
Ce la farà quest'anno Luca Banchi a sfatare il tabù? La parola al campo.