In attesa del posticipo che questa sera metterà di fronte due squadre alle prese con problemi diversi (Siena reduce da 4 ko in Europa, Venezia con 1 sola vittoria dopo la faraonica campagna acquisti), il campionato vede appaiato in testa un terzetto eterogeneo. Costruite con filosofie diverse, Brindisi, Cantù e la Virtus mostrano la mano di 3 allenatori in cerca, per motivi diversi, di rivincite. Ancora alla ricerca di continuità Milano, tradita da Gentile e con Lawal ancora corpo estraneo. In coda si registra la prima vittoria di Pistoia, mentre Mardy Collins si conferma uomo in più di Montegranaro, che batte Pesaro in uno spareggio anticipato. Con un mostruoso Caleb Green, 45 punti in 29 minuti, Sassari ottiene contro Varese la vittoria più larga della giornata. Appena (ri)tesserato, Bobby Jones regala la vittoria a Roma contro Caserta.
 
 
Giorgio Tesi Group Pistoia - Vanoli Cremona 65-60 (13-15, 21-15, 17-22, 14-19)
Johnson 18 (9/16) + 10 rimbalzi, Washington 15 (1/2 da 2, 4/6 da 3, 1/3 ai liberi); Rich 18 (8/15, 0/1, 2/2) + 10 rimbalzi, Jackson 15
Pistoia si aggrappa al totem Johnson e abbandona lo 0 in classifica. Cremona, sotto di 10 a inizio ultimo quarto, rimonta e sorpassa (55-56) con le triple di Ndoja e Jackson. Il solito Johnson e Washington, con una tripla, permettono a Pistoia di rimettere la testa avanti. Jackson fallisce la tripla del supplementare e Gibson dalla lunetta chiude l'incontro.
 
Enel Brindisi - Grissin Bon Reggio Emilia 72-71 (12-16, 23-22, 20-17, 17-16)
James 18 (6/9, 1/4, 3/4), Lewis 16 (4/5, 2/5, 2/2); White 23 (7/11, 2/3, 3/4), Bell 18 (3/6, 3/5, 3/3)
Jerome Dyson per una sera sveste i panni del fenomeno, ma Brindisi vince ugualmente agguantando il primo posto per la gioia del Pala Pentassuglia. Pur senza Cinciarini, Reggio si dimostra avversario ostico e orgoglioso, non arrendendosi nemmeno quando a poco più di 120 secondi dalla fine i padroni di casa sono a +8. L'attacco di Brindisi non produce più punti, con White e Bell gli ospiti arrivano sul -1, ma la palla della vittoria è nelle mani di Coby Karl, che sbaglia nel modo peggiore il settimo tiro (su 8 tentativi) della sua partita. 
 
Pallacanestro Cantù - Sidigas Avellino 74-67 (11-14, 17-11, 26-21, 20-21)
Ragland 24 (8/11, 2/5, 2/2), Aradori 11, Cusin e Jenkins 10; Dean 19 (2/2, 5/10), Richardson 16
Avellino scende in campo al Pianella senza Haynes e con Ivanov non al meglio. Gli irpini devono cancellare la batosta subita a Varese e si affidano a Dean, che finalmente entra in ritmo dopo un inizio di campionato non ai suoi livelli. Cantù sfrutta le giocate di Ragland, illeggibile per la difesa ospite. Chiuso il terzo periodo sotto di 8, Avellino produce il massimo sforzo in apertura di ultimo quarto, quando con le triple di Richardson e Lakovic riapre la partita. Ragland, però, è inarrestabile e con 7 punti in poco più di un minuto manda i titoli di coda mentre Avellino si sfalda senza più energie e idee.
 
Pasta Reggia Caserta - Acea Roma 63-68 (11-14, 18-16, 14-24, 20-14)
Hannah 13 (3/6, 2/6, 1/2), Brooks 13 + 10 rimbalzi; Jones 20 (4/5, 4/5), Baron 15 (1/1, 3/5, 4/4)
Roma passa al PalaMaggiò infliggendo a Caserta la terza sconfitta consecutiva. Bobby Jones, appena tesserato come Cotonou, dimostra di meritare la fiducia dell'Acea e gioca una delle migliori partite da quando è in Italia. Innervositasi per l'espulsione di Mordente a metà gara, Caserta fatica a sviluppare fluide trame offensive e comincia l'ultimo periodo con 11 punti di svantaggio. Hannah e Scott annullano il gap con gli ospiti. Ancora una volta Taylor, fallendo un libero dalla lunetta, complica il finale di Roma. Caserta ha il pallone del pareggio ma lo spreca con Roberts, e Goss chiude i conti dalla lunetta. 
 
Sutor Montegranaro - Vuelle Pesaro 95-90 (27-23, 15-24, 21-18, 32-25)
Collins 25 (6/16, 3/4, 4/4), Mayo 21 (4/7, 3/6, 4/4), Skeen 11; Musso 17 (2/2, 4/9, 1/2), Young 16, Turner 15, Anosike 14+11 rimbalzi
Derby delle Marche giocato a ritmi folli da entrambe le squadre. Inizio a senso unico, con i padroni di casa che volano sul 14-2 trascinati da Mayo e Sakic. Pesaro non ci sta a fare la comparsa e anzi accarezza a lungo il sogno di fare il colpaccio. Nel secondo quarto il "giovane" Alvin Young ma messo a ferro e fuoco la difesa di Recalcati e riapre la contesa. I suoi canestri portano Pesaro anche sul +7, ma la Vuelle deve fare i conti con Mardy Collins. Il piatto forte del mercato Sutor, ripresosi dall'infortuniol che lo ha costretto a saltare le prime partite, dimostra che 189 gare in NBA non si giocano per caso. In coppia con Mayo, sempre preciso nelle fasi finali, l'ex Knicks decide l'incontro regalando a Montegranaro la seconda vittoria stagionale.  
 
Granarolo Bologna - EA 7 Armani Milano 79-71 (21-19, 16-16, 22-15, 20-21)
Walsh 15 (3/6, 2/6, 3/4), Ware 11, Hardy e King 10; Langford 20 (7/13, 2/3), Samuels 12, Jerrells e Cerella 10
Langford, come troppe volte nel passato, predica nel deserto; Lawal è un corpo estraneo, Gentile non perviene e Cerella diviene termianale offensivo. Luca Banchi ha ancora tanto lavoro da svolgere per trasformare Milano in una squadra da scudetto. Quella vista a Bologna somiglia troppo, nel gioco e nel risultato, alla balbettante Olimpia targata Scariolo. La Virtus è invece una squadra da...Arrigoni! Dopo oltre 20 anni trascorsi a creare miracoli e scovare giocatori a Cantù, il miglior GM d'Italia ha trasformato una squadra vittima delle megalomanie dell'ex proprietario in una formazione tosta che mescola esperienza, atleticità e talento. Tenuta in gara dalle difficoltà della Virtus di colpire dalla lunga distanza, l'Olimpia è nelle mani di Langford nell'ultimo quarto (12 punti) ma fallisce l'aggancio affidando palloni pesanti a Samuels e Cerella, così la Virtus trova la vittoria che vale il primo posto in coabitazione. 
 
Banco di Sardegna Sassari - Cimberio Varese 105-75 (28-16, 26-19, 20-13, 31-27)
Caleb Green 45 (10/11, 4/7, 13/14), Thomas 15, D.Diener 14; De Nicolao 16 (5/7, 2/5), Ere (5/9, 1/5, 2/2) + 10 rimbalzi, Hassell 12
Caleb Green vive una serata da sogno realizando 45 punti in soli 29 minuti di gioco. La partita tra Sassari e Varese, condotta dai padroni di casa con piglio autorevole contro una squadra priva di quello che sulla carta è il principale terminale offensivo (Coleman), sarà ricordata per l'impresa della 28enne ala che lo scorso anno, con la maglia di Orleans, era arrivato massimo a quota 29. Era dai tempi di Delonte Holland (per chi ne avesse perso le tracce, gioca da qualche settimana in Qatar dopo una veloce comparsata nel campionato colombiano), stagione 2007-08, che un giocatore non superava quota 40. Eppure la partita di Caleb Green era cominciata senza che nulla facesse presagire all'impresa: nel primo quarto, solo 4 punti con 2 tiri tentati. Nel secondo quarto, Green comincia a prenderci gusto e realizza 18 punti con 4/5 dalla lunga distanza. Un terzo periodo "leggero" (5 punti con 3 liberi) prima della scorpacciata finale: altri 18 punti, con 5/5 da 2 e 8/8 ai liberi in soli 5 minuti, prima che Meo Sacchetti lo richiami in panca per la strameritata standing ovation.