"Sindaco ti abbiamo proclamato, ora il tuo mandato è scaduto. Dimettiti". Lo zoccolo duro del tifo avellinese accoglie con questo messaggio, indirizzato a Frank Vitucci, l'ingresso in campo delle squadre. C'è aria di contestazione in casa Avellino. Le recenti sconfitte, accompagnate da prestazioni deludenti di una squadra senza grinta, portanoil coach, osannato nelle passate stagioni, nell'occhio del ciclone. Da quando gli irpini sono in serie A, nessun allenatore contestato dai tifosi (Bartocci, Giuliani, Valli) è giunto alla fine della stagione. A Vitucci viene imputata la scarsa resa di una squadra che, dopo aver raggiunto (fortunosamente) le Final 8 di Coppa Italia, si è praticamente seduta.Un quintetto assemblato con 5 buoni giocatori che per caratteristiche non si integrano, una panchina con elementi (Cadougan, Lechthaler),che in serie A non ci possono, anzi non ci devono stare oche sono l'ombra di quelli visti lo scorso anno (Trasolini e Cortese) sono colpe che il coach deve dividere con una società praticamente assente, che non fa mai sentire la sua voce. 

Cantù non fa nulla di trascendentale per agguantare la vittoria. Le accelerate di Johnson Odom e Feldeine, che quando decidono di costruirsi tiri fanno male alla difesa biancoverde, la sfrontatezza di Abass e la staffetta Shermadini - Williams permettono a coach Sacripanti il quarto successo nelle ultime cinque gare. Avellino incassa il quinto ko consecutivo e, se l'immobilismo della società avrà fine, dovrà necessariamente ridisegnare la squadra.

Primo tempo I padroni di casa partono con un parziale di 8-0 e in meno di 5 minuti mandano tutto il quintetto a referto. Sacripanti parte con Laganà in cabina di regia per dare a Johnson Odom (8 punti nel primo quarto) maggiore libertà.Gli irpini colpiscono con quello che è il loro tallone d'Achille, il tiro dalla lunga distanza, mentre Banks comincia a guadagnare falli con le sue finte (saranno 9 a fine gara). Sacripanti non riesce a registrare la difesa, pur ruotando 9 giocatori, e chiude il primo quarto con ben 30 punti subiti. I dolori per Avellino cominciano nel secondo quarto, quando Vitucci è costretto a dare spazio alle riserve. L'inconcludente Cadougan, semore meno oggetto misterioso (ormai non ci sono più dubbi sul fatto che sia un giocatore scarso) sembra giochi play (anzi a basket) per la prima volta. Cortese e Trasolini sparano a salve e Lechthaler è un totem immobile. Cantù rimonta senza difficoltà, nonostante gli errori di Hollis, costringe gli irpini a 9 punti in tutto il quarto (5 li firma Banks) e con un gran canestro di Laganà a fil di sirena chiude il primo tempo col minimo vantaggio (39-40). 

Secondo tempo Avellino comincia il secondo tempo con una tripla dell'amletico Hanga, un giocatore scelto dagli Spurs che in Spagna non si è mai affermato e in Italia sta dimostrando che ogni tanto anche a San Antonio qualche errore lo commettono. Avellino tiene un minimo vantaggio aggrappandosi a Harper, ma quando Feldeine e Johnson Odom accelerano c'è poco da fare per la difesa di Vitucci. Una tripla di Abass in avvio di ultimo quarto dà il via a un parziale di 10-4 (62-69) a cui Avellino risponde con Cavaliero. Cinque punti del capinato riportano i biancoverdi in partita.  Avellino pareggia con due liberi di Anosike (69-69), manca con Banks il nuovo pareggio dopo una schiacciata di Shermadini e affonda dopo una tripla di Hollis. Ci sarebbe tempo per la rimonta, ma ad Avellino mancano, come sempre, freddezza e lucidità. Il solito Gaines prova a fare tutto da soloma riesce a sbagliare in tre occasioni consecutive, imitato da Hanga che fallisce la tripla del sorpasso. Al contraio, Abass è glaciale dalla lunetta e realizza i punti che fanno esultare i tifosi canturini giunti in Irpinia.