La sfida tra due delle squadre più in forma del campionato (3 successi di fila per Avellino, 8 nelle ultime 9 partite per Reggio) non mostra spettacolo di alto livello - e sarebbe troppo chiederlo alla Serie A di questi tempi -  ma una partita, dura, combattuta, decisa dall'esperienza dei padroni di casa e da qualche evitabile sciocchezza degli ospiti. La difesa di Avellino, pur concedendo qualcosa di troppo sotto le plance soprattutto al Lavrinovic del secondo tempo, costringe gli emiliani a pessime percentuali dalla lunga distanza e a ben 20 palle perse.Joe Ragland, mvp della serata,  è una scheggia imprendibile per la difesa della Grissin Bon, graffiata dalle penetrazioni del play che tante volte brucia sul primo passo i difensori avversari.


Primo tempo
Le due formazioni aprono la sfida con una serie di triple: Nunnally, De Nicolao, Leunen e Acker bruciano la retina da oltre l'arco. Sembrerebbe l'inizio di una sfida in cui gli attacchi faranno i fuochi d'artificio, ma non sarà così.  Dopo aver servito il secondo assist, Marques Green commette il secondo fallo e deve accomodarsi in panchina. Sembrerebbe una zavorra per Avellino, ma non tutto il male vien per nuocere. Joe Ragland ha fatto bene nelle ultime uscite di essere in crescita e dimostra subito che il balbettante giocatore visto nelle prime settimane in Irpinia era soltanto il gemello scarso. L'ex Olimpia comincia a far venire il mal di testa alla Reggiana, incapace di trovare le misure per limitare la sua velocità e contrastare il suo tiro. Con 9 punti nel primo quarto, Ragland guida l'attacco di Avellino, che resta costantemente al comando senza prendersi le paurose pause che hanno provocato tante sconfitte nella prima parte del torneo.  Menetti ruota9 uomini, riuscendo a limitare il passivo grazie a una tripla allo scadere di Polonara. E' nel secondo parziale che però si decide l'incontro. Avellino piazza l'allungo decisivo e deve ringraziare Lavrinovic. Il lituano comincia a discutere con i compagni, commette il terzo fallo, se la prende col coach e poi litiga col pubblico, beccandosi un inevitabile tecnico. La Sidigas non si fa pregare e col solito Ragland fa bottino. Al play si affianca Nunnally, che si conferma giocatore da scia, e Sacripanti azzecca la carta Severini, che si appiccica ai play avversari non lasciandoli respirare.I padroni di casa possono andare al riposo lungo con 10 lunghezze di vantaggio (45-35).

Secondo tempo
Ci si aspetta la reazione di Reggio Emilia, ma a farla da padrona, su entrambi i fronti, sono le difese. Le due squadre combinano un imbarazzante 8/29 al tiro, comprensivo di 0/11 dalla lunga distanza. Nel pantano si esalta l'ex di turno Riccardo Cervi, che svetta a rimbalzo e fa la voce grossa con 2 rimbalzi. Lavrinovic prova a farsi perdonare con 6 punti, ma non riceve assistenza dai compagni. Nell'ultimo periodo Avellino difende la vittoria con una tripla di Veikalas, che l'anno scorso fece malissimo a Reggio in Europa, e con un fortunoso canestro di Nunnally a fil di sirena. La Grissin Bon, nonostante riesca a risalire a -5 a 60 secondi dalla fine,  non riesce a trovare il guizzo per sperare nella rimonta. Della Valle e Polonara falliscono le ultime possibilità di riaprire la contesa,e Avellino può festeggiare con merito il quarto succeso consecutivo.