I tifosi rimasti fischiano i giocatori che escono a testa bassa. Partita che definire disastrosa è un eufemismo per i Knicks, che sono stati molestati in ogni parte del campo da Duncan e compagni. Passeggiata NewYorkese per i San Antonio, guidati da Tony Parker e Danny Green (High-scorer, 24 punti). Carmelo Anthony assente ingiustificato, solo 16 punti per lui con 5/10 dal campo. Bargnani prova a darsi da fare, 16 punti anche per lui, ma in difesa è stato più volte imbarazzato praticamente da chiunque passasse per il pitturato. Belinelli gioca una partita disciplinata, mostrandosi un'ottima pedina nello scacchiere di Popovich. Kawhi Leonard dimostra di essere sul trampolino di lancio per essere una superstar, partendo dalla panchina e giocando cinicamente. 
Tempi duri per Melo e compagni, che hanno indetto una riunione di soli giocatori per confrontarsi su questo desolante inizio di stagione. Gli Spurs, sempre più primi nella Western Conference con un record di 6-1, incontreranno il 12/11 Philadelphia, mentre New York (record 2-4) giocherà contro Atlanta il 14/11.

120-89 Finisce la partita al "Garden", con i Knicks che trovano altri due, inutili, punti sulla sirena.

118-87 Ultimi 24 secondi della partita. Tim Hardaway dalla lunetta sigla gli ultimi punti NewYorkesi della partita. 

113-83 Metta World Peace predica nel deserto del Garbage. I Knicks non riescono a costruire un tiro, intanto De Colo segna un'altra tripla

111-83 Pieno Garbage-Time al Madison Square Garden, con ritmi lenti e 2:57 sul cronometro

111-77 Ad Aldrich risponde De Colo, Spurs sul velluto. Hardaway JR mette a referto una tripla. Bel prospetto questo rookie

106-69 Gli Spurs non accennano a fermare le bocche da fuoco, altre due triple. Intanto scongelato dalla panchina Nando De Colo per gli Spurs

Durante il time-out sul maxischermo scorrono le immagini di Earl Monroe, "The Black Jesus", campione NBA con i Knicks nel 1973. Uno che a detta di Nelson George "gioca con delle variazioni di tempo che avrebbe potuto comprendere Thelonious Monk"

100-67 con 8:33 ancora sul cronometro. Ginobili aumenta ancora il vantaggio

98-65 Cominciato il quarto periodo con gli Spurs che macinano punti. I Knicks hanno la consistenza difensiva dell'aria

L'impressione è che Popovich possa far entrare anche cinque tifosi presi a caso in tribuna senza rischiare la vittoria. i Knicks limitati dall'assenza di Chandler ma anche da un'alchimia di squadra che ancora latita. Carmelo Anthony ancora poca cosa. 

90-60 Metta World Peace sulla sirena del terzo quarto segna una tripla in avvitamento. I Knicks sempre a -30

90-57 Gli Spurs si amministrano, ma il vantaggio rimane abissale. Volti sconsolati in panchina Knicks

86-55 Ora i ritmi si sono un po' abbassati, si viaggia molto in lunetta. Ora è il turno di Leonard, che dopo aver preso il rimbalzo subisce fallo. 2/2 per lui 

84-54 Tony Parker, ennesima penetrazione e +30 Spurs! I Knicks hanno spento la luce e non trovano neanche un fiammifero...

82-54 Danny Green spietato infierisce ancora sulle carcasse dei Knicks: altra tripla per lui, i punti sono 24 con 8/11 dal campo. Woodson chiama il timeout ma a New York è notte fonda

79-52 per non farsi mancare nulla Duncan stoppa Felton che era partito in contropiede. Sul ribaltamento di campo Boris Diaw balla nell'1-1 con Anthony e segna un gran canestro

77-52 dominio Spurs sotto canestro. Ennesimo rimbalzo di Duncan che legge il taglio di Green e lo serve per due punti facili facili

73-50 girandola di triple, prima Parker poi JR Smith. Primi punti della stagione per JR che sta tirando con 1/6 dal campo

70-47 Danne Green, once again! Belinelli finta il tiro, poi appoggia per il 4 che mette a referto un'altra tripla: 17 punti!

67-47 Bargnani attacca il ferro e conquista il fallo. 2/2 dalla lunetta 

67-45 Danny Green continua la "Sagra della Tripla", altro giro da 3 per lui

64-45 Cominciato il terzo quarto! Subito Duncan dalla lunetta, Anthony non riesce ancora a incidere

Gli Spurs hanno tirato con il 62%, con Danny Green mattatore sin dai primi minuti. I Knicks con il 41%. San Antonio avanti anche di 24, ma ora a -16. Riusciranno a rimontare?

I Knicks negli ultimi minuti però inizia a difendere e con un parziale di 8-2 prova a rientrare in partita. Bargnani ha preso il doppio dei tiri di Anthony (10 a 5) e sta prendendo confidenza con il pitturato. Materia oscura però i rimbalzi: ben 13 giocatori ne hanno raccolti più del lungo ex Toronto. 

Dominio  Spurs nei primi 24', trascinati da Parker e Leonard (12 punti ciascuno). I Knicks entrano in partita verso la fine del primo quarto, con Bargnani che è il miglior marcatore (14 punti, 5/10 dal campo). Per Belinelli 7 punti e tanta 'legna' anche in difesa.

61-45 finisce il secondo quarto! I Knicks provano a ridurre lo svantaggio, Melo in prossimità della sirena porta a -16 il parziale. Ora intervallo lungo

59-40 All'ennesima penetrazione di Parker risponde una tripla di Bargnani, quando manca meno di un minuto alla fine del secondo quarto

57-37 giropalla impressionante degli Spurs, con Ginobili che con una mano mette in ritmo Leonard: altri 3 punti per lui

54-37 Melo inizia ad attaccare il ferro con decisione, due punti

53-33 Metta World Peace suona la carica con quattro punti consecutivi, poi però calpesta Diaw nella propria metà campo mandando il francese in lunetta. 2/2 per lui e 3° fallo per World Peace

51-27 l'asse Duncan-Parker in Pick&Roll sta facendo sfaceli, i due si capiscono alla perfezione. Il caraibico ogni volta che fa a sportellate in area imbarazza tutti i limiti difensivi del Mago

50-27 Kawhi Leonard lanciato in contropiede schiaccia in campo aperto. I Knicks sembrano giocare con la stessa intensità che si ha al campetto dietro casa 

48-26 Anthony inizia a sviluppare il suo gioco spalle a canestro. Due punti e libero addizionale per il 7 che non sembra molto contento dell'andamento della partita

48-24 Gliel'ho tirata. Beli perde palla ingenuamente, Shumpert intercetta e segna in contropiede. Poi Duncan rimette le cose a posto con un gran lavoro in post

46-22 Carmelo Anthony dalla lunetta fa 1/2, mentre Belinelli non sbaglia. Gran partita di Marco, mentre Melo non è ancora entrato nel vivo del gioco: 6 punti per lui 

44-21 Kawhi Leonard imbarazza ancora una volta la difesa dei Knicks arrivando al ferro con facilità disarmante. E' entrato in modalità "On-Fire"

42-19 ancora TimeOut Knicks! La squadra non gira, Woodson ricorrerà all'energia di Tim Hardaway JR. 

42-19 Iniziato il secondo quarto! Stoudmeire in campo, gli Spurs partono ancora fortissimo annichilendo la difesa dei Knicks con Ginobili e Green

 

35-17 Fine Primo quarto! Spurs in controllo, dopo 2 time-out chiamati da Woodson i Knicks incominciano a produrre qualche punto, con Bargnani che sale di colpi col passare dei minuti. Parker devastante, 10 punti e 5 assist. Marco Belinelli è partito benissimo, ha scelto i tiri giusti e in difesa si è mostrato importante. 

35-17 Danny Green sta prendendo anche le noccioline sotto il tabellone! 6 rimbalzi per lui, poi subisce fallo da Metta World Peace e 2/2 dalla lunetta

33-17 Benvenuto in partita a Kawhi Leonard, che attacca il ferro senza problemi e prima subisce fallo con 1/2 dalla lunetta, poi appoggia al tabellone. 

30-14 Dopo il 2/2 dalla lunetta, Bargnani attacca ancora il ferro subendo fallo. Nel mentre, primi 2 punti per Thiago Splitter

28-12 2 punti per Ginobili. Parker immarcabile per come si muove tra i blocchi di Duncan. Ora il Mago in lunetta

Spurs in totale dominio, in attacco riescono a prendere tutti i tiri che vogliono. Male i Knicks in entrambi i lati del campo

26-12 I Knicks hanno cominciato a giocare! Con Metta World Peace in campo la palla sembra girare meglio, e l'asse Felton-JR Smith realizza una tripla che fa arrabbiare Popovich. Time-Out Spurs!

21-7 Prima tripla della partita di Marco Belinelli! Problema di accoppiamenti per i Knicks, con il Beli che legge bene la situazione e realizza, già 5 punti per lui. Carmelo Anthony con un gioco da 3 prova a scuotere i Knicks 

18-4 Quanto si sente la mancanza di Tyson Chandler sotto canesto! Attacco dei Knicks che si infrange su una stoppata di Danny Green, sul ribaltamento di fronte Parker spezza la labile difesa di NY e attacca il ferro, segnando ancora.

14-4 Parker si inventa una grande rovesciata sotto canestro, i Knicks rispondono. Entra JR Smith

12-2 ai primi punti dei Knicks con Raymond Felton, risponde Duncan dalla lunetta. 

Primi due minuti di pallacanestro spumeggiante di San Antonio, che con le solite geometrie mette subito alle corde la difesa dei Knicks. Anche in attacco i NewYorkesi hanno delle difficoltà: 5 tiri e 5 errori.

Time-Out di Woodson per riorganizzare la squadra

10-0 Spurs. Danny Green caldissimo, già due triple per il n°4! Parker e Belinelli con due attacchi al ferro arrotondano il punteggio.

Inizia la partita! Primo possesso Spurs, con Tony Parker che fornisce la prima assistenza del match a Danny Green: primi 3 punti San Antonio

Quintetto base San Antonio Spurs: Tony Parker, Danny Green, Marco Belinelli, Tim Duncan, Boris Diaw

Marco Belinelli contro Andrea Bargnani. Banalmente per noi italiani San Antonio Spurs-New York Knicks è l’occasione di vedere all’opera i due giocatori azzurri immersi nelle nuove realtà dopo le avventure, rispettivamente, ai Chicago Bulls e ai Toronto Raptors. Appuntamento questa sera alle 18 per la diretta di Spurs - Knicks, per assistere alla risalita di New York o all’ennesima rullata vincente di San Antonio.

Belinelli viene da un anno pazzesco con i Bulls, con cui è andato ai playoff e ha vinto una serie incredibile giocata contro i Brooklyn Nets  grazie anche a una sua spettacolosa gara-7. Dopo la stagione alla corte di coach Thibodeau Beli è migliorato tatticamente, diventando anche un ottimo difensore. Non a caso, nella partita con  Golden State Popovich ha deciso di mettere in marcatura sul clutcher Igoudala proprio Marco, che ha limitato l’assalto dell’ala piccola dei Warriors nell’ultimo possesso, riuscendo a tenere invariato il vantaggio e consentendo agli Spurs di vincere la 5° partita della stagione (primo posto nella Western Conference).  

Sebbene le percentuali al tiro non siano ancora quelle apprezzate nell’ultimo periodo a Chicago, il Beli è stato più volte elogiato da Ginobili e da Popovich, che lo ritiene un giocatore importante per l’equilibrio della squadra. Più volte infatti gli viene messa la palla in mano per iniziare l’azione, o comunque i suoi movimenti si stanno adattando in fretta a quella che è la (collaudatissima) struttura di gioco di San Antonio. La miglior partita in maglia Spurs è arrivata nell’unica sconfitta stagionale, contro i Portland Trail Blazers: 19 punti (8/12 dal campo) , 5 rimbalzi e 4 assist, ma Damian Lillard e compagni sono riusciti comunque ad avere la meglio, sfruttando la serata storta dei vari Parker e Green. 

Andrea Bargnani, dopo gli ultimi due anni burrascosi in quel di Toronto, e dopo aver recuperato dall’infortunio al gomito per cui aveva dovuto concludere in anticipo la scorsa stagione, è in cerca di riscatto. Le prime uscite non sono state memorabili, a causa di un’alchimia di squadra abbastanza labile e di percentuali al tiro non proprio esaltanti, oltre alla solita scarsa attitudine ai rimbalzi e al gioco difensivo. Al Madison Square Garden sono arrivati i primi fischi, anche perché i Knicks non hanno ancora ingranato le marce giuste in questo inizio stagione, perdendo 3 delle 5 partite disputate. A peggiorare la situazione per la squadra di coach Woodson è arrivato l’infortunio di Tyson Chandler, che starà fuori per 4/6 settimane. Nella prima partita senza il centro titolare, è stato proprio il Mago a prendere il suo posto, giocando una buona partita contro i Bobcats, segnando 25 punti (11/25 dal campo), 8 rimbalzi e 5 stoppate. Che sia il primo tassello per crescere ancora?

Chi la stagione la deve ancora iniziare in casa Knicks è JR Smith, fermo per squalifica nelle prime 5 partite. Stasera il “Sesto Uomo dell’Anno” tornerà a disposizione della squadra e c’è chi sussurra un suo utilizzo nel quintetto titolare al posto di Iman Shumpert, anche se Woodson ha dichiarato che vuole far partire il quintetto che ha vinto contro Charlotte. L’anno scorso Smith è stato il secondo miglior marcatore dei Knicks dopo Carmelo Anthony (18.1 punti a partita) e dopo essere stato fermo per 5 partite avrà una leggerissima voglia di ribaltare il mondo. Anche Carmelo Anthony è sembrato sbloccarsi nell’ultima partita, dopo che nelle prime partite le percentuali non erano state soddisfacenti. Problemi di spaziature con Bargnani? Può essere, visto che con l’ex Toronto in campo Melo ha tirato malissimo (attorno al 20%) mentre con il Mago in panchina (o, nell’ultima partita, da centro) è riuscito ad entrare più in ritmo. 

Certo è che contrastare questi Spurs è impresa tutt’altro che semplice. Un sistema collaudato da oltre 10 anni che permette ai ragazzi di coach Popovich di vincere partite su partite, e confermarsi sempre al top della Western Conference.Il segreto di San Antonio, e qui scopriamo l’acqua calda, è l’organizzazione del campo, che permette di portare a casa partite anche se i Big Three giocano partite “umane”, e conservare energie per i playoff. 

Una squadra che ha un tetto salariale di 65 milioni (i Nets con quei soldi pagano, forse, lo starting five) che non ha scelte alte al draft da anni, ma che riesce sempre a scoprire giovani interessanti e a trasformarli in papabili campioni. L’ultimo della lista è un certo Kawhi Leonard, che nelle scorse Finals è riuscito a tenere LeBron James al 40% dal campo, e che impressiona per atletismo e personalità. Danny Green è un altro nome che si è affermato nella scorsa post-season ha battuto il record di triple nelle Finals. 

Oltre al nuovo che avanza, ci sono sempre quei tre giocatori che da anni fanno la differenza: Tim Duncan, Tony Parker e Manu Ginobili, ovvero l’appiglio nei momenti di difficoltà, il faro di una grande realtà di pallacanestro degli ultimi anni. L’età per loro è un concetto relativo, giocano e macinano vittorie come se nulla fosse. Il ritornello “gli Spurs sono vecchi, ormai il loro tempo è passato” è riproposto ogni stagione, eppure loro sono ancora lassù, e l’anno scorso sono andati a una tripla dall’essere Campioni NBA. Che il vizio di riprovarci non gli sia passato neanche quest’anno?