Anthony Davis fa capire che un posto al prossimo All Star Game non può essergli negato. Con punti, rimbalzi, stoppate e un dominio inconfutabile in entrambe le aree, il centro di New Orleans è decisivo contro Cleveland, e vince alla grande il duello tra prime scelte con Irving e Bennett. Andre Drummond fa tesoro delle parole di coach Cheeks ("Sei umano", gli ha detto il coach...) e permette ai Pistons di tornare al successo, con Datome che racimola solo 2 punti in 4 minuti. I Knicks rendono omaggio a Tom Gola e si vendicano (parzialmente) del -41 subito dai Celtics. L'assenza di Harden non impedisce ai Rockets di superare per la terza volta in stagione gli Spurs, mentre l'elenco degli assenti è troppo lungo in casa Lakers per poter impensierire i Pacers. Zach Randolph si fa ancora una volta rimpiangere da Portland, nelle cui file LaMarcus Aldridge continua imperterrito a macinare record. Prometteva spettacolo la sfida tra Warriors e Wizards, ma i due attacchi non hanno superato il 38%.
 
Cleveland Cavaliers (16-29) - New Orleans Pelicans (19-25) 89-100 (29-26, 15-30, 21-27, 24-17)
Irving 23, Waiters 21, Bennett 15; Davis 30, Gordon 20, Roberts e Aminu 12
Anthony Davis domina su entrambi i lati del parquet e stravince il confronto con le altre prime scelte presenti in campo, Irving e Bennett. Dopo i 22 punti, 19 rimbalzi e 7 stoppate contro Orlando, il centro di New Orleans mette insieme 30 punti, 8 stoppate e 7 rimbalzi. In ottica All Star, il coach dei Pelicans non ha dubbi: "Mostratemi un centro che fa quello che Davis fa ogni partita in tutto il campo," dice Monty Williams. Mistero nella Q Arena: qualcuno ha rubato il banner della maglia, ritirata, di Austin Carr, prima scelta del 1970 e 9 stagioni con i Cavs. Il diretto interessato vede un auspicio: "Forse torno a giocare!".
 
Detroit Pistons (18-27) - Orlando Magic (12-34) 103-87 (20-22, 33-21, 25-17, 25-27)
Jennings 20, Smith 16, Drummond 13+17 rimbalzi, Stuckey 13, Datome 2; Oladipo 19, Afflalo e Harris 14
Dopo 4 sconfitte e un chiarimento nello spogliatoio tra coach Cheeks e Andre Drummond ("Gli ho detto che è umano e che è normale che possa giocare una cattiva partita," rivela il coach), i Pistons tornano al successo che, usando le parole di Will Bynum, tiene per un giorno lontana "l'energia negativa che c'è nell'aria". Con i 13 punti realizzati, Rodney Stuckey supera quota 6000 in carriera. Gigi Datome resta in campo per 4 minuti.
 
New York Knicks (18-27) - Boston Celtics (15-32) 114-88 (31-15, 32-22, 23-22, 28-29)
Anthony 24, Smith e Tyler 17, Hardaway 16; Green 14, Johnson e Humohries 12, Rondo 7 (3/13)
Madison Square Garden stipato in ogni ordine di posto, 19812 spettatori che prima della palla a due ricordano con un minuto di silenzio l'hall of Famer Tom Gola, deceduto domenica. 4 stagioni in maglia Knicks a inizio anni '60, Gola ha disputato in totale 698 gare in NBA nell'arco di 11 stagioni, con 11.3 punti di media. I Knicks vendicano senza patemi il -41 inflitto loro dai Celtics durante l'ultima visita al Garden. Melo Anthony questa volta non deve fare gli straordinari (28 minuti giocati contro i quasi 40 di media. Anthony non nega ciò che ha detto sua moglie ("Resterà ai Knicks"), né però lo conferma. 
 
Houston Rockets (30-17) - San Antonio Spurs (33-12) 97-90 (20-28, 19-18. 33-18, 25-26)
Howard 23+16 rimbalzi, Jones 21, Lin 18; Diaw 22+11 rimbalzi, Parker 17, Duncan 12+14 rimbalzi, Belinelli 11 (4/5, 1/7) 
Impresa dei Rockets, che nonostante l'assenza di Harden (infortunio al pollice) superano gli Spurs per la terza volta in stagione. "Ho sbagliato tanto all'inizio," dice Dwight Howard dopo la gara. "Sono però riuscito a rimanere concentrato. Ero un po' frustrato perché volevo far canestro, soprattutto contro Duncan. Ma ho superato il momento e ho mostrato ai compagni che a qualunque costo avrei dato battaglia." Dopo 15 partite consecutive, gli Spurs non raggiungono quota 100: l'ultima volta era successo il 25 dicembre, proprio contro Houston. 
 
Portland Trail Blazers (33-13) - Memphis Grizzlies (23-20) 81-98 (22-31, 24-30, 12-20, 23-17) 
Aldridge 27+16 rimbalzi, Lillard 16, Lopez 14; Randolph 23+10 rimbalzi, Conley 19, Gasol 15
Settima vittoria nelle ultime 8 gare per i Grizzlies, mentre per i Blazers arriva la prima sconfitta in casa dopo 5 vittorie e il season low per punti realizzati. La vendetta dell'ex si materializza nella doppia doppia di Randolph, 6 stagioni con i Blazers (unico giocatore della franchigia ad aver guidato la squadra per punti e rimbalzi in 4 stagioni di fila), che quando ritorna a Portland da avversario deve sempre farsi rimpiangere (quasi 23 punti di media col 53% al tiro nei 7 confronti da avversario).Magre consolazioni per Aldridge: 22esima gara in stagione con almeno 20 punti e 10 rimbalzi (solo Love, con 26, ha fatto meglio) e terza posizione all time tra i marcatori di Portland.
 
Golden State Warriors (27-19) - Washington Wizards (22-22) 85-88 (22-24, 27-21, 16-21, 20-22)
Curry 23, Thompson 13, Lee 11; Beal 20, Nene 16, Wall 15
Bradley Beal realizza 18 dei suoi 20 punti nella ripresa, mettendo fine alla "maledizione" dei Warriors che contro i Wizards avevano perso le ultime 6 sfide. Anche i Warriors rendono omaggio a Tom Gola, che aveva giocato con i San Francisco Warriors nel 1962-63. Gara non esaltante che delude i 19596 spettatori, con entrambe le squadre che faticano a raggiungere il 38% al tiro (Curry e Thompson chiudono con 13/40) e complessivamente gettano via 37 palloni. Bradley Beal, con 3 triple consecutive, dà ai Wizards il vantaggio (68-75) che risulterà decisivo. "Dopo gli errori del primo tempo, ho continuato ad avere fiducia sapendo che nella ripresa sarei riuscito a fare ciò di cui la squadra aveva bisogno per  vincere," dice Bradley Beal. 
 
Los Angeles Lakers (16-30) - Indiana Pacers (35-9) 92-104 (19-22, 30-27, 20-30, 23-25)
Gasol 21+13 rimbalzi, Meeks 21, Marshall 11+13 assist, Hill 10+12 rimbalzi; West 19, Stephenson 15+14 rimbalzi, George 14 (4/21 al tiro), Hibbert 11+10 rimbalzi
Nonostante l'allergia al canestro che allo Staples Center colpisce Paul George, i Pacers riuescono a superare i Lakers, che tra mille infortuni cadono per la quinta volta di fila e, dopo 9 gare, non raggiungono quota 100. "I Pacers sono diventati i Pacers," afferma Mike D'Antoni. "Ottima squadra. Pensavo che avremmo giocato al massimo delle nostre possibilità, purtroppo un paio di cose non sono andate nel verso giusto." Ancora problemi per Kobe Bryant, che continua a soffrire per l'infortunio al ginocchio sinistro: per poterne valutare il ritorno, bisognerà attendere altre 3 settimane.