Ultima puntata del nostro preview dei Playoffs della Eastern Conference. Last but not least...

CHICAGO BULLS (#4, 48-34) - WASHINGTON WIZARDS (#5, 44-38)

No DRose no party? Non proprio. Per la seconda stagione consecutiva i Chicago Bulls hanno fatto molto in fretta a dimenticare l'enorme assenza dell'unico giocatore (finora) ad interrompere l'MVP reign di LeBron. Il sistema difensivo di Thibodeau ha fatto ancora una volta breccia nella Eastern Conference. Addirittura migliorato il record dell'anno scorso, la franchigia della Windy City è stata capace anche di sovvertire i pronostici che la davano in inevitabile caduta libera dopo la cessione di metà stagione di Luol Deng, a detta di molti l'unico giocatore capace di portare oltre alla difesa una dose di attacco importante. Paradossalmente, dall'addio di Deng il Rating offensivo è migliorato di 5.7 punti su 100 possessi. E...no, la difesa non ne ha risentito (DefRtg rimasto stabile).

Al posto di Deng in quintetto é entrato Mike Dunleavy, difensore sottovalutato ed ottimo tiratore. A chi diamo il merito dell'impennata dell'Offensive Rating? Logicamente a Joakim Noah. Autore di quattro triple doppie quest'anno (tutte dopo la cessione di Deng) ha chiuso la stagione come terza non guardia per assist dietro solo a LeBron e Durant. Colonna portante ed ingranaggio principale dell'attacco come della difesa di Chicago, ha migliorato anche le sue capacità a rimbalzo (11.3 a gara). Veste anche i panni del trascinatore emotivo della squadra con la sua verve agonistica incommensurabile. E' fantastico come i Bulls siano stati capaci di fare a meno dei due principali scorer (Rose e Deng) mantenendo i propri gradi ad Est. Provate a fare la stessa cosa con un'altra squadra ed il risultato non sarà questo paradiso che Thibodeau ha portato allo United Center. In più dalla panchina esce gente che porta tanto: D.J. Augustin sta vivendo la stagione della sua vita: 14.9 punti di media e 30 minuti di utilizzo medio, entrambi career-high. Porta tante soluzioni offensive dalla panchina e tanta sfrontatezza. Poi c'è quel Taj Gibson che pian pianino sta mangiando i minuti a Carlos Boozer provocando non poche irritazioni al suddetto: 13 punti di media in 28 minuti di gioco. La rotazione è stata stabile per tutta la RS con Augustin, Snell, Gibson e Mohammed a dare il ricambio ai titolari. E che ricambio! Il quintetto titolare totalizza 97.9 punti su 100 possessi giocati. Il quintetto alternativo con Augustin e Gibson al posto di Dunleavy e Boozer in campo ne arriva a segnare 111.2 in 438 minuti di gioco!

Washington invece è squadra meno compassata e più spensierata, un po' come i Raptors. Vive delle esplosioni del suo giovane ed esuberante reparto guardie, dove Wall e Beal rappresentano ciò che di più complementare possa esistere. Sugli esterni si piazza un tiratore incredibile come Ariza (primo in NBA quest'anno per triple dall'angolo con 81: 47 dall'angolo destro e 34 da quello sinistro. Strano come però contro Chicago ne abbia messa solo una a segno in tre gare). Davanti, nel front-court, si sta rivelando un acquisto indovinato quello di Marcin Gortat, più motivato a DC di quanto non lo fosse a Phoenix o ad Orlando come riserva di Howard (ha chiuso la RS con 13.2 punti di media e 9.5 rimbalzi, quasi doppia doppia fissa). L'ala grande è stata per larghi tratti Nené fino al brutto infortunio occorso al brasiliano sul finire della Regular Season, cosa che ha permesso a Booker di proporsi come falso lungo tiratore. A Booker, Ariza e Beal (4.7 triple provate a sera) aggiungete un altro tiratore puro come Martell Webster dalla panchina (4.8 triple tentate) ed avrete il motivo per il quale il playmaker della squadra, quel drive-and-kick master che risponde al nome di John Wall è il primo giocatore NBA per numero di passaggi decisivi per una tripla (247 assist) di gran lunga sul secondo classificato (+51). C'è da dire che però a John Wall molte volte prende la sindrome di New York, con la quale si indicano i troppi secondi passati a palleggiare sul posto rallentando l'entrata in attacco senza costrutto: 7.8 i minuti di possesso medio in una gara di Wall, primo anche in questa speciale statistica. E la sua riserva, Andre Miller, giunta a metà stagione, non è chissà poi qual malvagio ricambio: 15.8 punti in più su 100 possessila statistica in favore del veterano ex-Nuggets.

Quintetti base:
Chicago
: Hinrich, Jimmy Butler, Dunleavy, Boozer, Noah
Washington : Wall, Beal, Ariza, Booker/Nené, Gortat

Sarà interessante vedere come il giro palla dei ragazzi di TT reagirà ad uno dei movimenti sulle linee di passaggio migliori delle squadre rimaste in corsa. I Wizards sono la squadra che costringe a più turnovers dell'intera rosa di squadre ai Playoffs se si fa eccezione per i Miami Heat. Chicago dovrà stare attenta a far girare palla come ha sempre fatto quest'anno, in maniera eccellente: il 65.4% dei canestri segnati è assistito (migliore squadra dall'All-Star Game in poi. Numero drogato dalla difficoltà che i cinque titolari dei Bulls hanno nel costruirsi un tiro dal palleggio. Difficoltà che tende a rispecchiarsi nella statistica che li vede come peggior squadra per percentuale effettiva al tiro (ossia quella percentuale che tiene conto dei punti segnati grazie ad un tiro. Una tripla segnata vale più di un tiro da due messo a segno) con il 47.1%.

Fattore chiave: DJ Augustin e Kirk Hinrich

Troppo ampio il gap da colmare fra i due play di Washington ed i due di Chicago: i primi vincono con distacco. Impossibile pensare di poter fare a meno di tanta applicazione, tanto cuore e tante "balls" per vincere la sfida fra i quattro giocatori per i play di Chicago. Chiave sarà sopratutto la difesa di Captain Kirk su Wall, dal palleggio inannzitutto. Così come sarà importante per i due Wizards costringere i due Bulls al tiro contestato, viste le statistiche, impedendo loro le triple: nei match-up di Regular Season, infatti (2 W ad 1 per Washington) Augustin (11/22) si mantiene sul 50% da dietro l'arco ma, quando oltrepassa la linea dei tre punti, entra evidentemente in un ambiente ostile (5/20 dal campo).

Da non sottovalutare infine il fattore Nené-Gortat, due lunghi che quando usati insieme sono stati capaci di ottenere 10 punti in più rispetto agli avversari su 100 possessi.

Pronostico: 4-3

Non voglio sbilanciarmi sul vincitore finale. Spero che sia e credo che sarà, però, la serie più combattuta ad Est. Rispecchiano due stili di gioco differenti, uno veloce ed offensivo e l'altro lento ed efficace, e probabilmente il vincitore sarà scelto solo a Gara-7, dopo tanto sudare. La difesa in transizione per i Bulls e la capacità di non essere stagnanti in fase d'attacco per i Wizards saranno i mantra di Wittman e Thibodeau.

Date :
Gara 1: 21 aprile, ore 1 italiane, @Chicago
Gara 2: 23 aprile, ore 3.30 italiane, @Chicago
Gara 3: 26 apirle, ore 2 italiane, @Washington
Gara 4: 27 aprile, ore 19 italiane, @ Washington
Gara 5 (if necessary): 30 aprile, orario da determinare, @Chicago
Gara 6 (if necessary): 1 maggio, orario da determinare, @Washington
Gara 7 (if necessary): 3 maggio, orario da determinare, @Chicago