Preso, riciclato, rimesso in piedi, riabilitato, firmato, tutto per sì che potesse essere l'anti-Hibbert. Miami ha sentito la necessità di rinforzarsi - in estate, con un colosso da opporre al Godzilla di Indiana quando la questione diventa seria. Greg Oden. E' rimasto nell'ombra più assoluta fino a quando, durante il riscaldamento di una partita al Madison Squadre Garden di Miami, lo vedi a battagliare contro gli assistenti sotto canestro, a darsi da fare ed a non darsi per vinto, asciugandosi il sudore dalla fronte. Torna in campo il 15 Gennaio 2014. Si tratta della sua prima gara dal 2009.

Entra, per qualche gara di metà stagione, in pianta stabile nella rotazione di Miami, mentre Haslem e Battier arrancano. Poi pian pianino scivola in fondo alla panchina, colpa anche degli evidenti limiti fisici che denota quando prova a rendersi efficiente sul lato offensivo del campo. La metà campo difensiva è un problema minore. Verrà richiamato in causa per la gara del garbage, il Regular Season finale in casa contro Philadelphia. Concluderà la sua stagione regolare con sei gare giocate da titolare e 17 da riserva con la media di 2.9 punti, 2.3 rimbalzi e sopratutto 2.3 falli in 9.2 minuti di gioco di media. Troppi. Greg diventa un peso e si perde:

"Sono uno dei più grandi flop della storia della NBA". La porta si sta chiudendo, complice anche un infortunio alla schiena. Oggi, o meglio ieri, la vettura di Oden pare aver svoltato. Di nuovo:

"Ha avuto una grande settimana in allenamento. Domani scopriremo se sarà disponibile", parole e musica (per Oden) di Erik Spoelstra. Oden potrebbe giocare. Oden potrebbe finalmente fare ciò per cui è stato chiamato in causa. "Sarò pronto, in qualunque momento mi chiami", la risposta del centro ex Blazers che potrebbe tornare a giocare una gara di post-season. "Non ho pensato a dove giocherò l'anno prossimo. Sono solo concentrato sulla squadra e se loro vincono senza di me sono ugualmente felice. So di esser stato portato qui per essere un altro lungo da mettere contro Hibbert ma U.D. (Haslem), C.B. (Bosh) e Birdman (Andersen) hanno fatto lo stesso un buon lavoro."

In realtà Oden ha già provato a contrastare Hibbert. Nel terzo incontro stagionale in RS fra Miami ed Indiana, il 26 Marzo, Oden parte titolare. Gioca 6 minuti, quanto basta a coach Spo per capire che Oden non è ancora pronto (2 falli in 6 minuti). Hibbert segna 17 dei suoi 21 punti finali nel primo tempo. Il centro ha risposto così a chi gli chiedeva cosa si portasse dietro di quello scontro con Roy: "Devo essere più attivo. Cercavo solamente di impedirgli di trovare buoni tiri e di rendergli la vita difficile battagliando. Stavolta dovrò essere più attivo ed interrompere il suo ritmo". Ritmo che anche per Wade è la principale cosa da negare ad Hibbert: "La cosa che contro di noi fa bene (Hibbert, ndr.) -- ed indubbiamente noi non siamo una squadra pesante -- è prendere posizione offensiva sotto il nostro canestro, cominciare a toccare il pallone sotto il nostro tabellone e quindi guadagnare ritmo". Ad Oden il compito di impedire tutto ciò. 

Roy Hibbert, tutto tranne che incisivo nelle prime due serie dei Playoffs (5.3 punti e 3.7 rimbalzi contro Atlanta e 12.3 con 5 rimbalzi contro Washington), contro i Miami Heat, nelle prime due gare, ha indubbiamente tratto vantaggio dall'assenza di centrimetri nella formazione dei campioni in carica per ritrovare il suo gioco. 19 punti e 9 rimbalzi in Gara-1, 12 punti e 13 rimbalzi in Gara-2 (prima doppia doppia dal 21 Marzo). Resta da capire chi perderà minuti nella rotazione degli Heat affinché possa guadagnarne Oden. La soluzione pià probabile sembra essere quella di escludere Battier, titolare in Gara-1 ma subito rimandato in panchina nella starting-line up del secondo tempo di G1 ed in quello di Gara-2 in favore di Haslem.