Mai come quest’anno il mercato degli head-coach in NBA sta vivendo una fase a dir poco frenetica, con tantissime panchine ancora libere e lunghi temporeggiamenti da parte degli stessi allenatori che vogliono pensare molto prima di accettare qualsiasi destinazione senza prima aver ascoltato anche le eventuali altre offerte.

Partiamo dai Cleveland Cavaliers: la franchigia dell’Ohio ha oggettivamente deluso quest’anno, l’esplosione definitiva di Irving non è stata supportata dal miglioramento degli altri giovani, Thompson e Waiters su tutti(il secondo soprattutto per questioni caratteriali). Esonerato, per la seconda volta, coach Mike Brown, gli occhi della dirigenza sono ora puntati su Vinny Del Negro. L’ex giocatore della Benetton Treviso e degli Spurs per ricordare le sue due squadre più importanti, viene dall’esperienza di 3 anni ai Clippers(128-102 il record totale), e stando agli ultimi rumors sembra orientato ad accettare il corteggiamento di Dan Gilbert, stuzzicato dalla possibilità di allenare non solo Uncle Drew ma anche la prima scelta(che pare sarà Embiid), o in alternativa una star di quelle ormai quotidianamente affiancate ai Cavs (Love e Lebron su tutti). I Cavaliers tuttavia sembrano aver eventualmente già trovato l’alternativa in Adrian Griffin, attuale secondo ai Bulls e più avanti rispetto ad Lionel Hollins e Tyronn Lue, altri contattati degli ultimi giorni.

Capitolo Lakers: gli ultimi due nomi in ordine di tempo sono l’ex head-coach dei Memphis Grizzlies, Lionel Hollins (che portò Memphis fino alla finale di Conference lo scorso anno ma fu poi licenziato, e Alvin Gentry, attuale secondo di Doc Rivers ai Clippers e con 700 partite da head coach sulle spalle (ultima stagione ai Phoenix Suns).  I loro nomi sono solo gli ultimi di una lista che vede anche Mike Dunleavy e Byron Scott come papabili scelti. Recentemente è stato sondato anche il nome di Kurt Rambis, per anni nello staff di Phil Jackson.

Chiudiamo con due flash su Minnesota e New York. I primi hanno incassato l’inaspettato no di Dave Jorger, coach di Memphis, rimasto in Tennessee anche per volere del proprietario Robert Pera. Dopo questo no gli occhi di Minnesota sembrano orientati a intervistare Sam Mitchell, ex coach di Bargnani in quel di Toronto e fermo da 5 anni. A suo favore, la lunga militanza da giocatore proprio ai T’Wolves. A New York l’attuale fase di stallo sembra orientare l’attenzione di tutti su Derek Fisher. Si vuole probabilmente attendere l’esito dei playoff per poi approcciare al giocatore dei Thunder, ora sul 2-2 contro gli Spurs. Accanto a lui, l’unico serio candidato sembra Tom Thibodeau, che secondo indiscrezioni sarebbe disposto a lasciare i suoi Bulls solo per approdare nella Grande Mela, dove ha già lavorato da assistente dal 1996 al 2003.