Oakland - Nelle sue prime dichiarazioni pubbliche da quando Mark Jackson è stato licenziato , Stephen Curry ha espresso il suo sostegno per il suo ex allenatore : “La società ha preso una decisione diversa". Ha aggiunto successivamente che la scelta “rapida” di Steve Kerr rappresenta "una specie di shock" per lui e per la maggior parte dei suoi compagni di squadra.

Nonostante il giocatore più rappresentativo della squadra, Curry appunto, si fosse schierato in prima fila per sostenere la candidatura e il rinnovo di Jackson, la dirigenza dei Warriors ha preso la sua strada, sostituendo l’uscente coach che veniva da una stagione di 51 vittorie e da una doppia apparizione ai playoffs di seguito, con Steve Kerr, che ha firmato un contratto che lo legherà alla franchigia della baia per 5 anni per un totale di 25 milioni di dollari. Una “guerra” interna che ha visto protagonisti da una parte il presidente Joe Lacob ed il general manager dei Warriors Bob Myers, dall’altra Stephen e la squadra, che però non ha potuto influenzare in alcun modo la decisione. Il rapporto che legava Jackson a Curry andava al di là del campo. Con lui aveva un rapporto quasi familiare, l’ha preso per mano e condotto nel mondo Nba, facendogli capire i passi fondamentali per crescerne all’interno e diventare una star di livello mondiale. Step si è affidato completamente alla sua esperienza, che è stata ripagata sul campo anno dopo anno, partita dopo partita. I miglioramenti, tecnici, ma soprattutto tattici, hanno fatto si che Curry diventasse una delle migliori point-guard della Lega. 

"Una cosa che posso dire su questa società, però, è che vogliono vincere ", ha continuato Curry . "Ogni decisione è orientata verso le vittorie. Questo è quello che conta, e tiene unità la squadra ed i giocatori, che si stanno mettendo a loro volta nella posizione migliore per vincere. Ovviamente , avevo una certa opinione di coach Jackson ma hanno preso una decisione diversa , ho sentito le loro ragioni , ma non mi dilungo su queste ultime. Finché abbiamo l'opportunità di vincere con questa squadra, continueremo a fare il meglio possibile, pensando alla prossima stagione e cercare di fare in modo che questo accada. Per quanto ho sostenuto coach Jackson e ci è piaciuto giocare per lui , ora penso solo a vincere".

Ha detto inoltre di aver parlato con Kerr tre o quattro volte telefonicamente. Per ora sono state solo chiacchiere di “circostanza”, niente di tattico o tecnico, nell’attesa che il neo-coach finisca il suo lavoro come opinionista televisivo nelle finali di Conference. Ed è convinto che come lui, anche i compagni di squadra faranno di tutto per imparare al più presto lo stile di gioco e le modifiche che Kerr vorrà imporre al sistema di Marc Jackson. Il curriculum di Steve Kerr parla da solo, e non dovrebbe avere problemi ad indicare la strada giusta verso il successo. Viene dalla scuola di Phil Jackson e della “triangle post offense”, e crediamo che inculcherà questo tipo di mentalità e di gioco anche nella sua nuova squadra.

Proprio sotto questo aspetto, si attenderà la fine di questi playoffs, per pianificare al meglio il futuro e la squadra che verrà messa a disposizione del nuovo allenatore, che cercherà giocatori adatti al suo sistema. Nel frattempo iniziano ad arrivare i primi rumors di mercato, che vedono proprio i Warriors, protagonisti nella corsa a Kevin Love. Giocatore che potrebbe essere devastante in coppia con Curry, ma anche fondamentale in un’eventuale attacco “triangolo”, capace di giocare sia spalle a canestro in post, ma anche nell’aprire spazi con il suo tiro da tre punti.

Già, proprio il tiro da tre punti che è la caratteristica principale di Stephen Curry, ma che è stata arma principale anche degli allenatori che si daranno il cambio sulla panchina dei Warriors.