Non è successo niente, potrebbe essere successo tutto. Carmelo Anthony ha finalmente completato il tour promozionale, incontrando nella giornata di ieri le delegazioni dei Los Angeles Lakers e dei New York Knicks. La porta che a detta di tutti era in procinto di chiudersi, improvvisamente sembra essersi nuovamente spalacanta: la franchigia presieduta da Mr. 11 anelli Phil Jackson ha infatti sottoposto al proprio uomo-franchigia una proposta economica neanche lontanatamente avvicinabile da tutte le candidate avversarie, ovvero un contratto di 5 anni per una somma complessiva che sfiora i 130 milioni di dollari (per Chris Broussard di ESPN). Delle altre pretendenti, che secondo il nuovo Collective Bargaining Agreement non possono proporre più di 4 anni, chi maggiormente è riuscito a ridurre la distanza siderale sono proprio i Los Angeles Lakers, che avrebbero a loro volta avanzato l'offerta massima a loro disposizione secondo i termini di regolamento, ovvero un accordo quadriennale per un totale di circa 97 milioni di dollari (per Ramona Shelburne di ESPN). 

Al momento l'ex numero 15 dei Denver Nuggets non ha ancora preso una decisione definitiva: secondo quanto riportato dal solito Chris Broussard, il miglior marcatore della stagione regolare 2012/2013 avrebbe infatti pianificato di trascorrere questo weekend proprio ad LA, evidentemente per schiarirsi le idee nella serenità familiare, senza lasciar intuire alcun tipo di scadenza o prossimi spostamenti. Eppure, come indicato da Marc Stein di ESPN, fra le contendenti ai sui servigi sta iniziando a serpeggiare un certo pessimismo sulla reale possibilità che Melo possa davvero scegliere di lasciare New York per trasferirsi a Chicago, Houston o Dallas. Proprio una delegazione Bulls, nella giornata di ieri, è volata in California insieme all'onnipresente Joakim Noah per discutere con Pau Gasol, centro dei Los Angeles Lakers, dell'eventualità di trasferirsi nella Windy City: un contratto esplorativo, ma sintomatico di un interesse concreto che potrebbe appunto confermare lo scetticismo dei Tori sulla futura scelta di Carmelo Anthony. Il 33enne catalano, peraltro, è stato contattato privatamente anche dallo stesso Melo, secondo Yahoo! Sports, per vagliare uno scenario che li verebbe insieme nella Grande Mela, agli ordini dell'ex compagno in maniera purple and gol Derek Fisher e sotto le direttive del suo ex mentore Phil Jackson: suggestivo, ma più di ogni altra cosa indicativo del fatto che il numero 7 non abbia affatto escluso il suo ritorno a New York. Anzi. 

Se Anthony, dato in partenza, rivaluta la sua permanenza ai Knicks, chi sembrava certo di restare ora e sembra intenzionato a valutare potenziali alternative è LeBron James, il quale, secondo Adrian Wojnarovski di Yahoo!Sports, avrebbe avuto serie difficoltà comunicative con compagni di squadra Dwyane Wade e Chris Bosh e, conseguentemente, avrebbe dato mandato al proprio agente, Rich Paul, di sondare il terreno delle potenziali inseguitrici. Quest'ultimo avrebbe invitato Phoenix Suns, Cleveland Cavaliers e Dallas Mavericks ad incontri faccia a faccia in quel di Cleveland, mentre avrebbe si sarebbe messo in contatto per via esclusivamente telefonica con gli Houston Rockets, i quali avrebbe quindi scelto di concentrarsi solamente su Carmelo Anthony o, in alternativa, proprio Chris Bosh (per Marc Stein, ESPN). Situazione nebulosa: da una parte il quattro volte MVP di Regular Season esigerebbe rinforzi immediati dalla dirigenza Heat, volata in California nelle persone del team president Pat Riley e dell'allenatore Erik Spoelstra per incontrare l'ambìto Paul Gasol (su di lui anche gli Oklahoma City Thunder, oltre ai suddetti Bulls); dall'altra, proprio i vertici di Miami avrebbero grosse difficoltà a formulare precise proposte economiche in quanto i mancati rinnovi contrattuali di Flash e CB1 impediscono loro di avere una stima chiara dello spazio salariale a disposizione per questa campagna di costless-agency, anche disponendosi a soddisfare le richiesta di un max contract da parte di LeBron. Ad avvalorare l'ipotesi che James possa seriamente prendere in considerazione di lasciare la Florida è la voce secondo la quale lo stesso MVP delle Finals 2012 e 2013 avrebbe già ordinato al suo agente di selezionare tre eventuali finalisti e fissare con essi, per la settimana prossima, tre nuovi incontri, ai quali parteciperà anche lui di persona.

Non è chiaro se davvero il numero 6 dei Miami Heat si sia convinto ad aprirsi a tutte le opzioni, riguardo al suo prossimo futuro, oppure stia architettando questa sorta di messa in scena diplomatica per forzare la mano ai propri compagni col numero 3 ed il numero 1, però che ancora si protraggano queste incertezze sulla contemporanea rifirma dei Big Three lascia intuire che anche il gioco a incastri dei Miami Heat, forse, non è poi così vicino alla sua risoluzione.