Più di così, davvero non gli si sarebbe potuto chiedere. I Dallas Mavericks hanno annunciato ufficialmente il rinnovo contrattuale per Dirk Nowitzki, e le cifre emerse sono assolutamente sbalorditive: al contratto triennale da 30 milioni di dollari complessivi del quale si era già discusso la settimana precedente, il campione bavarese ha aggiunto un ulteriore taglio di 5 milioni di dollari, per effetto del quale percepirà, nei prossimi 3 anni, appena 25 milioni di dollari. Esattamente quanto il suo coetaneo Kobe Bryant dei Los Angeles Lakers, fermo ai box ininterrottamente da quasi un anno e mezzo, incasserà nella sola stagione 2015/2016.

La media annuale illumina ancor più chiaramente il clamoroso sconto riservato dall'MVP delle Finals 2011 alla sua Dallas: con poco oltre gli 8 milioni di dollari l'anno, Wunder Dirk sarà solamente il quarto giocatore più pagato del roster dei Mavericks, dopo Tyson Chandler, il neo-arrivato - ieri l'ufficialità - Chandler Parsons e Monta Ellis. Nowitzki, che aveva ovviamente rifiutato le lusinghe di Houston Rockets e Los Angeles Lakers nonostante fossero disposte ad offrirgli addirittura il massimo salariale, ha così offerto ai suoi Mavs la possibilità di incrementare sensibilmente l'offerta economica sottoposta a Chandler Parsons, diventata estremamente ostica per il progetto tecnico degli Houston Rockets, e di conservare spazio salariale sufficiente a trattenere a Dallas la point guard Devin Harris, pupillo della Big D e reduce da una post-season oltremodo positiva in uscita dalla panchina texana. Conseguentemente, il General Manager Donnie Nelson e l'owner Mark Cuban possono ancora sventolare sul mercato dei costless-agent la Room Exception, pari a circa 2.7 milioni di dollari, che con tutta probabiltà sarà spesa per un sesto uomo che offra leadership, punti veloci ed un'adeguata pericolosità perimetrale. L'obiettivo è sostituire il rimpianto Vince Carter, volato in Tennessee per firmare il ricco triennale da (potenzialmente) oltre 12 milioni di dollari messogli sul piatto dai Memphis Grizzlies: per una guardia 37enne, una proposta davvero importante. Al momento la candidatura più quotata è quella della point guard Mo Williams, ex sesto uomo dei Portland Trail Blazers, il quale ha declinato una player option economicamente equivalente ma sarebbe interessato a giocare a Dallas per ragioni familiari.

Un'altra bandiera che non s'ammaina e, anzi, si sacrifica parzialmente per la propria franchigia d'appartenenza è Dwyane Wade, che ha firmato ufficialmente il rinnovo contrattuale coi suoi Miami Heat. L'accordo siglato da Flash, però, è decisamente più astuto di quello accettato da Dirk Nowitzki, che concluderà la sua carriera agonistica in maglia Mavericks: l'uomo-franchigia dei Miami Heat ha ottenuto infatti un annuale da 15 milioni di dollari con player option per un secondo anno a poco più di 16, secondo Brian Windhorst di ESPN. Questa struttura contrattuale è del tutto identica a quella con la quale i Cleveland Cavaliers hanno ottenuto il sì di LeBron James, ovvero un 1+1 che consentirà ai rispettivi giocatori di ritrovarsi nuovamente costless-agent o già l'estate prossima, quando il salary cap dovrebbe alzarsi di ulteriori 3 milioni di dollari, o quella immediatamente successiva, quando già oggi si prevede che si verificherà un innalzamento molto prossimo a quota 80 e/o una nuova serrata al fine di ridiscutere il Collective Bargaining Agreement stipulato nell'autunno 2011 fra la NBA e la NBPA, ovvero la National Basketball Player Association. Sostanzialmente, Dwyane Wade avrà occasione di lasciare Miami in entrambe le prossime estati, oppure potrà chiedere agli Heat un contratto pluriennale (con quale concludere la sua carriera agonistica in Florida?) con richieste economiche ben superiori, concordemente alle maggiori disponibilità finanziarie di tutte le franchigie. Per ora il suo ingente taglio di stipendio - per provare a trattenere LeBron James agli Heat aveva rinunciato a 2 anni di contratto che gli sarebbero valsi 42 milioni di dollari, 21 solo il prossimo anno - consentirà al Team President Pat Riley di portare a Miami l'ala piccola inglese Luol Deng, erede designato del Prescelto tornato ufficialmente in Ohio.

Contemporaneamente, sia i Miami Heat che i Dallas Mavericks stanno concertando le ultime mosse per completare il roster a disposizione dei rispettivi allenatori, coach Erik Spoelstra e coach Rick Carlisle: il primo potrà finalmente lavorare con la 24enne ala picola James Ennis, pick numero 50 al draft 2013 e reduce da due esperienze all'estero (Australia prima, Porto Rico poi), mentre il secondo potrà contare sul contributo al minimo salariale per veterani dell'ala grande 35enne Rashard Lewis, agli ultimi playoff proprio in maglia Heat, con i quali si è imposto da titolare nelle ultime Eastern Conference Finals e quindi alle Finals collezionando prestazioni convincenti sia in difesa che in attacco.