In nemmeno 48 ore i Los Angeles Lakers completano il proprio reparto lunghi con due acquisti interessanti sotto il profilo tecnico-tattico e perfettamente in linea col piano di ricostruzione già illustrato pochi giorni or sono: Ed Davis, 25enne big man in uscita dai Memphis Grizzlies, convinto da un contratto annuale di 2 milioni di dollari con player option di pari importo per la stagione successiva (per Adrian Wojnarowski di Yahoo!Sports), e soprattutto Carlos Boozer, ala grande di 33 anni sul cui contratto di circa 17 milioni di dollari i Chicago Bulls avevano apposto la amnesty clause, relegandolo a waiver.

Come da regolamento, quindi, sull'ex secondo violino degli Utah Jazz si è aperta un'asta alla quale potevano partecipare esclusivamente le franchigie al di sotto del salary cap di almeno 1.44 milioni di dollari, ovvero il minimo salariale di Booz. A spuntarla, con l'offerta più alta, sono stati appunto i Lakers, che hanno proposto 3.25 milioni di dollari: questo sarà l'importo che la franchigia 16 volte campione NBA verserà di tasca propria a Carlos Boozer, mentre i restanti 13.6 del suo contratto originale spetteranno ovviamente ai Chicago Bulls. Un intreccio bizzarro, in quanto la Windy City ha deciso di liberarsi del suo contratto pesante per far spazio al talentuoso 23enne Nikola Mirotic, ex Real Madrid, e soprattutto al catalano Pau Gasol, proprio ex Los Angeles Lakers, entrambi ali forti: il primo, 23esima scelta al draft 2011, sbarcherà in America con un accordo triennale da 17 milioni di dollari complessivi; il secondo, campione NBA 2009 e 2010, volerà nell'Illinois con una firma da 22 milioni di dollari totali per i prossimi 3 anni.

L'arrivo pressochè contemporaneo di ben due elementi il cui ruolo naturale è la power forward potrebbe sembrare in controtendenza, per non dire dannoso, con l'obiettivo più ragionevole della prossima stagione gialloviola, ovvero lo sviluppo del promettente rookie Julius Randle, a sua volta ala grande. In realtà, le scelte ricadute su Ed Davis e Carlos Boozer vanno necessariamente disaccoppiate e valutate separatamente: a differenza del secondo, infatti, il primo già in passato ha giocato nel ruolo di centro, quindi potrebbe esser stato preso per spartirsi i minuti nello spot di pivot con Jordan Hill, rifirmato appena la settimana scorsa. Ben più spinosa, potenzialmente, la convivenza del prodotto di Kentucky University con Booz: giocatore esperto e dallo status conclamato, l'ex stella degli Utah Jazz potrebbe non accogliere serenamente un utilizzo in uscita dalla panchina, così come proprio quest'ultimo potrebbe minare la fiducia nei propri mezzi del 19enne neo-compagno di squadra, e rallentarne la crescita.

Come Carlos Boozer dev'essere perfettamente consapevole dei progetti a lungo termine dei Lakers, alla stessa maniera Julius Randle ed i tifosi gialloviola devono portare pazienza, in quanto un sovrautilizzo fisico del giovanissimo rookie potrebbe comportare complicazioni anche serie, a maggior ragione in presenza di precedenti clinici nient'affatto trascurabili - una frattura al piede destro che, durante l'high-school, ha richiesto l'impianto di un chiodo. Naturalmente questa delicata distribuzione di ruoli e minuti toccherà al nuovo allenatore: già, quale allenatore?