Immagini che nessuno avrebbe mai voluto vedere, ieri sera, a Las Vegas. Mancano 9 minuti e 33 secondi al termine dell'esibizione conclusiva della prima settimana di Team USA in preparazione del Mondiali FIBA 2014 quando James Harden, del Team White, parte in contropiede. Paul George, del Team Blue, lo rincorre per stopparne il facile appoggio a canestro: è un attimo tragico. Ricadendo, il piede destro del franchise player degli Indiana Pacers si incastra esattamente nel punto di incontro fra il supporto al canestro ed il suolo: è così che il peso del corpo si scarica interamente sulla gamba del 25enne californiano, spezzandola ad angolo retto circa a metà della tibia e del perone. Quei pochi rivoltanti fotogrammi riportano immediatamente alla memoria un altro infortunio raccapricciante: Joe Theismann, quarterback campione NFL dei Washington Redskins, 1985 - quel terribile sack riproposto nei minuti iniziali del film The Blind Side, che è valso il Premio Oscar a Sandra Bullock.

Dopo circa 15 minuti di palpitante attesa, coi genitori scesi dalle tribune per stare vicino al giovane campione e lo staff medico nazionale subito accorso per prestare adeguato soccorso, Paul George viene accompagnato fuori dal campo in barella con la gamba evidentemente immobilizzara e coach Mike Krzyzewsky annuncia comprensibilmente la sospensione definitiva dell'incontro in corso. L'esito drammatico è evidente sin dai primi istanti: frattura composta di tibia e perone, come conferma Candace Buckner di IndyStarSports. Il mondo NBA si stringe immediatamente accanto alla sfortunata stella numero 24 (29, nella rappresentativa stars and stripes): le testimonianze di affetto via twitter non si contano, i compagni ma non solo si propongono di raggiungerlo a Las Vegas per esprimergli personalmente la loro vicinanza e il loro affetto, parecchi colleghi cercano di contattarlo direttamente per offrirgli le loro parole di conforto e soprattutto incoraggiamento. Anche l'NBA commissioner Adam Silver rilascia (via twitter) un comunicato stampa di assoluta franchezza e sincera partecipazione. E' un evento tragico che sollecita il senso di fratellanza e di famiglia che unisce tutto il mondo NBA, come dichiara lo stesso Coach K.

Nelle ore successive, tutto si svolge fortunatamente come da copione: Paul George viene immediatamente sottoposto ad intervento chirurgico che dà esito completamente positivo, e rimarrà ricoverato all'interno della struttura ospedaliera per i prossimi 2-3 giorni in attesa di iniziare il percorso riabilitativo. Prematuro forse stimare già i tempi di recupero, ma rivederlo in campo nella stagione 2014/2015 è un miraggio: la casistica indica 6 mesi circa per la piena guarigione clinica, poi, per il rientro finale all'attività agonistica, sarà soprattutto una questione di durezza mentale. Che Paul George ha sempre dimostrato di possedere in abbondanza. A lato, si agitano già i primi spettri di potenziali conseguenze: Adrian Wojnarowski di Yahoo!Sports segnala che owner e GM potrebbero mettere in discussione la partecipazione delle loro stelle ai prossimi appuntamenti della nazionale americana, mentre diversi giocatori accusano l'eccessiva vicinanza del sostegno del canestro al campo, auspicando che venga fatto al più presto indietreggiare. Ci sarà tempo: per adesso, in alto i cuori per Paul George.