Un'autentica bomba nello spogliatoio Usa. Un fulmine a ciel sereno che ha colpito l'America tutta. Kevin Durant lascia Team Usa, a soli 20 giorni dall'inizio del Mondiale. Jerry Colangelo e Mike Krzyzewski sono stati avvisati dal giocatore nella giornata di giovedì : "Ci ha detto che è fisicamente e psicologicamente cotto dopo le pressioni e la stagione Nba", ha detto lo stesso Colangelo in conferenza stampa.  

Kevin Durant, Mvp dell'ultima stagione Nba e miglior giocatore del Mondiale scorso in Turchia, nel 2010, quando fu anche il capocannoniere della manifestazione, lascia Team Usa. Dopo l'infortunio occorso a Paul George, e le rinunce di Tony Parker e Manu Ginobili, il Mondiale spagnolo perde un altro assoluto protagonista. Colui che era chiamato a trascinare a suon di canestri la compagine statunitense. "E' stata una decisione estremamente difficile, ma lo dovevo ai miei compagni e alle persone che, assieme a noi, stavano lavorando al massimo per questa esperienza. Dopo il ritiro a Las Vegas mi sono accorto di non essere al massimo e di non essere sicuro di riuscire a garantire il mio massimo apporto alla causa. Mi sentivo stanco fisicamente e scarico mentalmente, la stagione Nba mi ha prosciugato di energie, e ho deciso di fare un passo indietro e prendermi un pò di pausa per ricaricare le batterie e prepararmi al meglio per la prossima stagione Nba", ha ammesso l'ala degli Oklahoma City Thunder.

Dopo le rinunce al Mondiale di giocatori del calibro di Love, Griffin, Aldridge e Leonard, e l'infortunio di Paul George, quello di Durant potrebbe essere il colpo più duro da digerire. Defezione che desta ancora più scalpore per l'attaccamento che il giocatore aveva dimostrato alla maglia della nazionale rispetto ad alcuni colleghi. Più volte alcuni giocatori avevano chiesto dei "rimborsi" per giocare con la maglia a stelle e strisce. Più volte altri avevano manifestato la loro completa indifferenza per le questioni della nazionale. Ma Kevin no. Lui ha sempre dimostrato attaccamento e fedeltà alla maglia americana. Quattro anni fa in Turchia aveva letteralmente dominato il parquet, segnando quasi trenta punti di media a sera, sbalordendo il Mondo intero per la capacità di adattamento al gioco ed alle regole Fiba. A Londra, anche se supportato da altri fenomeni come lui, aveva confermato la sua Leadership del gruppo. Per questi motivi la sua assenza lascerà un vuoto difficile da colmare. 

Di certo il roster Usa è completo in ogni reparto anche senza Durant, ma la mancanza del leader, tecnico ed emotivo, sicuramente si farà sentire in un gruppo di giocatori che al di fuori dei confini statunitensi ha poca esperienza. 15 sono i giocatori che fanno ancora parte della delegazione americana, che a breve partirà per la Spagna per confermare il titolo del 2010. "La defezione di Kevin è sicuramente un duro colpo. E' un professionista esemplare ed ha sempre fatto parte del gruppo Usa dall'inizio, e gran parte dei nostri successi in questi anni sono dovuti a lui. Voltiamo pagina e pensiamo a difendere il titolo".