One way. Non è un cartello di Ocean Drive, poco distante dalla "triple A" arena di downtown Miami, ma l'immagine, impietosa, del primo quarto andato in scena sul parquet del palazzo di casa degli Heat. I Clippers passeggiano, volano subito sul +24 che gli permetterà di gestire, in tranquillità, il resto della gara. Nonostante Miami arrivasse dalla bella vittoria di Brooklyn, non è riuscita a dare continuità ai risultati, pagando questa volta l'assenza prolungata di Wade che dovrebbe tornare nel weekend in campo.

Il primo quarto è segnato dalle palle perse dei padroni di casa, che entrano in campo svogliati e distratti. 5 palle perse fruttano un parziale di 10 a 0 a favore degli ospiti. Galvanizzati dal vantaggio e dalle lacune difensive degli Heat, inizia lo spettacolo di Paul e company: lob city va in scena e sono ben 3 gli alley oop che il "3" alza per Griffin e Jordan che trascinano la squadra di Rivers sul +24 di fine primo quarto, 39-15. Napier stecca il primo tempo prima di accendersi nella ripresa, Deng, rientrante, non riesce ad essere incisivo e Chalmers è stranamente falloso ed impreciso rispetto alle ultime uscite (3 palle perse). Bosh prova a ricucire lo strappo a cavallo tra secondo quarto ed inizio terzo periodo, ma i buoi sono oramai scappati, con Los Angeles che ha troppa fiducia e fluidità nel suo attacco per subire la rimonta. Miami arriva, dopo il massimo sforzo, a toccare il -15, ma un Paul scatenato (26 punti e 12 assist), respinge gli Heat nel baratro dal quale non si alzeranno più. Ben 7 schiacciate e 7 tiri da tre punti da una parte, mentre Miami sbagliava i suoi 11 tiri dal perimetro consecutivamente, fotografano al meglio i primi 24 minuti di gioco, che condizioneranno il resto della gara. Nel garbage time andato in scena nella ripresa, Bosh rimpinza il proprio bottino fino a raggiungere quota 28, mentre Napier arriva a 17. Per i Clippers, oltre ai 26 di Paul e Griffin, ci sono 14 di Redick e la solita doppia doppia di DeAndre Jordan da 12 e 11. Il finale è 110-93. 

I Clippers bissano la vittoria di Orlando e continuano al meglio la tournèe ad ovest, per gli Heat invece, una brutta batosta da dimenticare in fretta. Los Angeles si presenterà adesso a Memphis con un pò più di consapevolezza nei propri mezzi, contro una delle migliori squadre di questo inizio stagione. Miami andrà sabato ad Orlando per riscattare questa sconfitta e tornare alla vittoria, ma non sarà facile contro i Magic, avversario ostico tra le mura amiche. 

"Beh, penso sia piuttosto raro, forse non per lui che ne è abituato, ma per come sono arrivate le sue schiacciate": Doc Rivers apre così la sua intervista post gara, parlando del 100% dal campo di DeAndre che ha schiacciato tutto quello che gli è passato per le mani stanotte. "E' il giocatore perfetto per avere una squadra di pallacanestro vincente" ha poi chiuso. Bosh, invece, alquanto corrucciato in volto, ha dichiarato: "Non abbiamo avuto una singola possibilità di vincere stasera, dopo un primo quarto del genere. Contro una buona squadra, come loro, sotto di 20, non puoi rimontare. Non siamo ancora abbastanza bravi da poterci permettere questi errori. E' stato un clinic di basket". Spoelstra non ci va giù così pesante: "E' stato un blitz nel primo quarto, che ci ha travolto e messo a tappeto. E non siamo mai stati in grado di rimetterci in piedi nel corso del match".