L'NBA chiude il 2014 con 7 gare da cui sono emersi due protagonisti assoluti, Kevin Durant e James Harden. Il primo, complice l'espulsione di Westbrook, si carica i Thunder sulle spalle e con un'eccezionale prestazione li guida a un prezioso successo in overtime contro i Suns. Il secondo, invece, è sempre più leader assoluto della classifica marcatori, e con percentuali al tiro sempre migliori permette ai Rockets di chiudere dicembre con un record di 22 vittorie e 9 sconfitte. LeBron James e Carmelo Anthony lamentano invece guai al ginocchio. Mentre James può permettersi di riposare, Melo non può abbandonare i sempre più derelitti Knicks, ma può poco per migliorare un record che diventa sempre più negativo. Continua invece a scalare posizioni nelle varie classifiche all time l'immarcescibile Tim Duncan, arrivato al 17esimo posto tra i marcatori e al 10 tra i rimbalzisti. DeMarcus Cousins invece colleziona soltanto falli tecnici...Sfida della nostalgia tra Pacers e Heat: sono già lontati i duelli tra George e James!

Boston Celtics (11-18) - Sacramento Kings (13-19) 106-84 (23-19, 26-20, 28-22, 29-23)
Sullinger 27, Olynyk 17, Turner 16; Landry 13, Collison 11

Le pessime percentuali al tiro (Gay chiude con 4/19, Cousins con 5/17) impediscono ai Kings di tener testa ai pur non irresistibili Celtics, reduci da quattro sconfitte consecutive. Cousins, inoltre, corona la pessima serata facendosi espellere dopo il secondo fallo tecnico, chiamato per aver gettato a terra Smart. "Nulla da salvare," ammette coach Corbin. "Deludente prestazione, deludente sconfitta, dobbiamo far meglio." Cousins mostra le solite lacrime di coccodrillo "scusandosi" per l'espulsione subita, per poi dichiarare: "Sono il leader di questa squadra e non posso giocare come ho fatto stasera. Dobbiamo unirci e uscire da questa situazione." Coach Stevens è invece contento della fisicità mostrata dai suoi: "Ero un po' nervoso perché negli ultimi due allenamenti erano stati chiamati pochissimi falli nonostante un grande agonismo mostrato. Spero di poter costruire qualcosa sulla voglia di competere e crescere che ha questa squadra."

Indiana Pacers (12-21) - Miami Heat (14-19) 106-95 (20-24, 22-27, 33-19, 28-25)
Miles 25, Hill 29, Watson 11; Wade 20, Bosh 18, Deng 14


Sospinti dalla coppia Miles-Watson, i Pacers superano gli Heat con un devastante terzo quarto in una gara che, senza George da una parte e James dall'altra, non ha più nulla della sfida che ha infiammato gli ultimi 2 anni. Anche il pubblico di Indianapolis si è adeguato al ridimensionamento, facendo risuonare il coro "Beat the Heat" soltanto nell'ultimo periodo.

Los Angeles Clippers (22-11) - New York Knicks (5-29) 99-78 (29-21, 21-19, 24-18, 25-20)
Redick 20, Jordan 14 con 12 rimbalzi, Griffin 13 con 11 assist; Anthony 19, Bargnani 9

J.J. Redick dà il via a un parziale di 13-0 che nel terzo quarto accresce il vantaggio dei Clippers da 10 a 23 punti e, di fatto, chiude la gara. Nonostante un ginocchio acciaccato, Melo Anthony è l'unico dei Knicks a raggiungere la doppia cifra e per la 24esima volta in stagione è il top scorer dei suoi. La situazione di New York, alla 16esima sconfitta in 18 trasferte, è sempre più difficile. "Non mi sono mai trovato con un record di 5-29," dice Anthony. "E' difficile non sentirsi frustrati ed è anche dura abbozzare un semplice sorriso. Il ginocchio stasera non andava tanto male, ma non sono sicuro che domani andrà bene. Ogni giorno è diverso."

Houston Rockets (22-9)- Charlotte Hornets (10-23) 102-83 (23-25, 24-20, 29-23, 26-15)
Harden 36 (8/11 da 3), Beverley 14, Motiejunas 12; Henderson 16, Kidd-Gilchrist 16, Walker 12

I Rockets tornano al successo grazie all'ennesima serata di grazia di James Harden. Il capocannoniere dell'NBA realizza oltre 30 punti per la 14esima volta in stagione e chiude dicembre col 47.8% al tiro, in netto miglioramento rispetto a novembre (40.9%) e ottobre (37.1%). Per i Rockets si tratta del decimo successo nelle 13 gare disputate nell'ultimo giorno dell'anno. Senza Al Jefferson, che sarà fuori per 4 settimane, gli Hornets si rivelano avversario poco ostico, anche se coach Clifford imputa la causa della sconfitta alle 18 palle perse.

Cleveland Cavaliers (18-14) - Milwaukee Bucks (17-16) 80-96 (18-31, 29-21, 7-19, 26-25)
Irving 25, Dellavedova 11, Waiters 10; Knight 26, Mayo 15, Antetokounmpo 14

Una distorsione al ginocchio tiene LeBron James fuori dalla partita. James ammette che il ginocchio gli sta dando problemi dall'inizio della stagione e che la situazione si è aggravata nella partita di Natale giocata a Miami, quando è saltato su una fila di seggiolini per inseguire un pallone. La sua presenza nella prossima partita, domani contro Charlotte, è in forse. Privi anche di Kevin Love, oltre che di Varejao (out per il resto della stagione) i Cavs subiscono la quarta sconfitta nelle ultime 5 gare, cedendo sotto i colpi di Brandon Knight. "Non voglio scuse," dice coach Blatt, messo sotto accusa da alcuni media americani. "Giocare senza il roster completo è difficile, ma dobbiamo comunque giocare, competere e fare tutto ciò di cui c'è bisogno per vincere le partite."

San Antonio Spurs (20-14)- New Orleans Pelicans (16-16) 95-93 OT (17-14, 21-14, 24-32, 22-24, 11-9)
Ginobili 26, Duncan 16, Belinelli 10; Davis 21 con 12 rimbalzi, Anderson 18 con 11 rimbalzi, Evans 15

Manu Ginobili, con 6 punti nell'overtime, evita agli Spurs la quarta sconfitta casalinga al supplementare. San Antonio chiude dicembre con 18 gare giocare (record di franchigia), di cui 5 consecutive contro squadre col 70% di partite vinte. Gli Spurs sono anche la prima squadra ad aver perso due gare consecutive concluse con un triplo overtime. "Penso che questo lo ricorderò," dice coach Popovich. "Alcune cose sono indelebili, non puoi dimenticarle. Alcune sono buone, altre meno, ma fa parte del nostro lavoro. Io sono comunque davvero orgoglioso dei miei giocatori." Tim Duncan, che ha realizzato il canestro dell'overtime, con 16 punti e 10 rimbalzi, raggiunge Karl Malone al quinto posto per doppie-doppie, a quota 814. Inoltre, il centro caraibico entra tra i migliori 10 rimbalzisti di sempre (14.240) sorpassando Walt Bellamy e arriva al 17esimo posto tra i marcatori (25.348 punti).

Oklahoma City Thunder (16-17) - Phoenix Suns (18-16) 137-134 OT (30-29, 34-33, 36-32, 28-34, 9-6)
Durant 44 (7/12, 6/11, 12/12), con 10 rimbalzi e 7 assist; Westbrook 20 (in 17 minuti), Ibaka 15; Bledsoe 29, Markieff Morris 25, Dragic 21


I Thunder perdono Westbrook nel secondo quarto per un doppio tecnico (il primo per una lite con Alex Len, il secondo per una non specificata infrazione nei pressi della panchina dei Suns - Westbrook rifiuta di parlarne nel dopo partita) e si affidano a Durant, che non li delude. In una gara nervosa, caratterizzata da 7 falli tecnici e 3 espulsioni (oltre a Westbrookm, anche Tucker e Bledsoe), Durant realizza 44 punti e serve ad Anthony Morrow (che aveva fallito il tiro della vittoria a fine quarto periodo) l'assist per il gioco da 4 punti che decide l'overtime. "Mi sentivo bene e i miei compagni mi hanno costruito tiri aperti," dice Durant. "Ho solo cercato di finalizzare il loro lavoro. Questa vittoria mi fa sentire ancora meglio dell'aver realizzato così tanti tiri."