In Italia è buio pesto quando in America scoppia una bomba. Il solito Wojnarowski accende la miccia: Waiters vicino alla partenza da Cleveland. Da quel momento in poi, dall'1.28 italiane, tutti i pezzi del puzzle sembreranno cadere al proprio posto. Twitter va in tilt, voci su voci. La più grande game-changer trade della stagione 2014/15 NBA sta andando in scena.

A metà nottata il quadro è più chiaro: Cleveland Cavaliers, New York Knicks ed Oklahoma City Thunder operano una trade a tre che prevede ciò:

  1. Cleveland riceve J.R. Smith (da New York), Iman Shumpert (da New York) ed una scelta (di Oklahoma). 
  2. Oklahoma riceve Dion Waiters (da Cleveland)
  3. New York riceve Lou Amundson (da Cleveland), Alex Kirk (da Cleveland), Lance Thomas (da Oklahoma) ed una scelta al secondo giro datata 2019 (da Cleveland).

A pendice c'è da chiarire come la scelta che Cleveland riceve da Oklahoma è una al primo giro dalla 18° alla 30° nel 2015. Se Oklahoma dovesse invece finire per avere una scelta più alta della 18° al prossimo draft tratterrà questa pick finendo per lasciare a Cleveland una scelta al draft 2016, sempre al primo giro, fra la 15° e la 30°. Qualora OKC avesse ancora una volta una scelta più alta della 15° al primo giro nel 2016 manterrà la pick e rimanderà il processo (una scelta fra la 15° e la 30° al primo giro) al 2017. Se OKC, nel 2017, avesse ancora una scelta più alta della 15°, la pick che Cleveland avrebbe in mano si tramuterebbbe automaticamente in una doppia selta al secondo giro nel 2018.

Inoltre New York provvede a tagliare il centro Samuel Dalembert, al quale pare fra l'altro essere interessata Cleveland, alla ricerca di un centro che sostituisca Anderson Vareajo, out for the season.

Scendiamo nelle viscere di questa trade e vediamo cosa significa per le tre squadre che l'hanno orchestrata:

Per Cleveland questa trade incarna senza dubbio la scelta di correre ai ripari per una stagione partita nella maniera forse peggiore. I Cavaliers, attualmente quinyti ad Est, detengono un record di 19 vinte e 16 perse. Ma non è il record a dire tutto: nel roster non c'è empatia, quasi non paiono esserci motivazioni. Stanotte è arrivata la sconfitta contro la derelitta Philadelphia seppur all'appello mancassero LeBron James (per la quinta partita consecutiva) e Kyrie Irving. David Griffin, G.M. di Cleveland, fa all-in per due scommesse.
 

Shumpert può senz'altro ritrovare la retta via che aveva imboccato nei primi anni NBA: un difensore esterno coi fiocchi, capace di incendiare l'arena con i suoi tratti atletici e dinamici, un rimbalzista eccelso ed a volta anche un discreto attaccante. Diciamo che nessuna squadra NBA vorrebbe ritrovarsi a dover segnare il canestro decisivo contro due esterni come Marion e Shumpert al loro massimo. J.R. va invece a prendere in maniera esatta la posizione di Waiters: creatore d'attacco dalla panchina. 

Sorprende e non poco invece la mossa di Oklahoma che con il ritorno di Kevin Durant e Russell Westbrook pareva avere tutte la carte in regola per puntare in alto. Non c'era grande necessità di acquistare un terzo violino quale Waiters (che pare in tutto e per tutto il vero sostituto di Harden): i vari Ibaka, Morrow, Reggie Jackson & co. rappresentavano e tutt'ora rappresentano un signor supporting-cast in grado di aiutare KD e RW in attacco. Adesso c'è da fare spazio ad un giocatore che ha cambiato maglia solo per essere rilanciato e quindi per giocare: Waiters richiede minuti. Chi glieli dà? Panchinare Andre Roberson sembra un azzardo (la sua difesa fa la differenza), togliere minuti a a Morrow (10 punti di media) e Jackson (15-5a di media) non è facile. Probabimente a risentire dell'arrivo di Waiters saranno due esterni di prospettiva come Perry Jones e Jeremy Lamb, quest'ultimo tra l'altro poco utilizzato nelle ultime gare.

Lapalissiana invece l'intenzione dei Knicks che acquistando Lance Thomas, Amundson e Kirk, ed a maggior ragione dopo la 12° sconfitta consecutiva di stanotte (New York detiene adesso il peggior record dell'intera lega): tanking. Assicurarsi scelte alte al prossimo draft più poter operare in quasi totale libertà sul mercato nella prossima off-season . Nel piano salariale della stagione 2015-16 dei Knicks saranno infatti presenti solamente i 22.8 milioni dovuti ad Anthony, i 7.4 di Calderon ed 1 milioncino a testa per Prigioni ed Hardaway. Bargnani e Stoudemire vedranno i loro contrattoni scadere, così come Larkin e Jason Smith. I Knicks detengono una team-option sui contratti di Wear ed Acy e possono facilmente liberarsene ed in più, con la trade di stanotte, scacciano l'oscura possibilità che J.R. Smith facesse valere la player-option presente nell'anno finale del suo contratto, prelevando dalle casse societarie 6.3 milioni. Infine anche i neo-acquistati Kirk, Amundson e Lance Thomas scadono. Cap libero e via alla rifondazione. Questo il quadro salariale dei Knicks nella prossima stagione.