Per chi non l'avesse ancora capito o fosse poco convinto, per il trofeo di Most Valuable Player c'è un candidato serio e molto più credibile di tanti altri: Stephen Curry si sta prendendo tutta la NBA a colpi di partite sontuose. Stavolta a soccombere di fronte al numero 30 degli Warriors, vero e proprio trascinatore dei suoi ancora una volta, sono i Washington Wizards, che si devono arrendere con il punteggio di 114-107, giocando una partita comunque più che dignitosa contro la squadra attualmente più forte della lega. Lo dice il record di Golden State: 44-10. Nessuno come loro, e probabilmente anche nessuno come Steph.

Una partita cominciata in sordina per tutti gli Warriors, che subiscono un 9-2 di parziale dai padroni di casa, forti di una prestazione importante di Marcin Gortat, che chiuderà con 16 punti e 11 rimbalzi. Le cose iniziano a cambiare quando il 30 si mette a segnare e a far segnare i compagni: alla fine per Curry sono 32 con 8 assist e zero palle perse. Impatto decisivo dalla panchina per Marreese Speights, uomo chiave per Golden State, che non si dimostra affatto timido e segna tre canestri dalla media che portano avanti la squadra di Steve Kerr. Alla sirena saranno 16 i punti dell'ex lungo dei Sixers. Washington comunque non si scompone e resta a contatto, arrivando fino al -9, ma riuscendo poi a recuperare. Pesa l'assenza di Beal, e le percentuali da tre piangono: 5/18 per i ragazzi di Wittman, contro un eccellente 12/23 dei Warriors. Tre di esse arrivano da Draymond Green, autore di una solida prestazione con 13 punti, 6 rimbalzi e 5 assist. Curioso come nel primo tempo arrivino due buzzer beater su due tentativi: prima un tiro in corsa di Wall, poi, prima dell'intervallo lungo, un piazzato di Humphries, che porta Washington a -3, sul 51-54.

Nel terzo quarto si scatenano i campioni: Pierce chiama, Curry risponde. 14 punti a testa nella sola terza frazione per The Truth e per il ragazzo da Davidson, e squadre che restano a contatto. La partita però deve avere un padrone, e lo trova solo nel finale, quando i Warriors, trainati manco a dirlo dal 30, si portano a +7 con un gran sottomano appoggiato al tabellone proprio di Curry, che di fatto sigilla la gara, nonostante i tentativi di Washington, in particolare con Wall (16 e 11 assist, ma anche 8 palle perse), di riaprirla. Alla fine a chiudere definitivamente la contesa sono due liberi di Klay Thompson, che segna i punti numero 16 e 17 della sua sfida, in cui ci sono anche 5 palle rubate, fissando il risultato finale di 114-107. Nel finale qualche brivido, perchè Pierce esce dal campo zoppicando, verrà valutato in nottata dallo staff medico. Qualche valutazione la dovrà fare anche Wittman: 26 le palle perse dei suoi a fine partite, contro le 9 dei Warriors. Golden State ancora una volta promossa a pieni voti, contro una Washington che non riesce a fare il salto di qualità definitivo.

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Giorgio Dusi
Vivo a Bergamo, scrivo di calcio, in particolare di Juventus e Arsenal, e di basket tra NBA ed Eurolega. Giornalista. Laureando. Forse. [email protected]