Per chi tifa i Thunder la sensazione è sempre la stessa: bella squadra ma non vincente.

In effetti dal 2008 ( anno in cui è nata la franchigia ) Oklahoma ha conquistato solamente un titolo di Conference, che non ha portato ad un anello, in quanto i Miami Heat sconfissero i Thunder alle Finals per 4 a 1.

Ma possiamo definire Oklahoma come un'eterna incompiuta? Assolutamente no: prima di tutto per un motivo storico ( ha solo 7 anni di vita ) e poi è costituita da un roster giovanissimo. L'unica cosa che si può fare è aspettare, avere la pazienza che questa franchigia cresca per poter ambire a certi livelli.

In questi pochi anni la squadra è già migliorata moltissimo arrivando a tener testa a squadre ben più importanti come Spurs o Heat. Ora ciò che si attendono i fans è l'ulteriore passo verso la gloria definitiva, cioè superare queste franchigie per poter conquistare l'anello.

In realtà per come era cominciata la stagione i Thunder avevano totalmente messo da parte le ambizioni di titolo, in quanto si susseguivano sconfitte su sconfitte. Addirittura c'era chi affermava che Oklahoma a quel punto avrebbe dovuto tankare pensando già alla prossima stagione ma nè il coach Scott Brooks nè il GM Sam Presti hanno voluto dare ascolto a queste voci.

Bene hanno fatto, infatti la squadra, grazie ai recuperi di Westbrook e Durant, è riuscita a recuperare una situazione che si era fatta veramente tragica. Ora i Thunder risiedono all'posto della Western Conference con 32 W e 25 L e sono riusciti ad incanalare ben 7 vittorie consecutive, l'ultima con i Pacers alla Chesapeake Energy Arena ( 105-92 ).

Tutto ciò però non serve a rispondere ai problemi che permangono tutt'ora: chi mantiene a galla la squadra quando mancano le due stelle, Westbrook e Durant? Che ci sia un'eccessiva dipendenza di coach Brooks e Presti nei loro confronti? L'ultimo giorno di trade ha portato in dote ai Thunder delle risoluzioni a questi interrogativi: infatti sono arrivati Kyle Singler, D. J. Augustin ed Enes Kanter che daranno sicuramente una mano ai due punti fermi del team nel trascinare questa squadra verso le prime posizioni della Lega.

Quindi una prima lacuna è stata colmata e cioè quella della mancanza di buoni gregari per il gioco espresso dal n. 0 e dal n. 35 della squadra. Ne rimane però un'altra scoperta: la troppa dipendenza in campo e fuori nei confronti di Westbrook e Durant e questo fino ad ora non ha mai portato la società ad affiancare loro ulteriori giocatori dello stesso livello e ciò ha comportato la mancanza di una panchina di qualità. Quest'ultima è la piccola ma sostanziale differenza che non permette ai Thunder di essere a livello di Spurs, Warriors o Cavaliers.

Risolto quest'ultimo punto rimarrà da correggere l'aspetto mentale ma solamente l'esperienza vi potrà porre rimedio.

A testimoniare che Oklahoma non è ancora pronta per vincere ci sono le statistiche di questa stagione: 25.9 ppg 6.5 rpg 8.0 apg 2.0 spg 0.1 bpg per Westbrook; 25.4 ppg 6.6 rpg 4.1 apg 0.9 spg 0.9 bpg per Durant; agli altri appena le briciole. Quando tutti i componenti del roster vanteranno numeri come quelli sopracitati, i tifosi dei Thunder potranno dichiararsi pronti per il loro primo anello.

Per ora c'è da pensare di finire questa stagione nella maniera migliore possibile, quindi concentrazione rivolta alle prossime due trasferte: Phoenix e Portland. Se la franchigia ne uscirà indenne e cioè con due vittorie, avrà la seria possibilità di partecipare alla post-season. A quel punto potrà recitare il ruolo di outsider in quanto si sa che i play-off sono un campionato a parte rispetto alla regular-season e chissà che questo non possa favorire proprio i Thunder, andando così a ribaltare ogni valore e pronostico.

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Raffaele Cautiero
raga ricordatevi ke la csa + importante e essere sereni sempre sn consapevole di nn essere bello ma di essere mlt simpatico,comprensivo e soprattutto molto paziente