Sin dalle prime battute, il torneo NCAA 2015 è sembrato pane per i nostri appassionati romantici. Nel turno preliminare subito due sorprese, con BYU che ha dilapidato un vantaggio di 17 punti all’intervallo, facendosi rimontare da Ole Miss nella ripresa e arrendendosi, nonostante i 33 di Tyler Haws, alla sua ultima gara collegiale, per 94-90 in una delle partite più esaltanti del torneo dal punto di vista del ritmo e dell’intensità. Come se non bastasse, Hampton ha sconfitto Manhattan, privando Coach Masiello di un match amarcord contro Kentucky (il Coach dei Jaspers è un ex Wildcat).

Dicevamo degli imbattuti (e imbattibili?) ragazzi di Coach Calipari. Kentucky tra le magnifiche sedici c’è, e non potrebbe essere altrimenti. Ventitre punti a Hampton, tredici a Cincinnati, Sweet Sixteen raggiunte con il minimo sforzo. Ad attendere i Wildcats, l’ottima West Virginia, testa di serie numero 5 della Midwest Region, che ha eliminato Buffalo e Maryland, quest’ultima in scioltezza.

A completare il tabellone della Midwest i Fighting Irish di Notre Dame del play Jerian Grant, che se la vedranno con gli Shockers di Wichita State, in gran forma e desiderosi di arrivare a sfidare i Wildcats per vendicare la sconfitta patita nello scorso torneo, quando si presentarono al Round of 32 da favoriti e imbattuti prima di vedersi sbarrare la strada dalle triple di Aaron Harrison e compagni. Shockers che hanno eliminato dal torneo i Jayhawks di Kansas, con un 78-65 che non ammette repliche, dopo aver invece faticato al round of 64 contro Indiana.

Nella parte bassa del bracket, la West Region vede alle Sweet Sixteen tre delle prime quattro teste di serie: la numero 1 Wisconsin, che se la vedrà con la numero 4 North Carolina, e la numero 2 Arizona, che sfida la numero 6 Xavier. Manca all’appello solo la terza “seed” Baylor, che ha subito l’upset al Round of 64 contro Georgia St., grazie alla tripla sulla sirena di RJ Hunter, che ha fatto cascare giù dalla sedia il Coach della squadra, suo papà. Coach Hunter si era rotto il tendine d’achille nella finale della Sun Belt Conference contro Georgia Southern, e stava dirigendo la squadra da bordo campo, seduto, quando il figlio ha messo il canestro della vittoria sigillando, probabilmente, il momento più esaltante del torneo fino a questo momento. Vale la pena notare che, al Round of 64, non è stato RJ Hunter l’unico “figlio di papà” a realizzare una tripla vincente.

Bryce Alford di UCLA, ha infatti messo a segno un 9/11 da 3, per 27 punti totali, gli ultimi arrivati a 13 secondi dalla fine su una controversa decisione aribitrale: con la SMU di Coach Larry Brown in vantaggio di due punti, a 13 secondi dalla fine il figlio di Coach Alford tenta un disperato tiro da 3. La palla sta finendo fuori dal canestro, ma l’ala forte, nazionale angolano dei Mustangs Yannick Moreira, anticipa il rimbalzo raccogliendo la palla proprio in parabola discendente vicino all’ipotetico cilindro del ferro. Gli arbitri giudicano l’intervento come infrazione di “goaltending”, e danno i tre punti ai Bruins, per il 60-59 finale. Come si vedrà nel replay, la decisione è errata dal momento che il tiro era chiaramente fuori.

La South Region ha visto inoltre l’upset “bracket buster” più inaspettato fino ad ora. I Cyclones di Iowa State, tra i favoriti per arrivare alle Final Four (nella preview li avevamo dati addirittura in finale con Kentucky), sono stati sconfitti per 60-59 dalla numero 14 UAB al termine di una gara sempre equilibrata, subendo un parziale di 7-4 nell’ultimo minuto di gioco. UAB, quest’anno, aveva fatto parlare di sé solo per le scarpe bicolore, utilizzate per sensibilizzare la ricerca sul cancro infantile. Dopo l’upset ai danni dei ragazzi di Coach Hoiberg, verranno ricordati anche per le loro imprese sul parquet. Nonostante ciò, la sconfitta dei Cyclones ha aperto letteralmente la strada a UCLA, la quale, arrivata in sordina al Grande Ballo, si è ritrovata alle Sweet Sixteen superando nettamente UAB e guadagnandosi un interessantissimo incrocio con Gonzaga. Nessun problema fino ad ora per Duke, che ha superato agevolmente Robert Morris e San Diego State. I Blue Devils se la vedranno con gli Utes di delon Wright alle Sweet Sixteen: Utah ha superato gli Hoyas di Georgetown al Round of 32 con un netto 75-64, e si candida a sorpresa del Torneo sfidando i favoritissimi ragazzi di Coach K.

Vi avevamo anticipato nella preview che la East Region sarebbe stata terra di conquista degli underdogs. Così è stato: Villanova e Virginia hanno salutato il torneo già al Round of 32, venendo sconfitte rispettivamente da NC State e Michigan State al termine di partite molto tirate. I Wolfpack vanno a sfidare alle Sweet Sixteen i Cardinals di Rick Pitino, vittoriosi, non senza patemi d’animo, prima contro UC Irvine e poi contro Northern Iowa (che per la verità ci aspettavamo più avanti nel torneo). Louisville ha rischiato l’upset contro la cenerentola UC Irvine. La squadra che vede la presenza del gigante di 2.28 Ndiaye ha avuto la possibilità di vincere la partita con un tiro da tre in situazione di parità: solo ferro. Sul rimbalzo UC Irvine ha commesso fallo consentendo a Louisville di vincere la partita in lunetta.

I Sooners di Oklahoma, testa di serie numero 3, si presentano quindi da favoriti per raggiungere le Final Four. Né i loro prossimi avversari, gli Spartans, né la squadra che verrà fuori dall’incrocio fra NC State e Louisville, saranno però da prendere con le molle. I Wolfpack somigliano sinistramente alla UConn vittoriosa lo scorso anno: possono fregiarsi di un backcourt tra i migliori del torneo, con Trevor Lacey e Anthony “Cat” Barber che regalano punti in attacco e difesa forte sul perimetro. Se il freshman Abdul-Malik Abu continua a pattugliare il pitturato con la stessa solidità mostrata nelle ultime due uscite, NC State potrebbe rivelarsi davvero un osso durissimo da mandare giù. Pitino e i suoi dovranno stare molto attenti, dal momento che l’unico precedente stagionale arride proprio ai Wolfpack, che quando sono in giornata possono sconfiggere chiunque (chiedere conferma anche a Duke e North Carolina, che pure hanno perso una gara su due contro NC State quest’anno).

Questa notte sapremo chi accederà alle Elite Eight per la Midwest e per la West Region. Favoritissima Kentucky, indecifrabile invece Notre Dame-Wichita State. Molto interessante vedere come si comporterà Frank Kaminski contro l’arcigna difesa dei Tar Heels di Roy Williams, mentre Arizona sembra troppo in forma per Xavier.

Domani notte sarà la volta della East e della South Region. Ci sbilanciamo in favore di NC State e Oklahoma da una parte, Duke e Gonzaga dall’altra.

Ci aspettano quindi diversi match vietati ai deboli di spirito. Il Torneo entra nella sua fase più calda e, viste le premesse dei turni precedenti, ci sarà da restare sintonizzati dall’inizio alla fine per non perdersi nemmeno un istante della march madness collegiale.

Stay tuned, stay Vavel!

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About the author
Luca Sisto
Appassionato di basket e calcio. Leggo, scrivo e lavoro in Hotel a Roma. Sogno nel cassetto: andare a vedere i playoff NBA e il Torneo NCAA dal vivo. Scrivere un libro su storie d'albergo...