Se invece che su un campo di basket Blue Devils e Badgers dovessero competere con un concorso per titoli, non ci sarebbe gara. Wisconsin ha vinto il suo unico titolo nel 1941 (23 marzo, nello stesso giorno a Roma si festeggiava un 3-0 inflitto alla Juventus). Bo Ryan, 68 anni a dicembre, nonostante una percentuale di vittorie che supera il 75% (357-124) e faccia di lui il secondo coach più vincente dietro Roy Williams, nel suo palmares ha un grosso 0 alla voce "trofei". I Blue Davils di Duke, invece, vantano 4 titoli in 15 partecipazione alle Final Fours. Mike Krzyzewski, che passerà alla storia come coach K (e non è una ripicca al fatto che durante un incontro contro la Grecia chiamasse gli avversari col numero di maglia anziché col nome), di qualche mese più anziano di Ryan, ha superato la milestone delle 1000 vittorie (1017-310 il suo record), siede dal 1980 sulla panchina di Duke, che ha portato a raggiungere tutti i suoi successi (1991, 1992, 2001, 2010), è stato protagonista di 12 Final Fours e, con il Dream Team, dopo un inizio tragico (bronzo ai Mondiali del 2006 dopo la sconfitta in semifinale con la Grecia dai nomi - per lui - impronunciabili), non ha più sbagliato nulla (ori olimpici a Pechino e Londra, medaglie dello stesso metallo ai Mondiali del 2010 e 2014).

Tuttavia, Wisconsin ha dato dimostrazione di credere nei propri mezzi e di saper superare momenti difficili durante tutto l'arco del torneo, e la semifinale vinta contro Kentucky è la sintesi delle capacità di questa squadra. Duke, che a Indianapolis ha già trionfato nel 1991 e nel 2010, arriva in Finale con qualche dubbio su una difesa apparsa a volte scricchiolante, ma forte del successo ottenuto nello scontro diretto (70-80 lo scorso 3 dicembre, con 22 punti - 5/8, 2/3, 6/8 - di Tyus Jones per Duke e 25 - 4/7, 3/5, 8/8 - di Traevon Jackson per Wisconsin).

Le squadre

Wisconsin

Josh Gasser: 3 punti contro Kentucky, 6.8 in stagione con il 38.9% da 3 e un massimo di 15 punti messi a segno contro Perdue

Frank Kaminsky: ala di 213 cm, 20 punti contro Kentucky, viene da una stagione con 18.7 punti di media (31 punti di season high contro Michigan), 8.1 rimbalzi, e medie di alto livello: 58.7% da 2, 41.2% da 3, 77.8% ai liberi

Bronson Koenig: 8.7 punti in stagione col 42% da 2 e il 40.7% da 3, 19 punti di season high, 12 contro Kentucky

Nigel Hayes: miglior stoppatore dell'High School di Toledo, ha fatto registrare 12.4 punti di media col 54.6% da 2, il 38.1% da 3 e un massimo di 25 punti messi a segno contro Michigan

Samuel Dekker: dopo Kaminsky, è lui il giocatore più pericoloso per Duke. Quasi 14 punti di media col 63.8% da 2 e il 34.5% da 3, 27 punti di season high contro Arizona, 16 contro Kentucky.

Traevon Jackson: i 25 punti messi a segno contro Duke sono stati il punto più alto di una stagione con pochi picchi, in cui ha viaggiato con 8.5 punti di media, il 50.5% da 2 e il 29.7 da 3.

Zak Showalter: il papà è stato un giocatore di Ryan ai tempi di UW-Platteville negli anni'80. Scampoli di gare in stagione (meno di 8 minuti di media), mai in doppia cifra.

Duje Dukan: altro figlio d'arte, il padre (attualmente scout dei Bulls) ha giocato in mezza Europa ed è stato capitano della Jugoplastika a fine anni '70. Per lui, meno di 5 punti di media in stagione con un massimo di 14 contro Northwestern.

Vitto Brown: utilizzato meno di 7 minuti di media, ha messo a segno in totale 62 punti, 10 contro St. Nicholls in una gara terminata 86-43.

Duke

JahLil Okafor - Benton: centro di 211 cm, probabile prima scelta assoluta del prossimo draft, arriva alla partita decisiva con 17.5 punti di media, il 66.7% da 2, un rivedibile 51-3% ai liberi. Il massimo in stagione sono i 30 punti inflitti a Virginia Tech, 18 quelli segnati in Semifinale contro Michigan State.

Quinton Cook: classica point guard, è stato utilizzato quasi 35 minuti a incontro da coach K, portando a referto 15.6 punti di media (17 contro Michigan), col 53.4% da 2, il 40.2% da 3 e quasi il 90% ai liberi.

Tyus Jones: 19 anni non ancora compiuti, 185 cm scarsi, in stagione ha segnato 11.5 punti di media andando 6 volte oltre quota 20.

Matt Jones: 6.2 punti di media, oltre 100 triple tentate durante la stagione (il 38% andate a segno), ha disputato la miglior gara lo scorso 29 marzo contro Gonzaga (16 punti con 4/7 da 3).

Grayson Allen: 18 punti nella prima gara stagionale contro Presbyterian (113-44 il punteggio), 27 lo scorso febbraio contro Wake Forest (94-51), per alzare una media punti che supera di poco i 4 a incontro.

Marshall Plumlee: serve per far rifiatare Okafor. Meno di 10 minuti di utilizzo, 2.3 punti.

Amile Jefferson: il padre ha giocato a Delaware State a inizio anni '90. Per lui, quasi 20 minuti a partita con 6.2 punti di media e un season high di 19 contro Louisville.

Justise Winslow: 19 anni appena compiuti, 12.7 punti di media col 52% da 2 e il 41% da 3, season high di 23 contro Syracuse, 19 contro Michigan.

Nick Pagliuca: un po' di Italia. Sceso in campo in sole 8 occasioni, ha realizzato una sola tripla nel 109-59 contro Fairfeld.