Stephen Curry è l'Mvp della stagione regolare Nba. La stella dei Golden State Warriors, che ha condotto la propria franchigia al miglior record della sua storia oltre a quello della intera Lega, è stato eletto con 1198 voti rispetto ai 936 di James Harden, secondo, degli Houston Rockets. Terzo, staccato, LeBron James.  

La stagione da record del play/guardia di Akron, Ohio, s'impreziosisce di un altro titolo, questa volta personale, che premia Step per quello che è riuscito a mettere in mostra durante tutta la stagione. Quasi un delirio di onnipotenza tecnica, perché in una Lega fatta sempre più di fisico ed atletismo, mettere assieme cifre tali, con un fisico minuto come il suo vuol dire avere qualcosa in più degli altri dal punto di vista innato. 

Quasi 24 punti di media a partita, conditi da 8 assist e 2 rubate a gara, tirando con il 44% da tre punti, il 49% dal campo ed il 92% ai liberi. Numeri, ma non solo. La leadership che ha mostrato durante tutto l'arco del campionato, oltre alla fiducia datagli da Steve Kerr, che gli ha messo la squadra tra le mani, hanno fatto si che a San Francisco abbiano dimenticato in fretta l'epopea Marc Jackson, continuando a sperare in un titolo che sembra sempre più a portata di mano. 

Dopo il 4-0 ai New Orleans Pelicans, infatti, Step e compagni hanno vinto anche stanotte gara 1 di semifinali di conference contro i Memphis Grizzlies. La strada verso il titolo conta sempre meno vittorie.