Dopo la brutta sconfitta in Gara-1, Cleveland era costretta a vincere la seconda partita per non presentarsi allo United Center sotto 2-0. Nonostante le assenze pesante (Love, Smith e non dimentichiamo Varejao), Cleveland è riuscita nel suo intento partendo fortissima e mettendo in cassaforte già nel primo quarto il risultato.

La Partita

Tante considerazioni andrebbero fatte dopo queste due gare. Cercheremo, in questo articolo, di mettere in luce le cose più importanti prima di una Gara-3 che si preannuncia, per certi versi, decisiva per il divenire di questa sfida.

Se in Gara-1 era stata Chicago a dettare i tempi nelle prime battute, questa volta è stata Cleveland, guidata da Lebron, ad ottenere il pallino del gioco. Buona circolazione di palla, parecchi tiri da 3 andati a segno ma soprattutto un James capace di andare con continuità al ferro, senza troppe difficoltà. Ma non è stato solo merito di Lebron l'allungo iniziale e decisivo per la vittoria; fondamentale è stato il supporto di Iman Shumpert, chiamato a far le veci di terzo violino offensivo, date le pesanti assenze, che con tre triple nei primi minuti ha spezzato le gambe alla difesa di Chicago.

Chicago, invece, è stata a guardare, soprattutto nei primi 12 minuti. Ha perso una marea di palloni in attacco, ha messo poca intensità in difesa e non ha sfruttato le armi che avevano portato la vittoria in Gara-1. Dopo i primi 12 minuti, Chicago ha cercato in alcuni momenti di ricucire lo strappo, con pochi risultati. Senza dubbio il momento migliore lo ha vissuto nel terzo quarto - coincidente con qualche malanno fisico di Shumpert, un caso? - ma anche in quel caso LeBron e compagni sono stati bravi a mantenere il vantaggio.

Cosa ha funzionato

Se Cleveland vorrà continuare a vincere, dovrà premere forte su diversi fattori offensivi: la circolazione di palla, che consente ottimi tiri da 3, le penetrazioni e il contropiede. Dare velocità alla manovra e attaccare il ferro diventano fondamentali per la franchigia guidata da Blatt, non solo perchè Gasol è pigro nel coprire le penetrazioni e Noah, per guai fisici, fatica ad essere continuo, ma anche per gli scarichi e i buoni tiri che vengono prodotti. Da non dimenticare il grande lavoro fatto a rimbalzo da Thompson: 12 complessivi, di cui 6 in attacco.

Per Chicago ha funzionato davvero poco. Non è stato sfruttato a dovere, come in Gara-1, il pick'n'roll, e ancora di più il pick'n'pop, con Gasol, negativo in questa sfida. L'unica, seppur piccola, nota positiva può essere l'intensità dalla panchina messa da Taj Gibson: viste le difficoltà di continuità nel corso di tutta la partita (e la serie) per Gasol e Noah, un impatto importante del lungo nato a Brooklyn potrebbe risultare decisivo.

Cosa non ha funzionato

Per Cleveland è da rivedere, non solo dopo Gara-2 ma da più o meno tutta la stagione, la difesa, in particolar modo quella sul lato debole. Alcuni back-door imbarazzanti, assieme ad altre dimenticanze, vanno assolutamente corrette. Non sono moltissimi gli specialisti difensivi nel roster della squadra dell'Ohio, dunque risulta ancora più importante e fondamentale, la difesa di squadra.

Tante le cose che coach Thibodeau dovra sistemare nel giro di poco. Non si parla solo di fattori difensivi e offensivi, per quanto importanti, ma proprio di spirito e testa. Chicago potrebbe aver perso un'occasione importante. Avanti 1-0 con Cleveland in difficoltà e alla ricerca della quadratura del cerchio, poteva portarsi sul 2-0 e tornare più tranquilla allo United Center. E' mancato lo spirito e il cinismo per colpire l'avversario in un momento non facile. La partita è iniziata con un parziale di 13-2 per i Cavs e i Bulls hanno concluso il primo quarto sotto 38-18. Lebron permettendo, non è questa una conduzione di un match importante da grande squadra, ma ci sarà tempo per rifarsi.

Verso Gara-3

Torna J.R. Smith in casa Cleveland, e se il pallone dovesse continuare a viaggiare come in alcuni momenti di Gara-2, potrebbe essere un rientro importantissimo per le rotazioni di coach Blatt. Oltre a questo, Cleveland dovrà provare di tutto per tornare in Ohio avendo riconquistato il vantaggio del campo. Per farlo dovrà migliorare in difesa ma, soprattutto, essere continua per tutti i 48 minuti. In trasferta, nelle semifinali play-off, non ci possono permettere grossi black-out altrimenti si rischia tantissimo. Ma se LeBron continua a giocare così (31 di +/- stanotte...) si torna a Cleveland con una vittoria.

Chicago, invece, dovrà giocare al suo ritmo in attacco e aumentando l'intensità difensiva: sarà necessario limitare le penetrazioni di James e contestare, il più possibile, i tiri dal perimetro. Oltre a questo, dovrà trovare nuove forze dalla panchina, soprattutto se Noah continua a fare così fatica. Occhio a Gibson e Mirotic, potrebbero risultare decisivi.