38, 12 rimbalzi, 6 assist, 3 rubate, 3 stoppate, ma soprattutto, come dice lui, 0 palle perse. Lebron James prende per mano i Cavs nella torrida serie contro i Chicago Bulls e, dopo aver firmato sulla sirena gara 4 sul parquet di Chicago, porta i suoi avanti nella serie, a una sola gara dall'approdo in finale a Est.

Assenze pesanti, da una parte e dall'altra. Love in casa Cavs, Gasol in casa Bulls, aggiustamenti dovuti, dopo 4 gare vissute tutte d'un fiato, con protagonisti alterni e finali imprevedibili. Il dominio "rosso" in gara 1, la riscossa Cavs nella seconda apparizione, poi i campioni al proscenio, prima Rose e poi Lebron.

Già, Rose e Lebron. Il play dei Bulls sale in cattedra nel primo quarto, mette 12 punti pesanti, mantenendo gli ospiti avanti nei minuti iniziali. Da lì, però, inizia una serataccia, Rose sparacchia, complice il riacutizzarsi del problema alla spalla e Chicago scende. James mette il piede sull'acceleratore nel secondo quarto, infila canestri in serie e guida l'attacco dei Cavs, l'aggressività difensiva contribuisce ad allargare la forbice.

La partita è nelle mani di Cleveland, più 10 all'intervallo, più 17, sul 90-73, quando mancano 6 minuti all'ultima sirena. L'orgoglio riporta in quota i Bulls. Jimmy Butler è in serata di grazia, 29 al termine, Dunleavy in ritmo, Chicago è a meno 2, 101-99, con poco più di un minuto sul cronometro del quarto periodo.

Il finale è in un rimbalzo fondamentale di Shumpert e nella freddezza di Irving, 25 per il secondo tenore di Cleveland. 3-2, la serie torna a Chicago, l'ombra di Lebron, il re, sul futuro dei Bulls.

"Zero palle perse, questa è la prima statistica che ho guardato al termine della gara. Sto provando ad essere più efficace per il mio team e questa sera sono stato efficace". Parla il 23.