Come da pronostico, LeBron James ha stipulato un nuovo contratto biennale con i Cleveland Cavaliers per un compenso complessivo pari a 47 milioni di dollari. Secondo quanto riportato da Brian Windhorst di Espn James sarà a bilancio per i Cavs per 23 milioni nel 2015-2016, mentre la stagione successiva percepirà un ingaggio da 24 milioni, con la possibilità di esercitare una player out option già a partire dal prossimo giugno.

Si conclude così l'estate dei ritorni a Cleveland. Dopo Kevin Love, Iman Shumpert e Tristan Thompson, anche l'uomo franchigia ha trovato un accordo con il General Manager dei Cavs David Griffin. In realtà LeBron, dopo essere "uscito" dal contratto sfruttando l'opzione in suo favore, non ha incontrato altre società nè avviato colloqui con altri dirigenti Nba. La sua intenzione è sempre stata quella di rimanere a Cleveland, attendendo tuttavia le mosse del frontoffice dei suoi Cavaliers. Abbandonare l'Ohio dopo un anno dal suo ritorno non è mai stata un'ipotesi presa in considerazione: "Seguo il basket da sempre, sono praticamente uno storico del gioco - aveva dichiarato subito dopo la sconfitta alle Nba Finals contro i Golden State Warriors - e non ricordo che sia mai esistita una squadra capace di arrivare in finale senza due All Star (Irving e Love, ndr). L'anno prossimo vogliamo vincere il titolo".

In un contesto Nba in cui molte star o presunte tali si sono accordate siglando contratti pluriennali a cifre elevate, James decide invece di optare per la flessibilità. A trent'anni compiuti, il Prescelto vuole valutare il proprio futuro stagione dopo stagione, per non lasciarsi sfuggire alcuna occasione di competere per il titolo. Il suo score alle Finals - 2 vittorie e 4 sconfitte - non rende giustizia al suo talento e alimenta le critiche ingenerose dei famigerati haters ancora presenti tra chi segue l'Nba. LeBron ha dunque utilizzato la sua player option non solo per rinegoziare i termini contrattuali dell'accordo con i Cavs, ma anche per stimolare la franchigia ad operare con vigore sul mercato per costruire una squadra sempre più competitiva. Al momento lo squilibrio tra le due Conference resta ancora marcato, con le quindici squadre dell'Ovest sulla carta più attrezzate rispetto alle omologhe dell'Est, dove non si vede ancora chi possa seriamente candidarsi al ruolo di antagonista di Cleveland per l'accesso alle Finals.

La prossima stagione dovrà essere quella del riscatto per la franchigia dell'Ohio, riscatto che passerà necessariamente dalla vittoria del titolo Nba. Tutta la pressione è dunque ora - non una novità - su LeBron che, con prestazioni straordinarie durante tutti i playoff 2015, ha abituato tifosi e critica a un livello di gioco elevatissimo, tale da aumentare se possibile le aspettative sul suo conto. Anche a Miami la prima apparizione alle Finals si concluse con una sconfitta (contro Dallas, ndr), mentre la seconda stagione portò in dote agli Heat l'agognato anello. E' cio che i tifosi dei Cavs si augurano accada nel 2016, per poter festeggiare grazie all'uomo da Akron una vittoria che un'intera città attende ormai da anni.