La notizia ha per certi versi dell'incredibile. I Los Angeles Lakers starebbero riflettendo sulla possibilità di riportare in gialloviola il trentacinquenne Metta World Peace, reduce dall'esperienza italiana a Cantù. A riportare l'interesse dei Lakers per il fu Ron Artest è stato nella giornata di ieri Adrian Wojnarowski di Yahoo Sports, secondo il quale il frontoffice di L.A. avrebbe intenzione di affiancare al gruppo dei giovani (Julius Randle, Jordan Clarkson e D'Angelo Russell) un altro veterano oltre Kobe Bryant (che ha compiuto trentasette anni proprio domenica scorsa). 

La suggestione World Peace è di per sè clamorosa, non solo perchè coinvolge i Lakers, squadra in cui il vecchio Metta (o Ron, per chi non si abituerà mai alla sua nuova carta d'identità) ha militato dal 2009 al 2013, ma anche perchè dopo l'ultima esperienza fallimentare ai New York Knicks pareva aver chiuso definitivamente al giocatore le porte d'accesso al mondo Nba. La folcloristica toccata e fuga dalle parti di Cantù nel primo semestre del 2015 era infatti sembrata ai più un tentativo di riciclarsi in un altro contesto cestistico prima dell'inevitabile ritiro. E invece ecco rifarsi sotto i Lakers, con il general manager Mitch Kupchak che starebbe soppesando tutto i pro contro del ritorno di World Peace. Posto che si tratta per il momento esclusivamente di un'ipotesi, e che lo stesso Wojnarowski non ha fatto riferimento a una trattativa vera e propria, ci si può già chiedere quale potrebbe essere il contributo dell'ex giocatore - tra le altre - di Indiana e Houston nel nuovo corso dei Lakers versione giovani.

La posizione in campo di Metta dovrebbe essere finalmente appannaggio di Julius Randle, pronto a ricominciare la sua avventura Nba dopo la frattura alla tibia patita nell'opening game della scorsa stagione. Sul prodotto da Kentucky i gialloviola hanno già indirizzato molte delle proprie speranze di costruire un'annata di successi. Il ritorno dell'ex Artest risponderebbe quindi presumibilmente all'esigenza di affiancare un cestista esperto al gruppo dei rampanti Lakers 2015-2016. Da un punto di vista tecnico l'operazione pare essere ancor meno comprensibile: detto di Randle, va ricordato che coach Byron Scott ha già manifestato più volte la sua intenzione di collocare Kobe Bryant da ala piccola, per facilitarne la convivenza con Clarkson e Russell e per consentire al numero 24 dei gialloviola di occupare un ruolo meno dispendioso dal punto di vista atletico. Indubbiamente World Peace potrebbe ancora dare il suo contributo nella metà campo difensiva, ma la sua bizzarra personalità e la difficoltà di inserirlo perfettamente nei meccanismi di un contesto tecnico ben definito (chiedere a Phil Jackson per informazioni) sembrano al momento rappresentare punti a sfavore per l'ex canturino.

Resta comunque il fascino derivante dal ritorno su un grande palcoscenico di un vero e proprio personaggio di culto dell'Nba dell'ultima decade, in attesa di capire se un'idea di fine estate potrà trasformarsi in una firma su un contratto con i Lakers, assolutamente impensabile sino a qualche ora fa.