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Nba, DeAndre Jordan attacca i suoi agenti: "Mi volevano a Dallas, sono stato manipolato"

Secondo quanto riportato dalla redazione di Espn, il centro dei Clippers avrebbe accusato Dan Fegan, uno dei suoi due agenti, di averlo manipolato per convincerlo ad accettare la proposta dei Dallas Mavericks. Dopo la multa da 250.000 dollari inflitta dall'Nba ai Clippers, ecco un nuovo capitolo dell'affaire DeAndre.

Nba, DeAndre Jordan attacca i suoi agenti: "Mi volevano a Dallas, sono stato manipolato"
Nba, DeAndre Jordan attacca i suoi agenti: "Mi volevano a Dallas, sono stato manipolato"
Andrears
Di Andrea Russo Spena

Come da facile pronostico, l'affaire DeAndre Jordan continua ad agitare l'estate Nba. Dopo aver dato la sua parola a Mark Cuban per il trasferimento da free agent ai Dallas Mavericks, il centro texano ha poi innescato una brusca retromarcia, preferendo firmare un nuovo contratto con i Los Angeles Clippers di Doc Rivers e Chris Paul. All'irritazione dei Mavs e del suo proprietario è seguita una sanzione pecuniaria inflitta di 250.000 dollari dalla lega a Steve Ballmer, da un anno nuovo patron dei Clips, per aver formulato allo stesso Jordan un'offerta contrattuale non consentita dalle regole Nba.

La vicenda si arricchisce ora di ulteriori dettagli e retroscena, con il buon DeAndre che - stando a quanto riportato da Brad Turner per il Los Angeles Times - avrebbe scaricato i due suoi agenti, Dan Fegan e Jarinn Akana, per il ruolo ricoperto durante la free agency. E' Chris Broussard di Espn a rivelare che Jordan sarebbe adesso "deluso dal comportamento di Fegan, e convinto che il suo agente abbia di proposito cercato di spedirlo a Dallas, manipolandolo per convincerlo ad accettare la proposta di Mark Cuban". Altri colleghi di Broussard a Espn, Ramona Shelburne e Tim MacMahon, riferiscono inoltre che la rottura tra Jordan e Fegan si sarebbe consumata proprio durante la notte in cui il numero sei firmò per i Clippers, con DeAndre che si sarebbe rifiutato di far entrare in casa propria il suo agente principale.

Circostanza comunque curiosa, in quanto gli stessi giornalisti americani hanno dato ampiamente conto del ruolo decisivo giocato dallo stesso Fegan per il rinnovo del suo assistito a cifre iperboliche, 88 milioni di dollari per quattro anni con la Los Angeles versione Lob City. Spetterà dunque ai prossimi rappresentanti di Jordan curare in maniera diversa gli interessi del giocatore, protagonista di una storia estiva da sceneggiatura hollywoodiana che ha tenuto viva l'attenzione di tutta la stampa a stelle e strisce, e irritato non poco la National Basketball Association. Saranno infatti varate a breve le nuove regole sulla free agency, allo scopo di evitare che casi come questo possano ripetersi in futuro, con i giocatori che avranno minori margini di manovra nel rimangiarsi la parola data e con le franchigie costrette a muoversi con maggior circospezione nella formulazione di certe offerte.

Ormai descritto secondo versioni contrastanti, l'affaire DeAndre sembra in definitiva essere stato un brutto episodio di mercato generato dai dubbi del giocatore, in un primo momento deciso a lasciare i Clips per incomprensioni con Chris Paul e per altre motivazioni di ordine economico, salvo tornare sui suoi passi dopo essersi accordato (in maniera informale) con Mark Cuban e i Dallas Mavericks. Di certo è giustificata l'irritazione dei Mavs, che avevano impostato il proprio mercato sul sì ricevuto da Jordan e si sono poi visti costretti a cambiare obiettivi in corsa, chiudendo la sessione estiva con più di un rammarico.