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Nba, Byron Scott si racconta: "Lakers, faremo una gran stagione. E su Kobe..."

L'allenatore dei Lakers sulla prossima stagione: "Kupchak ha fatto un lavoro eccellente, sono soddisfatto del roster a disposizione. Kobe? E' difficile convincerlo a giocare meno minuti rispetto al passato. E' un'icona ma il futuro della franchigia dipenderà molto da Randle e Russell".

Nba, Byron Scott si racconta: "Lakers, faremo una gran stagione. E su Kobe..."
Andrears
Di Andrea Russo Spena

Di tutti i componenti della squadra di pallacanestro più famosa al mondo, il personaggio meno mediatico di tutti è senza dubbio Byron Scott, allenatore dei gialloviola dalla scorsa stagione, già proiettato verso la prima palla a due della nuova annata Nba. Già giocatore dei Los Angeles Lakers, Scott ha sinora avuto una carriera da head coach caratterizzata da alti e bassi, i più recenti registrati a New Orleans (addirittura ai playoff con gli Hornets versione Chris Paul) e a Cleveland (dove gli toccò il compito ingrato di guidare i primissimi Cavs del post LeBron James). Dopo una prima annata disastrosa a Los Angeles, tribolata a causa di infortuni (Nash, Randle e Bryant) e difficoltà tecniche, ora Scott guarda al futuro, cose rivelato dallo stesso coach gialloviola a Bill Oram per l'Osage County Register.

Scott si mostra fiducioso per la stagione che sta per cominciare: "Penso che Mitch Kupchak abbia fatto davvero un lavoro straordinario durante quest'estate, al punto che se mi guardo indietro non riesco quasi a credere a come abbia fatto a ricostruire la squadra per pezzo. Sono soddisfatto del roster a disposizione, siamo competitivi in tutti i ruoli e ci sarà da divertirsi durante il training camp. Siamo davvero giovanissimi, eccezion fatta per Kobe ovviamente. Tutto questo è molto stimolante per me, non vedo l'ora di iniziare".

Scott passa poi a descrivere il suo rapporto con Bryant: "Ciò che è veramente difficile è gestire il suo minutaggio, provare a limitarlo il più possibile e ad evitare i back to back. E' certamente qualcosa di cui dovremo discutere, anzi probabilmente è l'unica cosa di cui parleremo. Kobe vuole giocare e vuole decidere lui quando uscire di scena. Non è un giocatore come gli altri, con lui dovrò parlare sia faccia a faccia che con il resto dei compagni. Non vorrei però che le nostre conversazioni finissero sulla carta stampata, mi dispiacerebbe molto". 

Su Julius Randle, Scott afferma di "attendere ancora di vederlo allenarsi a pieno regime ogni giorno per almeno due settimane consecutive. Significherebbe che è pronto per il training camp e per le gare di preseason. Kobe rimane fondamentale per i Lakers, un'icona per tutto l'ambiente, ma il futuro della franchigia dipende da Randle e Russell". Alla domanda su quale tipo di gioco pensa che sia più produttivo nell'Nba del 2015, il coach dei gialloviola risponde così: "Se sei la miglior squadra Nba nel tiro da tre punti, sei la numero della lega, ma se allo stesso tempo sei la peggiore per difesa, non vincerai il titolo. I Warriors sono riusciti ad essere i migliori in attacco e in difesa, ecco perchè hanno meritato di vincere. Però ci tengo a ribadire che si possono avere anche percentuali eccezionali dall'arco, ma senza una grande difesa non si vincono i campionati Nba".