La nuova stagione inizia decisamente con il piede sbagliato per gli Charlotte Hornets, che già alla prima partita di preseason sono costretti a salutare Michael Kidd-Gilchrist, che si è procurato una lacerazione del labbro glenoideo della spalla destra, che per farla breve ha sostanzialmente una funzione ammortizzante per l'articolazione della spalla.

La soluzione più probabile sembra l'operazione, che lo terrebbe lontano dal parquet per 6 mesi facendogli saltare di fatto l'intero campionato. L'altra opzione non prevede l'intervento chirurgico ma "solo" una riabilitazione per un paio di mesi, che se da un lato potrebbe far tornare in campo prima l'ala del 1993, dall'altro lo rende naturalmente più vulnerabile ad un futuro infortunio nella stessa zona. Già nella giornata di oggi il giocatore si incontrerà con l'ortopedico Marcus Cook per prendere la decisione finale e pianificare di conseguenza il suo recupero.

L'unica certezza è che questo infortunio mina seriamente tutto il progetto di crescita della franchigia, che nell'estate ha rinnovato profondamente la squadra con l'obiettivo di costruire un roster capace non solo di qualificarsi ai Playoffs ma anche di far diventare Charlotte una meta più appetibile per i free agents. E per fare questo, Michael Jordan e soci si sono dovuti prendere dei rischi, quale è ad esempio la trade che per portare Nicolas Batum in North Carolina è costata alla franchigia il giovane Vonleh (scelto al draft appena l'anno scorso), nonostante l'ala francese a fine anno possa essere unrestricted free agent e salutare quindi gli Hornets senza che questi possano ottenere nulla in cambio. In aggiunta, sono stati firmati Jeremy Lin, Tyler Hansbrough, Spencer Hawes ed è stato draftato Frank Kaminsky, che è probabilmente uno dei più Nba-ready del draft 2015. Se si considera che anche Al Jefferson nell'estate 2016 può essere unrestricted free agent, si capisce come ci sia davvero l'esigenza per gli Hornets di fare bene quest'anno. Ma senza Kidd-Gilchrist la strada sarà decisamente in salita.

Dopo aver letto l'ultima frase si potrebbe pensare: «Ma stiamo parlando dello stesso giocatore? Quello che l'anno scorso non ha tentato neanche un tiro da 3 nonostante sia un esterno e che date le basse percentuali dalla media ha dovuto totalmente ristrutturare il suo tiro?». Sì, proprio lui è uno dei giocatori chiave di Charlotte, e basta dare un paio di cifre per sottolineare la sua importanza: nelle ultime due stagioni gli Hornets sono infatti una squadra da oltre il 50% di vittorie con Kidd-Gilchrist in campo (62-55) ed una dal 29% quando lui non c'è (14-33). La differenza principale è nella metà campo difensiva, dove gli Hornets concedono addirittura 8 punti di media in più quando MKG non è in campo, l'equivalente della differenza tra essere una delle 10 migliori difese della lega ed esserne una ben al di sotto della media. Il ragazzo è migliorato nell'ultimo anno e ci si aspettava che quest'anno potesse continuare la propria crescita, ma un'altra delle conseguenze di questo infortunio è proprio l'impossibilità per lui di continuare a lavorare sui vari aspetti del proprio gioco, causando sostanzialmente un ritardo significativo sullo sviluppo che la dirigenza ha previsto (e auspicato) quando gli ha allungato il contratto per 4 anni al costo di 52M complessivi.

Non è solo l'importanza di Kidd-Gilchrist in sè a far tremare tutti gli appassionati degli Hornets, quanto i punti interrogativi che circondano i giocatori che dovranno rimpiazzarlo. Lamb infatti ha sempre fatto fatica difensivamente pur non giocando mai tanti minuti, e lo stesso dicasi per Hairston. Nella seconda gara di preseason contro Miami, coach Clifford ha inserito in quintetto Marvin Williams, che però negli ultimi anni ha giocato esclusivamente da ala grande ed è da vedere se riuscirà a tenere difensivamente contro il maggiore dinamismo degli esterni che dovrà marcare. Da quando Clifford è alla guida di Charlotte questa è una squadra che ha sempre fatto della difesa l'arma principale, ma una soluzione per cercare di accusare di meno la mancanza di Kidd-Gilchrist potrebbe essere quella di migliorare l'attacco e soprattutto il tiro da 3 punti, categoria nella quale gli Hornets hanno terminato ultimi nella passata stagione. Clifford già in estate ha dichiarato che la sua squadra qust'anno darà più importanza ai tiri da dietro l'arco dei 7.15m (l'anno scorso era appena 26esima per triple tentate) ed avere uno tra Lamb e Williams (più di Hairston che tira molto ma con il 30%) al posto di MKG può dare sicuramente una mano creando spaziature migliori, e lo stesso effetto può avere Hawes, lungo con una buona mano e che vorrà riscattare la stagione anonima in maglia Clippers.

In ogni caso, ora più che mai si può dire che il 2015/2016 degli Hornets è davvero un enigma.