Un Russell Westbrook da 43 punti, 9 rimbalzi e 8 assist consente agli Oklahoma City Thunder di chiudere la mini striscia di due sconfitte consecutive battendo sul parquet amico della Chesapeake Energy Arena i decimati New Orleans Pelicans, che lottano con orgoglio ma devono cedere di fronte alla maggiore profondità del roster dei padroni di casa, a loro volta orfani di Kevin Durant. Decisivo per OKC il contributo dalla panchina di Enes Kanter (24 punti e 14 rimbalzi per il turco), mentre agli ospiti non bastano i 30 punti di Ryan Anderson.

Alvin Gentry è costretto a varare un quintetto inedito in quel dell'Oklahoma, con Anthony Davis out per un problema alla spalla sinistra, che va ad affollare l'infermeria dei Pelicans, già composta da Perkins, Cole, Holiday, Asik, Pondexter ed Evans. Scendono dunque in campo da titolari Ish Smith, Eric Gordon, Alonzo Gee, Ryan Anderson e Alexis Ajinça, mentre Donovan sostituisce Durant con Anthony Morrow. Proprio Morrow segna due triple in apertura, ma nel primo quarto sono solo lui e Russell Westbrook ad andare a segno per degli statici Thunder, con gli avversari che muovono meglio il pallone in attacco e si affidano al talento di Gordon e all'attività senza sosta di Smith. New Orleans chiude in vantaggio il primo quarto (21-27) e in apertura di secondo periodo allunga le distanze sul + 9 (21-30), prima che i panchinari di OKC facciano la differenza e stravincano il duello con i loro omologhi in maglia rossa. Kanter comincia a dominare a rimbalzo offensivo, Augustin e Waiters trovano un paio di canestri e importanti, e così un tiro da fuori da Singler vale il sorpasso per i padroni di casa sul 34-33. Dall'altra parte Gentry è costretto a mettere in campo i vari Babbitt, Douglas e Fredette, consegnandosi a una carestia offensiva che gli costerà la partita. Ancora Kanter accelera per i Thunder, coadiuvato dal solito Westbrook - talvolta confusionario, ma alla lunga efficace - che consente ai suoi di chiudere il primo tempo sul 53-45 con un canestro a fil di sirena di Roberson.

Dopo l'intervallo lungo i Pelicans provano a scuotersi con il duo Ajinça-Anderson, ma due triple di Morrow e Roberson li ricacciano indietro. Westbrook continua ad attaccare il ferro senza soluzione di continuità, procacciandosi un elevato numero di tiri liberi, portando OKC in vantaggio anche di dodici lunghezze (71-59) a metà del terzo parziale. Ibaka fa invece fatica con le percentuali dal campo (sbaglia i primi sette tiri della sua partita), Adams sparisce dalle rotazioni di Donovan per far posto a un dominante Kanter, mentre per New Orleans sale in cattedra Ish Smith, autore di una prova di puro orgoglio. Il finale di terzo quarto è un duello tra Anderson e Westbrook, che segna a pochi decimi dall'ultima pausa per l'80-74 Thunder. Gli ospiti si riavvicinano ancora una volta con Douglas e un infinito Anderson, ma due triple in pochi secondi di Augustin rendono vano il loro sforzo (93-84 a sei minuti e mezzo dalla fine). L'ultimo colpo di reni dei Pelicans è firmato Luke Babbit, che con una tripla dall'angolo riporta i suoi sul - 3, prima che il solito Westbrook chiuda la partita con sette punti consecutivi. Ibaka sigilla il risultato dalla lunetta e OKC torna dunque al successo dopo due sconfitte consecutive, mentre per New Orleans è notte fonda (undicesimo k.o. in dodici gare di regular season), nonostante una prova di carattere in assenza dei suoi migliori giocatori.

OKC Thunder (7-5). Punti: Westbrook 43, Kanter 24. Rimbalzi: Kanter 14. Assist: Westbrook 8.

New Orleans Pelicans (1-11). Punti: Anderson 30, Gordon e Smith 18, Ajinça 12. Rimbalzi: Ajinça 10. Assist: Smith 6.