Quanto sono importanti i soldi nello sport contemporaneo? Per informazione citofonare Cleveland Cavaliers, dove il front-office con il secondo monte stipendi della storia (!!) NBA avrebbe molto da dire a riguardo: 109.438.111 $. Per essere sicuri di aver capito bene: centonove milioni, quattrocentotrentottomila centoundici dollari. Solo per gli stipendi di questa stagione.

A fronte dell’esborso economico, però, c’è da dire che una tale spesa porta anche la possibilità di riunire un roster di puri talenti sotto la stessa franchigia. Lebron James (23M$), Kevin Love (19M$) e Kyrie Irving (14M$) sono senz’altro le punte di diamante, ma se c’è una cosa a cui una pretendente al titolo NBA non può in alcun modo rinunciare, sono le rotazioni di livello.  Per tenere freschi i migliori, per poter sperimentare con diversi quintetti, per ovviare a vari infortuni: la panchina è fondamentale. E proprio gli infortuni hanno mutilato le rotazioni di Coach David Blatt nelle scorse Finals: dopo i crack di Varejao e Love è arrivato quello di Irving unito agli acciacchi di Shumpert. A tutti gli effetti nella seconda metà della stagione hanno giocato gli stessi sette/otto uomini ogni partita, con pochissime eccezioni (Mike Miller e Shawn Marion) peraltro non proprio soddisfacenti.

Questa stagione, però la musica è cambiata. La tempesta degli infortuni si è ri-abbattuta subito sull’Ohio, lasciando fuori ben quattro pedine chiave per Blatt nelle ultime due partite: Kyrie Irving (problemi al ginocchio sinistro), Iman Shumpert (polso destro), Timofey Mozgov (spalla destra) e Mo Williams (caviglia destra). Tuttavia, i Cavs hanno portato a casa due W, contro Milwaukee ed Atlanta, con un distacco totale di 27 punti.

Contro i Bucks, Matthew ‘Delly’ Dellavedova ha piazzato una doppia doppia da 13 assist (career-high) e 12 punti (4/6 dal campo). Ma non solo l’australiano: ottime prestazioni sono arrivate nel momento del bisogno anche da Tristan Thompson. Doppia doppia per il gigante originario di Texas University, che ha messo a referto undici punti e dodici rimbalzi, che sono diventati sedici contro gli Hawks, accompagnati da 9 punti e da un career-high di cinque assist. Tuttavia, dei due si è già parlato nello scorso finale di stagione, quando si ritrovarono titolari in quella Cleveland ultra-rimaneggiata che cercò l’arrembaggio nelle Finals.

Chi l’anno scorso non c’era, o meglio era a bordo campo in (sempre originalissimo) smoking è Anderson Varejao, che dopo aver saltato tutta la scorsa stagione per  rottura del tendine di achille ed aver perso il posto da titolare ai danni di Mozgov, si sta adattando benissimo ad essere usato come soluzione dalla panchina in questa stagione, risultando spesso decisivo nonostante i soli nove minuti di media sul parquet. Altra new entry è Jared Cunningham, arrivato nel mercato estivo, che partendo dai margini della rotazione si è ritagliato una media di 7.5 punti, 3.5 rimbalzi e due assist nelle ultime due partite.

“Penso che lo scorso anno ci siamo guadagnati una grande posizione grazie ad un’ottima stagione, avendo una grandissima opportunità, ma sul più bello ci è mancata profondità di rotazione”. Queste le parole di Coach Blatt. “Allora questa estate abbiamo deciso di rimediare. Ovviamente a questo punto della stagione è un bene per noi, perché i nuovi stanno dando grandi contributi e i ragazzi che sono rimasti sono persone di alto livello e giocatori di alto livello”.

Dai 7 elementi della scorsa stagione, il Coach ha allargato la rotazione ad una decina abbondante di elementi, quando l’infermeria è vuota.
“Se vuoi essere un top team, devi avere profondità. Fortunatamente noi riusciamo ad averla, anche con molti ragazzi infortunati come ora. Abbiamo molti giocatori decisivi. Ma gli altri stanno continuando a migliorare lavorando bene, senza pretendere nulla. Non chiedono di giocare, e non chiedono pause quando sono in campo. Semplicemente vanno dentro e giocano come sanno. Questo penso definisca bene che tipo di giocatori e di uomini siano”.

Totalmente in linea con le dichiarazioni dell’allenatore anche Lebron James: “Non importa chi sia in campo, dobbiamo solo giocare come sappiamo, con lo stile Cavs”.