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NBA: Cleveland in Love, battuta anche Orlando (117-103)

Una prova maiuscola dell'ala ex Minnesota nel primo tempo manda a tappeto i Magic, ai quali non basta una superlativa prova di Nicholson dalla panchina. James si limita a dirigere l'orchestra, oltre a piazzare la zampata decisiva quando necessario. I Cavs tirano perfettamente da oltre l'arco (53%) e sono sempre più in vetta alla Eastern Conference.

NBA: Cleveland in Love, battuta anche Orlando (117-103)
Cleveland in Love, battuta anche Orlando
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Di Andrea Bugno

Una bellissima prova corale dei Cleveland Cavaliers, che scaturisce un clamoroso 53% da tre punti (18/34), è più che sufficiente alla squadra di Blatt per superare alla Quicken Loans Arena i volitivi Orlando Magic. James orchestra ed arma la mano di Dellavedova, Smith e Love che bucano a ripetizione la difesa dei Magic da oltre l'arco (14/22 dopo tre quarti). Terzo quarto decisivo per la vittoria dei padroni di casa, che non risentono delle assenze e piazzano un parziale di 33-21 che archivia la gara. 

Iniziano con le marce alte i ragazzi di Blatt, che devono fare a meno ancora di Mozgov sotto canestro e di Mo Williams in cabina di regia, oltre ai lungodegenti Irving e Shumpert. Dellavedova e Thompson non li fanno rimpiangere, così come Love e Smith, e serviti alla perfezione da LeBron iniziano a tartassare da dietro l'arco dei tre punti. Il beneficiario preferito di James è però l'australiano che spara 2/2 dall'arco nell'inizio lanciato dei Cavaliers (22-10 con 5/6 da tre). Orlando si scuote con il francese Fournier e con due giochi da tre punti, di fila, di Tobias Harris (8 per entrambe), che coincidono con l'uscita dal campo di LeBron e del contro-parziale ospite di 17-9 per il 29-27 finale. 

L'abbrivio sorride ai Magic, che allungano grazie ad una striscia di 8 punti di seguito dell'inaspettato Nicholson, che piazza due triple di seguito. Gordon ed Oladipo (con un circus shot da cineteca), portano Orlando al più otto prima, ed al più 10 poi firmato da Napier. Blatt decide che può bastare così e rimanda in campo Love e Smith. E' il primo però ad ergersi protagonista, con 4 punti filati in post basso, prima della pioggia di triple e di punti che chiude il gap: sono 17 i punti di seguito di Love, dal 42-34 al 52-51 (3/3 da due, 3/3 da tre, 2/3 ai liberi, pazzesco). I quattro di Jr Smith, lanciato da James (8 assist), riportano avanti i Cavs, prima delle due triple di Nicholson e Love (27, season high, all'intervallo), ancora, che sanciscono il 59-55 di fine primo tempo. 

Cleveland alza i ritmi ad inizio ripresa, con James che prova ad innestare subito le marce alte: sono 6 i punti di LeBron, ai quali si uniscono i 3 di Dellavedova e Smith e la bimane di Thompson, che domina sotto le plance. Fournier ed il piazzato di Vucevic tengono a contatto Orlando, che però paga dazio rispetto all'intervallo (73-64). L'impeto dei Cavs non viene arrestato dal timeout tempestivo degli ospiti, che vengono sommersi al rientro in campo: 10-0 il parziale che segna la gara e scava il solco (83-66 con 5 di Smith, 3 di Delly e 2 di Thompson). Il solito Nicholson (3 punti di media fino a stanotte) con altri 5 di seguito, cuce leggermente lo strappo, che all'ultimo intervallo dice -16.

I primi minuti dell'ultimo quarto sono tutti di James, che prima segna in gancio, come Kareem, poi serve 5 assist di seguito per Jefferson, Jones e Cunningham che si uniscono al festival di triple e firmano dalla distanza il massimo vantaggio Cavaliers sul +23. Le triple di Frye riportano Orlando fino al -13, prima che la bimane di LeBron mandi i titoli di coda a 4' dal termine. La gara cala di ritmo ed intensità, con entrambi gli allenatori che danno fondo alle panchine per il classico garbage time di fine gara: Smith chiuderà con 26 punti e 6/10 da oltre l'arco.