I New York Knicks trovano la quinta vittoria nelle ultime sei gare per aggiornare il loro record al 50%, raggiungendo i Boston Celtics nel ranking della Eastern Conference, battuti nella notte al Madison Square Garden nonostante un infortunio alla caviglia patito da Carmelo Anthony. Altra squadra in recupero sono gli Houston Rockets di James Harden, che con un gran quarto quarto espugnano il FedEx Forum di Memphis. Ci vuole infine tutta la classe di Kevin Durant per consentire agli Oklahoma City Thunder di resistere alla rimonta dei Minnesota Timberwolves sul parquet del Target Center.

New York Knicks - Boston Celtics 120-114

Per la gara del Madison Garden Brad Stevens recupera Avery Bradley e lancia Kelly Olynyk in quintetto, ma sono Carmelo Anthony e Kristaps Porzingis a prendersi la scena nel primo quarto. I due segnano ventiquattro dei primi ventotto punti dei Knicks (28-21), costringendo Boston a fare gara di rimonta, con Crowder e Isaiah Thomas migliori realizzatori per gli ospiti. Il rookie lettone chiude il suo primo periodo da urlo con un gancio che vale i suoi sedici punti in dodici minuti (36-27) e persino la panchina di Fisher risponde presente con Thomas, Williams e Grant, capaci di resistere all'ondata degli avversari griffata Turner e Smart (46-36). Al rientro in campo, Anthony e Porzingis riprendono da dove avevano lasciato, incantando il pubblico del Madison Square Garden (57-44), ma Carmelo va poco dopo k.o. per un problema alla caviglia abbandonando la contesa, e il rookie delle meraviglie deve fare i conti con qualche fallo di troppo. All'intervallo lungo il punteggio recita 59-49 per New York, ma all'uscita dagli spogliatoi i Celtics piazzano un parziale da 16-10 grazie a Thomas, Crowder e Amir Johnson. E' quindi Arron Afflalo, coadiuvato da Lance Thomas e Robin Lopez, a ridare ossigeno ai padroni di casa, nonostante Isaiah spaventi il pubblico della Grande Mela arrivando ben presto a quota 31 punti segnati (85-81 all'ultima pausa). Nel quarto quarto Boston pareggia i conti con Sullinger e si porta addirittura avanti con Turner (93-95), Porzingis esce per il sesto fallo personale e un finale punto a punto è deciso da Afflalo, Williams e Grant, che rendono vana la rimonta dei Celtics.

New York Knicks (20-20). Punti: Porzingis 26, Afflalo 24, Anthony 17, Grant 16, Williams e Lopez 15. Rimbalzi: Williams 10. Assist: Grant 8.

Boston Celtics (19-19). Punti: Thomas 34, Crowder 21, Sullinger 14, Johnson 11, Bradley 10. Rimbalzi: Crowder 8. Assist: Thomas 8.

Memphis Grizzlies - Houston Rockets 91-107

Sfida tra due delle squadre più altalenanti della Western Conference al FedEx Forum di Memphis, dove a spuntarla sono i Rockets di James Harden dopo un gran quarto quarto offensivo. Joerger deve fare ancora a meno di Conley e Barnes, mentre Bickerstaff è orfano di Lawson e Motiejunas. C'è dunque Mario Chalmers in quintetto per i Grizzlies, che trovano inizialmente punti inattesi da Tony Allen, in un primo quarto chiuso da Courtney Lee sul 24-22. Le riserve di Houston fanno capire immediatamente di essere in buona serata, con Jones e Thornton a duellare con Randolph e Jeff Green (34-35). Cinque punti consecutivi di Trevor Ariza danno agli ospiti un vantaggio di nove lunghezze (37-46) a tre minuti dall'intervallo lungo, ma il primo tempo è chiuso nuovamente da un buzzer beater di Courtney Lee, che scalda il pubblico del Tennessee (44-51). Chalmers, Allen e lo stesso Lee confezionano poi il sorpasso Grizzlies al rientro dagli spogliatoi (57-53) costringendo James Harden ad entrare in azione per tenere a contatto Houston. Un Gasol enigmatico soffre contro Terrence Jones, e i canestri di Terry e Brewer riportano davanti i texani all'ultima pausa (69-72). Nel quarto quarto l'attacco di Bickerstaff si accende improvvisamente, con Thornton, Jones e Brewer caldissimi dall'arco (83-86) e bravi ad apparecchiare il finale per uno scatenato Harden, che segna otto punti nello spazio di tre minuti e innesca Howard al ferro per il parziale che stende definitivamente Memphis.

Memphis Grizzlies (21-19). Punti: Gasol 20, Allen 17, Lee 16, Randolph, Chalmers e Carter 10. Rimbalzi: Randolph 9. Assist: Chalmers 9.

Houston Rockets (20-19). Punti: Harden 25, Jones 20, Howard 17, Thornton 16, Ariza 10. Rimbalzi: Howard 14. Assist. Terry 6.

Minnesota Timberwolves - Oklahoma City Thunder 96-101

Ci vogliono tutta la classe e il sangue freddo di Kevin Durant per consentire ai Thunder di coach Donovan di uscire indenni dalla trasferta di Minneapolis e dalla furia dei giovani Timberwolves. Ospiti che volano immediatamente sul 2-15 con Westbrook, Ibaka e Adams, mentre sono Towns e Wiggins a svegliare i ragazzi di Mitchell in un primo quarto difensivamente rivedibile. Muhammad e LaVine aggiungono energia dalla panchina, ma è Durant a chiudere il primo quarto con una tripla che vale il il 21-32. Kevin Martin e Nemanja Bjelica rispondono a Waiters, Payne e Kanter, ma il vantaggio di OKC si assesta sui quattordici punti dopo un paio di giocate di Ibaka e Westbrook (43-57). Uno scatenato Shabazz Muhammad, coadiuvato da Towns, prova a ricucire prima dell'intervallo lungo, ma il suo tentativo è frustrato da una tripla a fil di sirena del solito Russell Westbrook (48-60). I Thunder arrivano anche sul + 18 a inizio terzo quarto (69-51 e poi 78-60) con Minnesota che si affida a Wiggins in attacco ma sbanda vistosamente in difesa. Come accade però fin troppo spesso, gli ospiti perdono ritmo offensivo nel quarto periodo, consentendo a uno strepitoso Zach LaVine di guidare la rimonta di Minnesota (86-89 dopo una schiacciata di Wiggins). E' quindi Durant a dover togliere le castagne dal fuoco di Donovan, segnando otto punti consecutivi che frenano gli arrembanti Wiggins e LaVine e permettono a OKC di evitare un'altra beffa dopo quella di Portland.

Minnesota Timberwolves (12-27). Punti: Wiggins 22, LaVine 21, Muhammad 20, Towns 14. Rimbalzi: Towns 10. Assist: Rubio 6.

OKC Thunder (27-12). Punti: Durant 30, Westbrook 22, Kanter 18. Rimbalzi: Ibaka 8. Assist: Westbrook 11.

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Andrea Russo Spena
Laureato in giurisprudenza, con una passione senza confini per lo sport. [email protected]