La gara del mezzogiorno domenicale Nba vede contrapposti allo Staples Center i Los Angeles Clippers e i Chicago Bulls, con questi ultimi all'inizio di un serie di partite in trasferta. Dopo aver vinto sul parquet di L.A. due giorni fa contro i Lakers, gli uomini di Hoiberg si arrendono a Chris Paul e compagni, che sfruttano una serata di grazia al tiro da tre punti (17/32) e un gran contributo dalla panchina di Jamal Crawford per rompere l'equilibrio sul finire del terzo quarto e aggiudicarsi così la quarta vittoria consecutiva della loro regular season. 

Spazio a Moore in quintetto per coach Hoiberg, che sceglie di lasciar fuori Tony Snell, mentre è Taj Gibson ad affiancare Pau Gasol sotto canestro per gli ospiti, ancora privi di Nikola Mirotic. Conferma invece il quintetto leggero Doc Rivers, con Paul Pierce da numero quattro e il solo Jordan da lungo. Derrick Rose griffa l'inizio di partita con un paio di accelerazioni che ricordano i bei tempi, poi è Paul a rispondere mettendo i ritmo i vari tiratori in maglia Clips, da Redick a Crawford, da Rivers a Johnson, tutti caldissimi dall'arco, per il 24-22 che chiude il primo quarto. Gasol prende gradualmente le misure a un Jordan dominante a rimbalzo, mentre Jimmy Butler appare più esitante del solito. Dalla panchina di Chicago escono Brooks, Hinrich, Portis e McDermott, ma solo gli ultimi due giocatori di Hoiberg hanno impatto offensivo sulla gara, con Snell sempre più indietro nelle rotazioni del suo allenatore. Quando Crawford e Redick trovano altre triple nel secondo periodo, il tabellone recita 45-37 per i padroni di casa, che muovono bene la palla in attacco, sfruttando perfettamente le spaziature derivanti dal loro quintetto. I Bulls si affidano invece a qualche lampo di Rose e al gioco in post di Gasol, riuscendo a rifarsi sotto nel punteggio anche grazie alla scelta di mandare volontariamente Jordan in lunetta (che ai liberi ha una resa intorno al 50%). Si va così all'intervallo lungo con i Clippers avanti 51-47 e con la sensazione che la gara sarà a lungo in bilico.

L'inizio del terzo quarto tradisce errori da entrambe le parti: Redick sbaglia un lay-up in totale solitudine, Butler e Gibson perdono palloni banali per gli ospiti, il tiro in sospensione di Rose è un'avventura continua, e sono allora Gasol e Redick a ingaggiare un duello a distanza che tiene le squadre a contatto (65-62 a sei minuti dall'ultima pausa). Qui però i Clippers cambiano passo, anche grazie all'impatto delle riserve di Rivers, che chiudono il terzo periodo sull'84-73 con cinque punti di Crawford e Austin. Proprio Crawford è il protagonista assoluto dello strappo decisivo della partita all'alba del quarto quarto. Il veterano Nba segna da ogni posizione, alimentando un parziale favorevole ai padroni di casa che rende vano lo sforzo di rimonta di Butler, svegliatosi dopo una metà partita decisamente anonima. Un canestro di Paul (109-93) a quattro minuti dalla sirena induce Fred Hoiberg a richiamare i suoi titolari in panchina e a riconoscere la sconfitta. I Clippers però non si fermano e rendono più pesante il passivo arrivando a quota 120 punti, mentre i Bulls non mettono a referto neanche un punto negli ultimi cinque minuti della partita, proseguendo in una regular season altalenante che è ancora in attesa di subire una svolta positiva.

L.A. Clippers (32-16). Punti: Crawford 26, Redick 21, Paul 19, Jordan 17, Rivers 16, Johnson 11. Rimbalzi: Jordan 20. Assist: Paul 7.

Chicago Bulls (26-20). Punti: Butler 23, Rose 20, Gasol 15, Moore 10. Rimbalzi: Gasol 14, Gibson 11. Assist: Moore e Gasol 5.