Al Toyota Center si affrontavano nella notte Nba due squadre protagoniste di momenti diversi tra loro. Gli Houston Rockets, reduci da tre sconfitte consecutive, e i Miami Heat, che cavalcavano una striscia di quattro successi di fila. A spuntarla sono stati i texani, che hanno approfittato della buona percentuale al tiro da tre (45.7%) e dell'ottimo impatto dalla panchina di Marcus Thornton eTerrence Jones. Per gli uomini di Erik Spoelstra la conferma delle difficoltà contro squadre che alzano il ritmo, nonostante il solito leonino Wade e un Goran Dragic a corrente alternata. 

J.B. Bickerstaff deve rinunciare a Dwight Howard per la gara contro gli Heat, rimpiazzandolo in quintetto con Josh Smith e non con Clint Capela, con Brewer, Ariza, Harden e Beverley a completare lo starting five. Dall'altra parte ancora assente Whiteside, sostituito da Stoudemire, e fuori causa Tyler Johnson, out per un infortunio alla spalla. L'inizio di partita è fatto di parziali: a un 7-0 di Houston segue un 13-0 degli ospiti e il punteggio rimane in altalena per tutto il primo quarto. I texani tirano da tre appena possibile, spesso in maniera forzata e sconsiderata, grazie a un quintetto in cui chiunque è pericoloso dall'arco, mentre Miami si affida a una pallacanestro più tradizionale e interna, con Stoudemire che sfrutta le amnesie della difesa avversaria per andare ripetutamente a referto. Gli Heat trovano canestri in serie nel pitturato, ma perdono troppi palloni per la loro pallacanestro camminata, mentre dall'altra parte i Rockets vanno ad ondate, con Smith, Brewer, Thornton e Harden particolarmente aggressivi in transizione. Dalla panchina di Spoesltra è buono l'impatto di Justise Winslow, rookie costretto a montare la guardia su Harden, ma la risposta di Thornton è immediata e vale il 31 pari con cui si va alla prima pausa. Bosh non riesce a trovare ritmo, non esplorando mai l'opzione di giocare in post, Dragic cala alla distanza, Deng pasticcia a lungo in attacco, e tocca dunque a Wade prendere il comando delle operazione per tenere gli ospiti in partita, strattonati dalle accelerazioni dei vari Ariza e Beverley. James Harden chiude il suo primo tempo con cinque punti consecutivi in faccia a Winslow, e il tabellone recita 60-55 all'intervallo lungo.

La sensazione è che Miami non possa tenere a lungo i ritmi dei Rockets, e infatti i padroni di casa scappano all'inizio del terzo quarto, quando Josh Smith trova due triple e un paio di assist d'autore per i compagni (71-57). Due tiri da tre di Deng e una di Winslow rimettono in carreggiata gli uomini di uno Spoelstra costretto a chiamare time-out a ripetizione, ma ancora Beverley e Thornton sfruttano i difficili accoppiamenti in transizione degli ospiti per ricacciarli indietro. Il solito Harden chiude il terzo periodo con una tripla da distanza siderale che vale l'87-80 e, anche quando il Barba va in panchina per un minimo di riposo, Houston non ne risente, trovando in Thornton e Jones due realizzatori aggiuntivi per Bickerstaff. Il maggiore atletismo dei padroni di casa fa la differenza, con Bosh fuori partita e Deng che alterna canestri a palle perse imbarazzanti. Josh Smith dimostra di essere a suo agio in questa sua seconda esperienza a Houston e le ennesime triple del secondo tempo dei Rockets, firmate Thornton e Harden, fissano il punteggio sul 110-93, costringendo Spoelstra a dichiarare la sconfitta con oltre tre minuti di anticipo. Per Miami si tratta del primo k.o. dopo quattro vittorie, verificatosi nuovamente su un campo dell'Ovest, dove la franchigia di Riley ha finora raccolto ben poche soddisfazioni. 

Houston Rockets (26-25). Punti: Harden 26, Smith 19, Thornton 18, Beverley 14, Jones 11, Brewer 10. Rimbalzi: Jones 7. Assist: Harden 14.

Miami Heat (27-22). Punti: Deng 17, Wade 16, Stoudemire e Dragic 14, Bosh e Green 13, Winslow 11. Rimbalzi: Stoudemire 10. Assist: Dragic 6.

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Andrea Russo Spena
Laureato in giurisprudenza, con una passione senza confini per lo sport. [email protected]