Secondo quanto appena riportato da Brian Windhorst per Espn e da Ken Berger per CBS Sports, i New York Knicks avrebbero in queste ore licenziato il loro capo allenatore Derek Fisher e deciso di affidare la squadra a Kurt Rambis, interim coach fino alla fine stagione. Se le indiscrezioni dovessero essere confermate - si parla di un comunicato ufficiale della franchigia della Grande Mela che verrà diramato a breve - si chiuderebbe così dopo un anno e mezzo l'avventura di Fisher alla guida dei Knicks. L'ex playmaker dei Los Angeles Lakers era stato scelto dal suo mentore Phil Jackson nell'estate del 2014 - la stessa in cui i contatti con Steve Kerr portarono a un nulla di fatto - per implementare il cosiddetto attacco triangolo (triple post offense), sistema di continuità offensiva messo a punto da Tex Winter e sempre utilizzato da Jackson nelle sue avventure ai Chicago Bulls e a Los Angeles, sponda gialloviola.

New York, dopo un avvio promettente con un record intorno al 50% (ventidue partite vinte e altrettante perse), è andata in calando nelle ultime settimane, al punto da perdere dieci delle ultime undici gare disputate (unica vittoria contro i derelitti Phoenix Suns). La squadra si trova dunque lontana dall'obiettivo playoff, con i Detroit Pistons attualmente ottavi nel ranking della Eastern Conference con un record di 27-25 (a fronte del 23-31 dei Knicks). Nonostante l'esplosione del rookie Kristaps Porzingis e una migliore attitudine al gioco di squadra di Carmelo Anthony, i newyorchesi non sono riusciti ad emergere tra le migliori compagini ad Est, anche a causa di un roster qualitativamente ridotto e di una panchina tutt'altro che profonda. Ora la squadra sarà guidata da Kurt Rambis, finora assistente dello stesso Fisher e in passato a lungo uomo dei Los Angeles Lakers. Secondo quanto riportato da Brian Windhorst per Espn, Fisher pagherebbe non solo una striscia di risultati negativi, ma anche un difficile rapporto con lo spogliatoio, che non ne avrebbe mai riconosciuto davvero il ruolo di head coach, ritenendolo ancora acerbo per la posizione ricoperta, considerato più come un ex giocatore che come un allenatore in erba.

Intanto si fanno già i nomi per il futuro dei travagliati Knicks. E' ancora Espn a svelare che i primi due candidati per la panchina del Madison Square Garden a partire dalla prossima regular season sarebbero altri due pretoriani di Phil Jackson, come Luke Walton, ora vice di Kerr nei Golden State Warriors e gran conoscitore della triple post offense, e Brian Show, assistente dello stesso maestro zen ai tempi dei Lakers (oltre che di Frank Vogel agli Indiana Pacers, fino a qualche stagione fa), ed esonerato lo scorso anno dai Denver Nuggets, proprio la squadra che ha decretato la fine dell'avventura di Fisher con la vittoria di ieri sul campo di New York. Intanto la situazione in casa Knicks rimane fluida e in divenire, soprattutto perchè mancano soli dieci giorni alla deadline del 18 febbraio per la chiusura del mercato. Non è escluso che la dirigenza possa tentare di cominciare a rivoluzionare il roster, partendo proprio da Carmelo Anthony, da molti ritenuto il principale responsabile delle difficoltà tecniche di una franchigia che non raggiunge le Nba Finals dal 1999 e non vince un titolo dal 1973.