Gordon Hayward, ancora una volta: l'ex ala dei Duke Blue Devils che punì la Butler di un giovanissimo coach Brad Stevens, si è ripetuto stanotte all'American Airlines Arena, beffando in overtime, sempre rigorosamente sulla sirena, i Dallas Mavericks di Deron Williams e Chandler Parsons. La squadra texana, nonostante un inizio a spron battuto soprattutto da tre, ha subito la rimonta di Hood e compagni, che hanno portato a casa un preziosissimo successo in ottica playoff. Adesso gli Utah Jazz di Snyder si piazzano al settimo posto nella Western Conference, mantenendo le distanze dal nono occupato dai Portland Trail Blazers e mettono nel mirino proprio i Mavericks di Carlisle

Eppure l'inizio sembrava presagire ad una passeggiata, o quasi, per i padroni di casa, roventi nel tiro da oltre l'arco dei tre punti: prima una doppietta di Williams (8), poi in rapida successione Parsons (9), Matthews e Nowitzki provavano a lanciare i Mavericks verso l'allungo (29-18). Lyles risusciva con cinque punti personali a tenere a galla gli ospiti, che però ad inizio ripresa crollavano sotto i colpi della second unit di Carlisle, che replicava al fuoco dalla distanza dei compagni nei primi 12' di gioco. Felton, Anderson ed infine Barea sancivano il massimo vantaggio sul più 15 (50-35). Il ritorno in campo dei titolari dei Jazz coincideva con l'inizio della rimonta degli ospiti, che grazie ai canestri di Hayward, Gobert e Hood si riportava sotto nel punteggio fino al -7 dell'intervallo lungo (58-51). 

Nonostante gli svariati tentativi degli Utah Jazz di riportarsi sotto nel punteggio con Favors e Gobert ad inizio ripresa, Nowitzki e compagni riuscivano a mantenere piuttosto stabilmente il controllo della partita ed un cospicuo vantaggio, con i Jazz che non riuscivano quasi mai a tornare sotto i 5 punti di svantaggio. Nowitzki, Parsons e Williams rispondevano presente ad ogni tentativo ospite, senza però riuscire ad ipotecare il match con un break definitivo. Favors, con 9 degli undici punti iniziali dei suoi, trascinava Utah verso la rimonta nella seconda metà dell'ultima frazione, mentre Dallas riusciva a segnare un solo canestro, con Nowitzki da due, in cinque minuti (13-2 il parziale per il sorpasso ospite). Nel concitato finale Williams si caricava la squadra sulle spalle e, con 10 personali, riportava i Mavericks sul +3 a 15" dal termine. I canestri di Hayward e la tripla di Hood rimandavano il discorso all'overtime (110-110). 

Nel prolungamento le squadre sparavano tutte le cartucce a disposizione nei primi tre minuti, quando Hayward-Hood-Gobert da una parte e Parsons-Matthews dall'altra, firmavano il 9 pari che non sparigliava le carte. Negli ultimi due minuti polveri alquanto bagnate, tra stanchezza e mancanza di lucidità che attanagliava le menti dei protagonisti, tranne uno: Hayward si riusciva a creare il jumper dall'angolo in allontanamento, gelando tutti i fan dell'American Airlines Arena e mandando in visibilio la panchina ospite.