New Orleans Pelicans - Utah Jazz 100-96

Non è bastato il tentativo di allungo firmato da Gordon Hayward e compagni sul finire del terzo quarto e all'inizio dell'ultimo periodo per portare a casa la seconda vittoria di fila in due notti agli Utah Jazz di Snyder. Vincono, in rimonta, i Pelicans di Anthony Davis e d un ottimo Holiday dalla panchina (21), che privi di Tyreke Evans per il resto della stagione, hanno serrato le fila in difesa ed ipotecato il successo grazie agli 11 negli ultimi 12 minuti del play e ad una serie di giocate decisive del 'monociglio'. Davis si carica la squadra sulle spalle a 90" dalla fine, quando sul 92 pari firmato da Hood, col mancino, risponde col jumper prima e con la tripla successivamente, regalando l'abbrivio ai suoi che vale il successo finale. Cade Utah, forse appannata negli ultimi secondi dopo lo sforso della notte precedente, che però mantiene l'ottavo posto a discapito degli Houston Rockets. Non sono sufficienti i 29 di un ottimo Favors e i 12+14 del solito Rudy Gobert

Phoenix Suns - Golden State Warriors 104-112

Tutto facile per i Campioni in carica dei Golden State Warriors in Arizona contro i Phoenix Suns di Goodwin e Morris. Dopo un primo quarto sostanzialmente equilibrato, con la chicca della tripla di Curry appoggiando a tabellone, la sfida subisce la sterzata decisiva nel secondo parziale, quando gli ospiti ipotecano il successo scappando nel punteggio: sette di Thompson, Bogut e due triple di Curry scavano il solco nel punteggio, portando gli ospiti sul più 18 (53-35). Phoenix non riuscirà più a tornare a contatto con i ragazzi della baia, che controllano agevolmente il punteggio nella ripresa, senza accelerare mai più di tanto. L'8-0 firmato da Klay Thompson con due triple micidiali sancisce la fine delle ostilità, mandando i Suns sul -21. Gli ultimi quindici minuti sono di garbage time, all'interno del quale Teletovic, Goodwin e compagni rimpinguano il proprio bottino e chiudono dignitosamente sul -8 la contesa.

Portland Trail Blazers - Houston Rockets 116-103

Da una parte una squadra che manda sei uomini in doppia cifra, che si basa sì sull'individualità del singolo campione, ma che comunque gioca di squadra. Dall'altra una squadra che non ha nulla, o quasi, degna di tal nome: potrebbe riassumersi così la sfida andata in scena al Rose Garden di Portland tra i Blazers di Lillard e i Rockets di Harden ed Howard. Il duo degli ospiti firma 26 dei primi 26 punti della squadra di Bickerstaff, rispondendo punto su punto ai canestri dei ragazzi di Stotts.

Quando l'andazzo è questo, però, in assenza dei due protagonisti è solito subire il break, che arriva puntuale nel secondo quarto: dal 42-40 Houston si passa in tre minuti al 52-42, firmato da McCollum, Henderson e dalla tripla di Lillard immancabile. Ad inizio ripresa l'allungo che risulterà decisivo per le sorti del match: McCollum infila cinque punti di fila regalando il massimo vantaggio ai Blazers sul +18, con gli ospiti che non riescono più a rispondere se non con il solito Harden. Il 'barba' chiuderà a quota 34, sfiorando la tripla doppia con 11 assist (la maggior parte per Howard, 28+13) e 9 rimbalzi, seppur effimeri. Lillard, esaltato dalla convocazione con la Nazionale Olimpica, tiene a distanza gli avversari con 14 punti nell'ultimo quarto, ipotecando il successo con due triple decisive. Un sorprendente Harkless chiude con 19 e 13 rimbalzi.