Le stelle non sorridono più. Gli astri hanno voltato le spalle ai ragazzi della Nazionale Under 20 dell’Uzbekistan, fino a questo momento rivelazione del Mondiale assieme alla Corea del Sud. A Rize  -città nativa dei genitori del premier turco Recep Tayyip Erdoğan  adagiata sulle coste del Mar Nero- si gioca Francia-Uzbekistan, primo quarto di finale della manifestazione.

La squadra di Akhmadjan Musaev, orfana di Yuldashov e Iskanderov, non è certo data per favorita. Che non sarà un pomeriggio semplice lo si capisce subito, quando Yaya Sanogo centra in pieno il palo, dopo poco più di un giro d'orologio. In mezzo al campo brilla Geoffrey Kondogbia, stella del Siviglia inseguito da mezza Europa, e sulla corsia sinistra Lucas Digne, in procinto di passare al Monaco di Ranieri. Al 16’, Florian Thauvin centra anche lui il palo con un siluro con il mancino, ma di lì a breve i piccoli francesi aggiusteranno la mira. Nonostante lo strapotere fisico e tecnico dei transalpini, dobbiamo attendere solo il 30’ per vedere la palla oltrepassare la linea di porta. Digne, terzino di grandissimo spessore, semina il panico sulla sinistra, appoggia a Bahebeck che scarica al centro e per Sanogo (quarto gol nel torneo) è un gioco da ragazzi fare 1-0. Passano solo 5 minuti che Pogba trova il raddoppio, su calcio di rigore, dopo un fallo maldestro di Shamshitdinov, che nel finale verrà anche espulso. Al 43’ arriva il 3-0, sempre su rigore. Questa volta sul dischetto si presenta Thauvin, che non sbaglia. Amanov intuisce solamente. Nella ripresa il canovaccio non cambia: prima Sanogo poi Thauvin non riescono a trovare il 4-0. Il c.t Pierre Mankowski toglie Kondogbia, diffidato, per preservalo da eventuali ammonizioni per la semifinale contro la vincente di Ghana-Cile. Poco dopo arriva anche il poker: lo firma Kurt Zouma, scuola Saint-Etienne, l’unico classe ’94 della spedizione. La Francia decide di non infierire, se non con Alexy Bosetti che sfiora a più riprese il 5-0. Finisce 4-0: risultato pensante sì, che ridimensiona quanto di buona fatto dall’Uzbekistan fino ad ora, compreso l’ottavo contro la Grecia, dove aveva vinto con due rigori a favore e in superiorità numerica. Ma ai simpatici e folkloristici tifosi giunti da Tashkent poco importa: loro hanno già vinto, e continuano a festeggiare. Questo è il bello del calcio.

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