Dopo la bella e convincente vittoria per 4-1 con il Montenegro di venerdi scorso, l'Inghilterra è chiamata all'ultimo esame di maturità per conquistare il pass ai prossimi mondiali in Brasile. A Wembley la nazionale di Roy Hodgson dovrà superare l'ostacolo Polonia, reduce dalla sconfitta in Ucraina, 1-0 gol di Yarmolenko, che ha di fatto cancellato le residue speranze per i ragazzi di Waldemar Fornalik di arrivare al mondiale. Sulla carta le motivazioni possono essere una pericolosa arma a doppio taglio per l'Inghilterra che da un lato, trova una squadra priva di obiettivi concreti, ma che arriva alla partita con la mente libera da pressioni, e desiderosa di chiudere con un risultato positivo il girone di qualificazione.

L'Inghilterra arriva alla sfida decisica priva di Cleverley costretto al forfait con il Montenegro, ma con un Townsend in più, schierato a sorpresa da Hodgson e subito decisivo con la rete del 3-1 che ha chiuso virtualmente la partita con Jovetic e compagni. Il centrocampista classe '91 cresciuto nelle giovanili del Tottenham, può considerarsi un predestinato visto gli scarsi impieghi ottenuti con le nazionali giovanili inglesi, solo 3 addirittura con l'under 21, prima della chiamata con la prima squadra. Scelta quanto mai azzeccata di Hodgson visto l'impatto determinante e la facilità di inserimento in un gruppo, già ampiamente collaudato.

Formazione confermata in tronco quella dei Tre Leoni con Hart certo del posto tra i pali, difesa con Jones o Smalling e Baines sugli esterni, Jagielka e Cahill in mezzo. Gerrard, Lampard e lo stesso Townsend a centrocampo, con Wilshere che scalpita per una maglia da titolare e Carrick pronto a rispondere presente per un eventuale impiego. Pochi dubbi, quasi nessuno, sul tridente d'attacco con Welbeck che farà reparto con gli intoccabili Rooney e Sturridge, entrambi in gol con il Montenegro. Sterling promosso da Hodgson in prima squadra, sarà in panchina e proverà a far parte di una bella fetta di storia inglese.

Dall'altra parte una Polonia che dopo il largo successo con San Marino, aveva covato non poche speranze sulla trasferta in Ucraina per arrivare alla partita di domani il lizza per un posto al sole di Rio. Nulla da fare invece per i rossi di Fornalik che proveranno ad onorare al meglio la trasferta londinese con la formazione migliore. Senza Pisczek, i polacchi potrebbero tornare a puntare forte sul talento classe '94 dell'Udinese Piotr Zielinski, 4 presenze e una bella doppietta con il San Marino. Venerdi scorso, Fornalik ha preferito optare per un centrocampo più muscolare con Sobota, Krychowiak e Mariusz Lewandowski. Domani la possibilità di mettere in campo una formazione sfacciata con Zielinski e Blaszczykowski, quest'ultimo bomber di squadra con 4 gol,a supporto di Robert Lewandowski fermo a tre reti nella manifestazione. In porta ballottaggio Boruc-Szczesny, difesa da registrare ma che dovrebbe essere composta da sinistra a destra cosi: Wojtnowiak, il torinese Glik, Szukala e Jedrzejczyk, con i maggiori dubbi che si concentrato sui due centrali.

I precedenti sembrano poter sorridere all'Ighilterra con la Polonia incapace negli ultimi anni di fermare gli avversari. Negli ultimi sette match interni la nazionale inglese ha sempre vinto. Le nubi però si addensano quando i ricordi tornano al 1973, anno da dimenticare per l'allora numero 1 inglese Peter Shilton e compagni costretti prima ad una sconfitta per 2 a 0 in Polonia, poi all'1-1 di Wembley che costrinse i padroni di casa a rinunciare al mondiale del '74 in Germania dell'Ovest. Allora fu una grande prova dell'estremo difensore Jan Tomaszewski e le tante occasioni sprecate, a negare la partecipazione alla massima competizione per nazioni. Domani niente scuse. Domani o mai più per inseguire il sogno mondiale.