Rooney e Gerrard prendono l'Inghilterra sottobraccio e la traghettano fino alla scaletta dell'aereo per il Brasile. L'attaccante del Manchester United e l'uomo-simbolo del Liverpool, con un gol a testa a pochi minuti dalla fine del primo e del secondo tempo, regalano alla nazionale dei Tre Leoni una sofferta e meritata qualificazione. Ed alla sofferenza ha contribuito non poco una Polonia coraggiosa ed arrembante, spinta da una vera e propria invasione di tifosi (18mila supporters per gli ospiti, foto Eddie Keogh/Reuters).

A VISO APERTO - I biancorossi di Fornalik scendono in campo a Wembley senza timori reverenziali. L'Inghilterra va per prima vicina al vantaggio, con una bella palla in mezzo di Baines sulla quale Jedrzejczyk sfiora l'autogol. I polacchi rispondono con Sobota prima e Lewandowski dopo: il centravanti del Borussia fa venire i capelli bianchi ad Hart, sfiorando al 23' il clamoroso vantaggio ospite, al termine di un contropiede perfettamente orchestrato. I Leoni d'oltremanica vanno in allarme (con l'Ucraina che contemporaneamente ha già chiuso il match a San Marino, con 3 gol in 20 minuti) e capiscono che è il momento di spingere. Al 27' Townsend fa tremare la porta con un gran tiro che si stampa sulla traversa, sulla ribattuta Smalling spara addosso a Szczesny. Al 31' Welbeck divora ancora il vantaggio: solissimo nell'area piccola, schiaccia troppo il colpo di testa ed alza clamorosamente sulla traversa. Il forcing inglese stritola gli avversari nella propria metà campo, il gol è maturo ed arriva poco prima del riposo: solito cross col contagiri di Baines, a centro area ci sono sia Sturridge che Rooney ed il colpo di testa del vantaggio è dell'attaccante dei Red Devils (foto Eddie Keogh/Reuters).

LA TENSIONE, POI CI PENSA IL CAPITANO - L'avvio di ripresa è sconsigliato ai deboli di cuore. La Polonia va subito vicinissima al pareggio con Sobota, l'Inghilterra replica con un tiro-cross di Welbeck deviato in angolo ed un tentativo di testa ravvicinato di Cahill, smanacciato da Szczesny. Ribaltamenti di fronte continui: al 55' Krychowiak rischia l'autorete per anticipare Welbeck in scivolata, altri 5 minuti e Lewandowski si trova da solo davanti ad Hart, che è bravissimo in uscita al limite dell'area a chiudergli lo specchio della porta. Segue invasione solitaria di campo di tifoso polacco palesemente alticcio, con tanto di cappello alla texana.

Gli inglesi di Hodgson non riescono a tenere palla amministrando, e gli inglesi sugli spalti si stringono nelle sciarpe e nelle felpe, in attesa di un fischio finale mai così lontano. Il timore che un guizzo d'orgoglio dei mai domi polacchi possa condannare i padroni di casa al ripescaggio è un'ombra inquietante. E' sofferenza fino all'88', quando Milner serve Gerrard a centrocampo: il capitano si invola verso l'area avversaria, si libera della morsa di Glik e con la punta del piede mette alle spalle di Szczesny il pallone che porta impresso il logo di Brasile 2014. Lo 0-8 dell'Ucraina a San Marino è tanto roboante quanto inutile. Good night and good luck, England.