Guai a dare per morta la Francia. Dopo l'orrenda prestazione in terra ucraina, l'undici transalpino scende in campo da grande squadra, ribalta il punteggio e non concede nulla agli uomini di Fomenko. Un 3-0 che non lascia repliche, se non l'amaro - sportivo - in bocca per la rete del 2-0 di Benzema, viziata da un evidente offside. Ma all'attaccante del Real Madrid era invece stato annullato poco prima un gol regolare.

Lo Stade de France è una bolgia a caccia della remuntada in salsa d'oltralpe. Le tribune ruggiscono ed intimoriscono tanto gli ucraini quanto i padroni di casa. Per non parlare della tutt'altro che impeccabile terna arbitrale slovena. In più il terreno di gioco, apparentemente perfetto, fa concorrenza ai peggiori orti urbani delle banlieu: irregolarità evidenti, zolle che saltano al passaggio dei giocatori, aderenza da pista di pattinaggio. La partita che ne consegue è irrimediabilmente fallosa e nervosa: ad ogni interruzione di gioco i francesi ringhiano tanto sugli avversari quanto sull'arbitro. Dopo 3 minuti Pyatov deve già salvare la propria porta con un gran tuffo su conclusione di Valbuena. Tanti calci e poco calcio, poi c'è ancora il piede di Valbuena a dare il la al vantaggio transalpino al 22': il centrocampista dell'Olympique scodella una punizione dalla destra a centro area, la difesa ucraina allontana in malo modo e la sfera finisce sul destro di Ribery. La botta rasoterra del fantasista del Bayern è violentissima, Pyatov fa un altro miracolo ma nulla può sul tap-in ravvicinato di Sakho.

Il gol spalanca la porta della gabbia dei leoni: il destro di Pogba dal limite dell'area al 27' è da ritiro della patente per eccesso di velocità, al 30' il Dio del calcio sembra voler pareggiare i conti con il furto ai danni dell'Irlanda di 4 anni fa (Benzema infila a porta vuota su tiro-cross di Ribery, ma il guardalinee sbandiera il fuorigioco. Che non c'era), ma ci ripensa 180 secondi più tardi. Mischia in area ucraina, Cabaye calcia da fuori, il solito onnipresente Valbuena devia di petto e regala palla a Benzema, che stavolta, ovviamente, è in fuorigioco. E nemmeno di poco.

Non per il guardalinee: 2-0, la rimonta è cosa fatta e sugli spalti è già tempo di Marsigliese. L'Ucraina si sveglia sul finale di frazione, ed il brodo nella pentola dei galletti diventa bollente: prima un cross dalla sinistra getta il panico nella difesa di Deschamps, poi, a tempo scaduto, il sinistro a botta sicura di Yarmolenko viene stoppato di pancia da Debuchy a due metri dalla linea di porta, con Lloris battuto.

Tutto da rifare per l'Ucraina, che nella ripresa torna in campo caricando a testa bassa. Fin troppo. Tre minuti, Ribery ruba palla a Yarmolenko e si invola sulla sinistra. Khacheridi non trova niente di meglio da fare che falciarlo in scivolata e rimediare il secondo cartellino giallo, dopo quello di fine primo tempo. Ospiti in dieci, via all'assedio francese. Al 51' Matuidi cicca col sinistro un buon pallone a pochi passi da Pyatov, al 58' Benzema spedisce in pasto ai tifosi a caccia di souvenir il sinistro del gol qualificazione, al 63' ancora Matuidi cincischia sull'assist di Ribery invece di concludere di prima. Un minuto dopo Ribery imita Benzema: stessa posizione, stesso esito.

Ucraina alle corde? Macchè: al 70' ci vuole tutta la reattività di Lloris per congelare un pallone sporco di Edmar in area Bleus. Serve lo spavento alla Francia per capire che la partita va chiusa: lo stoico Pyatov dice di no all'ennesima conclusione da fuori, la palla resta lì, Ribery prova a ribadire in rete e non trova lo specchio ma il ginocchio di Gusev che, pressato da Sakho, mette la palla in porta: 3-0 e per poco non viene giù lo Stade de France. Con l'uomo in meno l'Ucraina non riesce a giocarsi il tutto per tutto, Pyatov è l'ultimo ad arrendersi dei suoi ed all'86' mette la mano tra il colpo di testa di Giroud ed il poker francese. L'ultima zampata degli ospiti è il sinistro della disperazione di Rakitskiy al 93'. Lloris si accartoccia sul pallone e, quando indirizza il rinvio verso il cielo di Parigi, c'è tempo solo per il fischio finale di Skomina. Francia qualificata ai Mondiali 2014. Col batticuore, ma è giusto così. Ci vediamo a Rio, cugini.